DALL’INVERNO ZEMANIANO A QUELLO SPALLETTIANO – “LIBERO”: “QUELLO INVERNALE È UN PERIODO CHE A SPALLETTI NON VA A GENIO MA IL CONSUETO SPLENDIDO AVVIO DI STAGIONE. LUCIANO SI IRRIGIDISCE DI FRONTE ALLE ASPETTATIVE INIZIALI E...” – ANCHE QUANDO ERA ALL’INTER, LE PRIME CREPE ARRIVARONO IN INVERNO: “SEMBRAVA FOSSE CAMBIATO DURANTE LE 2 STAGIONI SABBATICHE. INVECE LA MAGIA SEMBRA ESSERE SFUMATA ALLE PRIME DIFFICOLTÀ, OVVERO GLI INFORTUNI E LA LATENTE TRISTEZZA DI CAPITAN INSIGNE PER IL RINNOVO CHE NON ARRIVA”
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Ci risiamo, scrive Claudio Savelli su Libero: “arriva l’inverno e Luciano Spalletti si irrigidisce”.
“Diventa freddo con i colleghi – non ha salutato l’allenatore dello Spartak Mosca, Rui Vitoria, reo di non avergli dato il benvenuto prima della partita -, con i giornalisti (era visibilmente infastidito ai microfoni) e si spera non lo diventi anche con i suoi giocatori e dirigenti.
La causa del nervosismo non sono i risultati in calo della sua squadra, questi al contrario sono una conseguenza del suo cambio di umore: quello invernale è un periodo che a Spalletti non va a genio, e non c’entra la temperatura né la meteoropatia, ma il consueto splendido avvio di stagione.
Luciano si irrigidisce di fronte alle aspettative iniziali che lui stesso crea, paga dazio alla sua certificata bravura nel far funzionare le cose ovunque va, subentra in lui la paura che poi in futuro l’amore non sia all’altezza del colpo di fulmine“.
Il quotidiano parla di “annata tipica del mister”: anche quando era alla guida dell’Inter, in inverno, arrivarono le prime crepe, per due anni di seguito. Ripercorre il percorso del mister e della squadra nerazzurra. E scrive:
“Sembrava fosse cambiato durante le due stagioni sabbatiche nella sua tenuta toscana, tra viti e galline: era tornato sereno, sorridente e positivo sia con i colleghi (vedi il simpatico sipario con l’ex rivale Mourinho a Dazn) sia con i giornalisti, avviando una nuova strategia comunicativa perfetta per un Napoli reduce da anni di volti corrucciati tra Ancelotti (e le riffe sulle multe) e Gattuso (tra i problemi di salute e del rinnovo, poi mancato).
Invece la magia sembra essere sfumata alle prime difficoltà, ovvero gli infortuni e la latente tristezza di capitan Insigne per il rinnovo che non arriva”.
Gli infortuni hanno sottratto al tecnico pedine importanti, che lo costringono a cambiare l’aspetto del Napoli. E il calendario impegnativo non fa che aumentare le preoccupazioni.
“Serve sfatare il tabù inverno e per riuscirci va rispolverato lo Spalletti sorridente visto in estate e in autunno. Quello non dovrebbe mai passare di moda”.
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