CALCIO DOTTO- “POGBA…NON VA!”, COME EPITAFFIO DI UNO 0 A 0 CHE TOGLIE ALLA JUVENTUS IL PREZIOSO VANTAGGIO DI SAPERSI GIÀ QUALIFICATA E DUNQUE APPLICARSI CON PIÙ ENERGIA ALLE TRIBOLAZIONI DI CAMPIONATO
Juventus-Borussia Monchengladbach
di Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
“Pogba…non va!”, la sintesi in rima piccininiana vale come epitaffio di uno 0 a 0 che toglie alla Juventus il prezioso vantaggio di sapersi già qualificata e dunque applicarsi con più energia alle tribolazioni di campionato.
Juventus-Borussia Monchengladbach
Il francese resta il bisillabo più indecifrabile del calcio contemporaneo. Celebrato come fuoriclasse totale, inserito nella lista dei papabili palloni d’oro, sembra scivolato da un pezzo nella trappola del manierismo. Un cono d’ombra.
Involuto, lezioso, sempre un tocco o una movenza in più del necessario. Tira in porta una ventina di volte, ma la trova quasi mai. Per una squadra che ha già perso in estate i suoi boss, Pirlo, Tevez e Vidal, la rarefazione del Paul è insopportabile.
Juventus-Borussia Monchengladbach
Il Borussia versione Monchengladbach è vivo e applicato quanto basta per sbiadire una Juventus già di suo resistibile. Non rubano nulla i tedeschi. Khedira, Morata, Mandzukic, lo stesso Pogba, troppi giocatori macchinosi nello svolgimento della palla, e a sinistra questo strapagato Alex Sandro che non riesce a trovare il suo posto nel mondo Juve. E resta troppo a lungo in panchina quel Dybala, l’unica possibile infusione di leggerezza.
Juventus-Borussia Monchengladbach
Sette punti sono una discreta riserva, ma Manchester City e Siviglia sono agguati veri. Salvo il solito monumentale Barzagli e una difesa che concede nulla o quasi, il problema è là davanti dove manca a struggersi quell’animale di Tevez.
Juventus-Borussia Monchengladbach
Quattro attaccanti, Mandzukic, Morata, Zaza e Dybala, non ne fanno uno. Secondo, eloquente, zero a zero consecutivo e necessità di trovare in fretta la chiave. Il campionato è già quasi andato.