IZZO, AZZO! - IL DIFENSORE DEL MONZA, ARMANDO IZZO, È STATO CONDANNATO A 5 ANNI PER CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA E FRODE SPORTIVA - IL CALCIATORE È ACCUSATO DI AVER CONDIZIONATO LA PARTITA TRA MODENA E AVELLINO NEL 2014 (AI TEMPI IZZO GIOCAVA PER IL CLUB CAMPANO), INSIEME A DUE COMPAGNI DI SQUADRA, FRANCESCO MILLESI E LUCA PINI - I TRE SI SAREBBERO "POSTI A DISPOSIZIONE DEI MEMBRI DEL CLAN VANELLA GRASSI PER..."
Estratto da www.gazzetta.it
I giudici della VI sezione penale del Tribunale di Napoli hanno condannato a 5 anni Armando Izzo per concorso esterno in associazione mafiosa e frode sportiva. […] con Izzo sono stati giudicati colpevoli anche il cugino di Izzo, Umberto Accursio, capo di uno dei clan attivi nella zona di Secondigliano, e Salvatore Russo, legato allo stesso clan. Per loro la condanna è a un anno e mezzo. I fatti che hanno portato alla condanna sono legati a quando giocava nell’Avellino, in Serie B. Izzo è accusato di aver condizionato la sfida del campionato 2013-2014 tra Modena-Avellino (1-0) con due compagni di squadra, Francesco Millesi e Luca Pini[…]
Secondo il capo di imputazione i tre si erano “posti stabilmente a disposizione” del clan per “fare da tramite e corrompere giocatori professionisti allo scopo di influire fraudolentemente sui risultati delle partite di calcio del campionato di serie B eventi sui quali gli esponenti apicali della vanella scommettevano investendo proventi illeciti del sodalizio”.
LA RETE
Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Maurizio De Marco, i fratelli Antonio e Umberto Accursio avrebbero promesso e poi consegnato 30mila euro a Francesco Millesi per corrompere altri calciatori. Il tutto con la intermediazione di Salvatore Russo. Millesi avrebbe così esercitato la sua influenza su altri giocatori dell’Avellino per favorire la rete del Modena: questo era l’accordo. In più Antonio Accursio per conto del clan fece una scommessa di 400mila euro sulla rete realizzata dalla squadra che giocava in casa (il Modena), con un guadagno di 60 mila euro.
Il pm nei capi d’accusa scrive che Armando Izzo avrebbe accettato la promessa di una somma come “compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione”. Secondo le indagini l’accordo risale al 14 maggio 2014, tre giorni prima dell’incontro Modena-Avellino. […] Izzo è stato assolto, invece, dall’accusa di avere commesso illeciti dello stesso tenore contestati per la partita di calcio Avellino-Reggina, disputata il 25 maggio 2014 (stesso campionato)