djokovic alcaraz

DJOKOVIC VS ALCARAZ: È IN ARRIVO DOMANI AL ROLAND GARROS LA SEMIFINALE CHE SEGNA UN’EPOCA – NOLE, L’UOMO DEI 22 SLAM, NUMERO 3 DEL MONDO, CONTRO IL RAGAZZINO CARLITOS, NUMERO 1 CHE HA CONQUISTATO 1 SOLO SLAM (NEW YORK) - L'UNICO PRECEDENTE TRA DI LORO UN ANNO FA A MADRID: VINSE CARLITOS (7-6 AL TERZO) DOPO TRE ORE E MEZZA DI TENNIS STREPITOSO. IL PRONOSTICO DEL GRECO TSITSIPAS, ANNIENTATO DA ALCARAZ (COME SCUSA HA DETTO DI AVER PRESO TROPPA MELATONINA): “VINCERA' ALCARAZ, CORRE COME SPEEDY GONZALES”

Estratto dell’articolo di Emanuela Audisio per la Repubblica

 

djokovic alcaraz

«Ne me quitte pas » loro non la potrebbero cantare. Perché non ti lasciano andare, proprio non c’è verso, non è gente che implora. Ti restano avvinghiati, non ti fanno respirare, magari si fingono morti (Djokovic), ti illudono di stare per naufragare. Ma quando mai. Risalgono la corrente e immobilizzato nel vortice ti ci ritrovi tu, vedi sempre Khachanov con Djokovic.

 

È in arrivo domani la semifinale che segna un’epoca, che dirà se un’era, quella dei Big 3 ridotta a Big 1 (niente Federer, Nadal operato) può ancora regnare o se deve cedere il passo. Il tennis in cima torna a respirare aria di gioventù. E mette in scena il vecchio capobranco, Djokovic, contro il nuovo, Alcaraz.

 

L’uomo dei 22 Slam in cerca del 23° (sarebbe l’unico), n. 3 del mondo, contro il ragazzino n. 1 che ne ha vinto uno (New York).

 

djokovic alcaraz

Due rabbie contro: molto diverse, una più fresca, di un figlio che fa simpatia, l’altra più stagionata di un papà che merita rispetto. C’è quella ventenne di Carlitos (Alcaraz), spagnolo, “El Murciano”, post-millennial, allegramente prepotente, che vuole solo vincere nella delirante tirannia che si ha da giovani, quando non si sopportano attese e nessun sogno sembra troppo pesante. E quella vecchia, cresciuta nella guerra, ansiosa di continue rivincite, piena di cause (proSerbia, New Age) del 36enne Djokovic che sembra non essere più lui, dal motore ingolfato, in crisi di fiducia, che però al momento decisivo (tie-break o quinto set) si ritrova drago.

alcaraz

 

Lo dimostrano i numeri: 45ª semifinale in un torneo del Grande Slam, 12ª semifinale a Parigi. Non un Oblomov. Stavolta è solo, nel ruolo del vecchio pistolero, a fronteggiare la next-gen che sembra molto poco next, nel senso che è già qui, e chissà se soffre la mancanza dei suoi vecchi cari punti di riferimento. Però mai dare per vinto Djokovic che si alimenta nelle difficoltà, che per reagire e ruggire ha bisogno di vento contro.

 

Un solo precedente tra di loro un anno fa a Madrid (sempre in semifinale), vinse Carlitos (7-6 al terzo) dopo tre ore e mezza di tennis strepitoso. Il greco Tsitsipas, annientato da Alcaraz, come scusa ha detto di aver preso troppa melatonina (in effetti sembrava cloroformizzato) e ha pronosticato il successo dello spagnolo: «Novak ha più esperienza, Carlos più gambe, te lo ritrovi ovunque, corre come Speedy Gonzales».

djokovic alcarazalcaraz

(...)

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, IL “CAPITONE” È NELLE SABBIE MOBILI: CHE FARE? - COME DIMOSTRA IL ''GOLPE'' DEL PAPEETE DEL 2019, SALVINI E' IMPREVEDIBILE E STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...