dennis rodman

DAL PARQUET AL LASTRICO – DENNIS RODMAN SI È BRUCIATO TUTTO IL PATRIMONIO: TRA VODKA, DONNE E STRAVIZI VARI, AL “VERME” SONO RIMASTI SOLO 500MILA DOLLARI. E PENSARE CHE DURANTE LA SUA CARRIERA HA ACCUMULATO PIÙ DI 27 MILIONI DI DOLLARI - A DARE LA MAZZATA È STATO UN RAGGIRO SUBITO DALL’AMICA PEGGY ANN FULFORD. E GLI ALIMENTI ALL’EX MOGLIE. PERCHÉ NON SI FA DARE UNA MANO DAL SUO AMICO CICCIO-KIM?

 

 

Flavio Vanetti per www.corriere.it

 

dennis rodman michael jordan

Dennis Rodman è uno di quei personaggi dei quali si parlerà sempre. O perché ne combina qualcuna delle sue o perché parlano di lui. Buona la seconda, nel caso più recente. È stato infatti Toni Kukoc, in un’intervista a Record, a rimettere al centro dell’attenzione il turbolento compagno con il quale condivise tre stagioni ai Chicago Bulls e altrettanti titoli Nba. Il succo dell’intervento del fuoriclasse croato è semplice: «Siamo stati a lungo nella stessa squadra, ma con lui sono uscito solo una volta. Era impossibile tenere il suo il passo».

 

Cinque titoli, mille trasgressioni

Rodman, due successi con i Detroit Pistons e tre appunto con i Bulls, è stato l’icona della trasgressione e delle avventure di ogni genere: dalla relazione con Madonna (che gli offrì 20 milioni di dollari per restare incinta), all’allenamento saltato per partecipare a un match di wrestling, alle storie con pornostar fino alla discussa amicizia (poi evaporata) con il dittatore nord-coreano Kim Jong-un.

Dennis Rodman

 

Ma solo sulla sua vita notturna si potrebbe scrivere un intero libro: beveva, spendeva, faceva le ore piccole, fumava (ma sì, anche in quel senso…). Kukoc ebbe modo di collaudare una di quelle serate/nottate e questa è la sua testimonianza: «Una volta eravamo fuori in quattro: la prima cosa che Dennis chiese, entrati in quel locale, fu ordinare 40 bicchierini di vodka e 10 birre. Gli chiesi se sarebbero arrivate altre persone, ma mi rispose di no. Era importante mantenere l’open bar... Quella sera tutta la gente del locale si ritrovò cibo e bevande gratis, a spese di Dennis».

Peggy Ann Fulford Dennis Rodman

 

Conto in rosso

The Worm (il Verme: forse il suo più famoso soprannome) ha sempre adorato una vita a grande velocità e tendenzialmente fuori controllo. Inevitabile che fuori giri finissero pure i conti e le disponibilità finanziarie. Nel corso di «The last dance», la fortunata serie di Netflix che ha raccontato l’ultimo anno (1997-1998) dell’era dei Chicago Bulls, fu detto più volte che Rodman era uno dei cestisti più pagati della squadra: 4,5 milioni di dollari a stagione, per un totale accumulato di 27 milioni dollari.

Toni Kukoc Dennis Rodman

 

Ebbene, quella ricchezza se l’è quasi tutta bruciata. Come ha riportato il sito Money.it, «secondo Celebrity Net Worth il patrimonio attuale di Dennis Rodman ammonta a circa 500 mila dollari». Praticamente nulla rispetto alla montagna di soldi di cui disponeva. Ci sono stati pure momenti nei quali il diretto interessato ha confidato di non avere nemmeno le risorse per pagare il mantenimento dei figli.

 

 Truffato da un’amica

Dennis Rodman

Il motivo di questo default — così racconta Sports Illustrated — non nasce però dagli stravizi (o almeno non solo da quelli) bensì da una truffa. Anche Rodman, infatti, è finito nella rete di tale Peggy Ann Fulford, una donna che si finse un consulente finanziario vantando titoli falsi conseguiti ad Harvard e dei successi — mai raggiunti realmente — a Wall Street.

 

Dennis Rodman

La Fulford venne presentata a Rodman da un amico comune nel 2000 e da allora i due diventarono inseparabili tanto che il cestista la ringraziò persino durante la cerimonia di ingresso nella Hall of Fame nel 2011 descrivendola come «una di famiglia». Ma poco dopo la situazione cominciò a degenerare con i debiti di Rodman che cominciarono a moltiplicarsi. La Fulford affermò che i problemi finanziari erano causati dall’abitudine di spesa di Dennis, tanto da riuscire persino ad ottenere l’intero controllo dei suoi conti. Ma nel 2018 tutto venne a galla e la Fulford fu condannata a 10 anni di galera per truffa.

 

Come Becker

KIM JONG UN E DENNIS RODMAN

Sommata alle abitudini di spesa dell’ex cestista e ai pesanti accordi sugli alimenti da assicurare (valore: 860 mila dollari) la batosta subita con l’inganno è stata decisiva per il portafoglio del Verme. In questo allineato con il destino di un altro grande campione dello sport ritrovatosi in emergenza finanziaria: il tennista Boris Becker.

rodman trumpdennis rodmanDENNIS RODMANDENNIS RODMANIL LEADER COREANO KIM JONG UN E DENNIS RODMAN dennis rodman a san pietro DENNIS RODMANDENNIS RODMAN ARRIVA A PECHINO donald trump kim jong un dennis rodmanDENNIS RODMAN A PYONGYANG DENNIS RODMAN A PYONGYANG dennis rodmandennis rodman kim jong un dennis rodman prova a calmare i manifestanti

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…