“DATTE A UN ALTRO MESTIERE” – A ROMA, AL MITOLOGICO TORNEO PEZZANA DI CALCIOTTO, UN 60ENNE SPEZZA IL BRACCIO ALL’ARBITRO PER UN RIGORE CONTESTATO E FINISCE A PROCESSO 5 ANNI DOPO CON L’ACCUSA DI LESIONI E L’AGGRAVANTE DEI FUTILI MOTIVI. A DISTANZA DI TEMPO, L’UOMO NON SI SPIEGA ANCORA QUEL FISCHIO: “PER ME ERA UNA DECISIONE SBAGLIATA...” (OCCHIO CHE SPEZZA IL BRACCIO PURE AL GIUDICE!)
Estratto da roma.repubblica.it
Spezza il braccio all’arbitro per un rigore contestato. E finisce a processo. Disavventura giudiziaria per un calciatore amatoriale di 60, anni, Giancarlo Boncori, accusato di lesioni con l’aggravante dei futili motivi.
I fatti risalgono al febbraio del 2018, mentre al circolo Flaminia, in via dei Due Ponti, si gioca il torneo Pezzana, un appuntamento storico per gli amanti del calciotto capitolino.
(...) L’arbitro fischia il rigore.
Il 60enne inizia a protestare, ma al primo cartellino giallo partono gli insulti: “Datte a un altro mestiere”. Poi la violenza.
Il centrocampista del West Ham colpisce con un calcio sul braccio sinistro l’arbitro. Il bilancio è drammatico: espulsione e 34 giorni di prognosi per il “fischietto” che decide di denunciare.
Ieri il centrocampista Boncori si è ritrovato in tribunale per difendersi dall’accusa di lesioni. A distanza di 5 anni dai fatti, l’uomo, rispondendo alle domande del pm Gianluca Mazzei, ancora non si spiega quel rigore: “Per me la decisione era ingiusta”.