novak djokovic jannik sinner

“SINNER? CAPISCO LA FRUSTRAZIONE DEGLI ALTRI GIOCATORI PER LA MANCANZA DI COERENZA” – IL COMMENTO AL VETRIOLO DI NOVAK DJOKOVIC SULLA DI POSITIVITÀ AL DOPING DEL TENNISTA AZZURRO (POI SCAGIONATO DALLE ACCUSE): “IL SUO CASO È STATO RISOLTO NEL MOMENTO IN CUI È STATO ANNUNCIATO. MA SONO PASSATI CINQUE O SEI MESI DA QUANDO LA NOTIZIA È STATA COMUNICATA A LUI E AL SUO TEAM. QUINDI, SÌ, CI SONO MOLTI PROBLEMI NEL SISTEMA. MANCANO PROTOCOLLI STANDARDIZZATI E CHIARI…”

djokovic

(ANSA-AFP) - Novak Djokovic ha chiesto "protocolli chiari" e "approcci standardizzati" ai casi di doping nel tennis, sabato, in risposta all'annuncio che Jannik Sinner, il miglior giocatore del mondo, ha evitato il divieto nonostante i due test positivi di quest'anno. Djokovic, parlando con i giornalisti mentre si prepara a difendere il suo titolo agli US Open, ha detto che i giocatori che hanno lamentato la mancanza di trasparenza nel caso Sinner hanno ragione.

 

ER POMATA - MEME DI EMILIANO CARLI SU JANNIK SINNER

"Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza", ha detto il 24 volte campione del Grande Slam. "Da quanto ho capito, il suo caso è stato risolto nel momento in cui è stato annunciato. Ma credo che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia (dei test positivi) è stata comunicata a lui e al suo team. "Quindi, sì, ci sono molti problemi nel sistema", ha detto Djokovic.

 

"Vediamo la mancanza di protocolli standardizzati e chiari. Posso capire i sentimenti di molti giocatori che si chiedono se siano trattati allo stesso modo". Diversi giocatori hanno suggerito che Sinner abbia ricevuto un trattamento speciale a causa della sua posizione in classifica, chiedendo perché non sia stato sospeso provvisoriamente mentre si svolgeva l'indagine che lo ha scagionato. Ieri Sinner ha ribadito di essere stato trattato come qualsiasi altro giocatore.

 

SINNER DJOKOVIC BY OSHO

"Non ci sono scorciatoie, non c'è un trattamento diverso, è lo stesso processo", ha detto Sinner. Per Djokovic il caso Sinner è un esempio lampante del perché lo sport ha bisogno della controversa Professional Tennis Players Association, che ha contribuito a fondare per dare ai giocatori una maggiore voce in capitolo.

 

Si è chiesto se alcuni casi di questo tipo possano essere risolti con poca pubblicità, come quello di Sinner, perché il giocatore aveva i fondi per assumere una rappresentanza legale costosa ed efficiente, mentre altri giocatori non hanno questa possibilità. "Non lo so", ha detto Djokovic. "È un caso o no? È un aspetto che ritengo si debba indagare di più a livello collettivo, per esaminare il sistema e capire come questi casi non si verifichino, cioè non il caso in sé, ma come si possa standardizzare il tutto in modo che ogni giocatore, a prescindere dal suo ranking o dal suo status o dal suo profilo, sia in grado di ottenere lo stesso tipo di trattamento".

jannik sinner novak djokovic 8

 

Secondo Carlos Alcaraz il caso è più ampio di quanto sia stato reso pubblico, ma ha rifiutato di criticare la decisione dell'ITIA. 'Sono abbastanza sicuro che ci sono molte cose che non sappiamo. Ma se hanno permesso a Jannik di continuare a giocare, è per qualcosa. Hanno detto che è innocente, quindi è tutto ciò che so e di cui posso parlare".

SINNER - DJOKOVIC MEMEsinnergiacomo naldi sinner umberto ferraraSINNER CAHILL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…