carlos alcaraz

CARLITO'S WAY - L'INCREDIBILE ASCESA DI CARLOS ALCARAZ, IL NUOVO RE DI WIMBLEDON CHE HA SPAZZATO VIA NOVAK DJOKOVIC - I PRIMI COLPI A TRE ANNI, NEL CAMPO VICINO CASA, A TREDICI ANNI IL TRASFERIMENTO DALLA LEGGENDA DEL TENNIS SPAGNOLO JUAN CARLOS FERRERO - CARLITOS HA RIVELATO CHE DIETRO AL SUO SUCCESSO A WIMBLEDON CI SONO ANCHE GLI SCACCHI: "LA PREPARAZIONE MENTALE MI FATTO RESISTERE CINQUE SET" - LA SUA "PREMONIZIONE" DA PICCOLO: "IL MIO SOGNO È VINCERE ROLAND GARROS E WIMBLEDON" - VIDEO

Estratto dell'articolo di Stefano Semeraro per “La Stampa”

 

CARLOS ALCARAZ

[…] Quattro tornei giocati sull'erba, due vinti - l'altro è il Queen's tre settimane fa - battendo un altro che di trofei a Wimbledon ne ha sette in bacheca. Festina lente, affrettati, ma con calma, il segreto di Carlos nasce dai ritmi tranquilli nella provincia spagnola, in quella El Palmar, 24mila anime a pochi chilometri da Murcia, che ricorda la Manacor di Nadal. […] Primi colpi a tre anni, nel club vicino a casa, il salto di qualità con il trasferimento alla corte di un altro numero 1, Juan Carlos Ferrero, all'Academia Equelite di Villena.

CARLOS ALCARAZ JUAN CARLOS FERRERO

 

«Juanqui» gli ha messo addosso gli occhi quando aveva 13 anni, e non lo ha più mollato, accompagnandolo anche ai tornei minori, nella gavetta dove si mettono le radici dei miracoli. Famiglia, affetti certi, un team stabile - Ferrero che gli fa tenere i piedi per terra, il manager Albert Molina che lo sceglie «perché da piccolo non vinceva più degli altri, ma giocava meglio di tutti» - il segreto è (anche) lì.

 

A quindici anni il più giovane della sua classe (2003) a vincere un match in un Challenger (contro chi? Jannik Sinner), nel 2020 la scalata da numero 400 all'anticamera dei top 100, l'anno dopo il boom: terzo turno a Parigi, quarti agli Us Open (al debutto), primo titolo Atp a Umago. Tutti sapevano, e da tempo, che sarebbe diventato forte, nessuno immaginava che nel 2022 sarebbe già stato pronto a prendersi uno Slam, battendo sulla strada di nuovo Sinner. In mezzo c'era stata l'estate dei dubbi e delle delusioni: «Sentivo la tensione, e se io non sorrido non riesco a vincere».

 

CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO

[…] Il suo idolo è stato - ovviamente - Nadal, e come lui segue il calcio e tifa Real Madrid, ascolta il reggaeton e ama il film Rocky, del resto in campo il suo diritto è da ko. A Parigi, un mese fa, lo avevano messo in ginocchio i crampi, la tensione di avere di fronte Djokovic in uno Slam. «Ho imparato da quel match, mi sono preparato diversamente (anche con l'aiuto di uno psicologo, ndr), sono cresciuto come giocatore», dice ora.

CARLOS ALCARAZ

 

«Certo l'erba aiuta, rispetto alla terra gli scambi sono più corti, ma è stata sicuramente la preparazione mentale che mi fatto resistere cinque set». Fin da piccolo gioca a scacchi, Carlitos, sviluppare i pezzi sulla scacchiera lo ha aiutato ad aprire bene una partita e a chiuderla meglio. «Credo di essere un giocatore completo, di avere tutti i colpi. Che cosa mi ha insegnato Wimbledon? Che posso vincere match epici come questo anche contro uno come Djokovic, perché prima non credevo di essere pronto. Invece qui ho fatto la storia». seme

CARLOS ALCARAZ CARLOS ALCARAZ JUAN CARLOS FERREROCARLOS ALCARAZ JUAN CARLOS FERRERO alcaraz djokoviccarlos alcaraz riceve il trofeo di wimbledon da kate middleton carlos alcaraz finale di wimbledon 2023 carlos alcaraz finale di wimbledon 2023alcaraz 34carlos alcaraz finale wimbledon 2023. carlos alcaraz finale wimbledon 2023carlos alcaraz finale wimbledon 2023 carlos alcaraz - finale wimbledon 2023novak djokovic sconfitto da alcaraz a wimbledon 2023 carlos alcaraz vince wimbledon 2023 carlos alcaraz vince wimbledon 2023 carlos alcaraz con il trofeo di wimbledon 2023 CARLOS ALCARAZ DA BAMBINO

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…