DUE BRAND ALLO SCONTRO FINALE - LIONEL MESSI E KYLIAN MBAPPÉ HANNO CREATO DEGLI IMPERI COMMERCIALI INTORNO AI LORO MARCHI - SONO IN CIMA ALLA LISTA DEI GIOCATORI PIÙ PAGATI DEL MONDO (CON 128 MILIONI ALL'ANNO PER MBAPPE' E 120 PER MESSI). ANCHE SE, A DIFFERENZA DEL FRANCESE, LA METÀ DEI SOLDI DELLA "PULCE" ARRIVA DA ATTIVITA’ EXTRA CALCISTICHE - PER I DUE LA VITTORIA DELLA COPPA DEL MONDO SAREBBE L’OCCASIONE PER ESPANDERE IL LORO BUSINESS...
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Messi o Mbappé? Ai poster l'ardua sentenza. Sui palazzi luccicanti di Doha il faccione di Kylian è più presente di quello di Leo, anche grazie al marchio di orologi che sponsorizza il Mondiale e la stella francese. Conti alla mano è vero, KM10 è avanti. Non solo perché a 24 anni (li compie martedì) ha già vinto un Mondiale, ma perché a ottobre ha scavalcato tutti nella classifica dei più ricchi, stilata da Forbes , con 128 milioni di dollari annui. Il secondo è Messi, con 120. Ma la metà dei soldi di Leo arrivano extra campo, mentre l'azienda Mbappé fattura «solo» 18 milioni senza il pallone al piede.
Il motivo è anagrafico: il campione giovane ha un mega contratto col Psg ma deve consolidare il suo impero per arrivare ai livelli di Messi e Ronaldo, che è stato il suo idolo di infanzia e per lui è ancora «intoccabile nel confronto con l'argentino», come dice l'ex compagno Abdou Diallo. Sotto il post d'addio al Mondiale di CR7, il francese ha messo una capra (the Goat) simbolo del «più grande di tutti i tempi».
Non è una coincidenza. Perché nulla, per il ragazzo che a 15 anni si disegnava sulla copertina di Time e a 19 c'è finito per davvero, è casuale. Il percorso al Monaco è stato indirizzato da papà Wilfried, allenatore di base e soprattutto dalla madre Fayza, che ha un ruolo chiave. La permanenza di questa estate a Parigi ha uno sfondo politico (le pressioni di Macron, anche in chiave Qatar), ma il Real voleva il 50% sui diritti di immagine.
E su questo tema Kyky ha già litigato con la sua federazione, anche se tutti i premi che guadagna con la Francia li dà in beneficenza. Mbappé ha parlato solo dopo la doppietta alla Polonia: «Pagherò le multe, voglio stare concentrato: la Coppa è la mia ossessione». E le tre volte che ha ricevuto il trofeo Budweiser come migliore in campo, ha occultato il nome dello sponsor, perché non vuole associare il suo nome ad alcolici, oltre che a fast food, bibite gasate e scommesse. Ma la Bud è anche uno degli sponsor di Messi.
Del resto è una lotta, arrivata al culmine. Come quella tra Adidas (Messi) e Nike (Mbappé). Con un'altra vittoria il francese flirterebbe con la leggenda. Anche se molti la pensano come Javier Zanetti («Leo è alla pari di Maradona»), Kylian ha il tempo dalla sua parte. E il suo legame con Pelé accelera il processo: Mbappé è stato il primo teenager dai tempi di O Rei a segnare una doppietta al Mondiale (proprio all'Argentina nel 4-3 agli ottavi in Russia) e a segnare anche in finale. I complimenti del brasiliano furono l'investitura per Mbappé, che è sempre il primo a chiedere una preghiera per il vecchio amico in ospedale.
Ma il rapporto è anche incentivato dallo sponsor comune, Hublot. Messi è meno costruito a tavolino, anche nel suo inseguimento a Diego. E ha «imparato a godersi ogni momento». Del resto, sempre secondo Forbes , la Pulce ha guadagnato 1,15 miliardi di dollari. Ora si è buttato sugli hotel extralusso, dandoli in gestione al fratello Rodrigo. Uno dei due fratelli di Kylian, Ethan, invece è nelle giovanili del Psg. KM10 si è fatto vedere a Cannes con Ines Rau, prima modella transgender a posare per Playboy .
Messi sembra sempre un po' dimesso, ma ha i suoi vezzi: sui gradini della scaletta del suo jet ha fatto incidere il proprio nome, quello della moglie Antonella e dei figli Mateo, Ciro e Thiago. I 16 posti dell'aereo non bastano: ieri ha postato una foto con 20 fra amici e parenti venuti qui a trovarlo. Ma sono sufficienti per la «Bandita» della Seleccion, coi vecchi amici Mascherano e Aguero invitati speciali.
Il segreto di questa Argentina è far star bene Leo, con il payaso Aimar, suo idolo, nello staff; con De Paul, Paredes, Papu Gomez, Di Maria, uno per tutti, tutti per uno. Il grande amico di Mbappé è il marocchino Hakimi, fatto fuori in semifinale tra baci e abbracci. Anche lui gioca a Parigi, con tutti e due: «Ammiro Messi, ma voglio che vinca Mbappé». Con il boss è meglio fare attenzione.