
CAPITALE NEL PALLONE – UN DOCUMENTO DEL PREFETTO DI ROMA DEL 1927 APRE LO SCONTRO NELLE RADIO TRA GIALLOROSSI E LAZIALI - GLI AQUILOTTI ESULTANO: "SIETE NATI IN SERIE B" – I ROMANISTI RISPONDONO: "SIETE SFIGATI E FATE GLI ANTIQUARI PER SOPRAVVIVERE" – INTANTO L’OLIMPICO RESTA DESERTO
Luigi Salomone per Il Tempo
La notizia fara discutere. I romanisti si infurieranno, i laziali sorrideranno. Storia vecchia, libri ingialliti ma la realta e in un documento del 31 maggio 1927 scoperto dal «Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento». La relazione del Prefetto di Roma certifica la retrocessione di Fortitudo e Alba, costole della futura Roma e la supremazia della Lazio in citta. Giallorossi nati in serie B e poi ripescati solo grazie all’allargamento della Prima Divisione.
Il documento portato alla luce dal «Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento» fotografa il calcio della capitale a pochi mesi dalla fondazione della Roma nel 1927, precisamente il 31 maggio. Si tratta di una relazione del Prefetto della Provincia di Roma, su richiesta del Governatore della città che riassume la situazione delle squadre proprio nel periodo in cui il generale Vaccaro, gerarca fascista considerato un eroe dai laziali, impedì la fusione con i nascenti giallorossi (ieri il club biancoceleste ha celebrato sul sito l’anniversario della sua nascita nel 1892).
Il prezioso carteggio fa parte della corrispondenza intercorsa tra il Comune e la Lazio, in relazione all’interesse di quest’ultima a rilevare l'adiacente campo di gioco del Roman alla Rondinella, al fine di poter finalmente costruire un impianto più grande e confortevole, in grado di ospitare anche le partite internazionali (insomma già a quei tempi c’era un problema stadi a Roma proprio come ora).
lotito pallotta foto mezzelani gmt
Il Prefetto, nella sua disamina, esordisce lamentando in primo luogo la presenza nella capitale di «troppe società di Calcio». Continua sottolineando la circostanza che la Fortitudo Pro Roma e l’Alba, «a seguito degli insuccessi ottenuti durante l’anno calcistico, sono state retrocesse alla Prima Divisione», mentre «la Società Sportiva Lazio, presentatasi al girone del Torneo di Prima Divisione Nazionale, con una squadra modesta, ma disciplinata e animata da vera passione sportiva, seguita con interesse e simpatia dalla cittadinanza, ha ottenuto di poter rappresentare i colori della Capitale nelle competizioni della maggiore Divisione Nazionale». In sostanza la Roma nacque in serie B (la data è ancora incerta) o meglio le squadre che si fusero erano state retrocesse e poi ripescate.
Al termine del campionato 1926-1927, il club appena sorto avrebbe dovuto partecipare al Torneo di Prima Divisione ( Serie B). Tuttavia, a seguito della inaspettata fusione della Sampierdarenese e dell’Andrea Doria di Genova in un’unica società, La Dominante, si liberò un posto in Divisione Nazionale. Dopo varie discussioni sulle soluzioni da adottare, nella riunione del 24-25 agosto, i gerarchi Ferretti, Arpinati e Foschi decisero di ampliare la Divisione Nazionale da 20 a 22 squadre, ammettendo la Cremonese, il Napoli e la Roma che non avrebbero dovuto partecipare: un ripescaggio vero e proprio, un episodio oscuro che le carte ingiallite hanno restituito alla storia.
Derby Roma Lazio by Mezzelani GMT
Inoltre il Prefetto spiega che «fra le squadre di questa città v’è inoltre il Foot Ball Club di Roma (Roman, colori giallorossi, ndr) che in effetti ha raccolto sempre modestissimi risultati ottenuti senza mai destare il minimo interesse nel pubblico cittadino. Chi si è presentato al campo a tifare ha assistito solamente a mischie inconcludenti e spesso violente di atleti, alternate a schiamazzi ed invettive di spettatori, tal che spesso le Autorità di Pubblica Sicurezza hanno dovuto intensificare i servizi di vigilanza per impedire maggiori violenze».
Il Prefetto pone l’accento sul fatto che l’unica compagine meritevole di considerazione da parte della Pubblica Amministrazione è - sotto ogni profilo - la Lazio, la quale è l’unica a godere del seguito della cittadinanza e merita di rappresentare Roma nell’ambito del panorama calcistico nazionale. La circostanza che la Lazio venga considerata la più importante società calcistica romana, consente di apprezzare ancor di più la ferma resistenza opposta dai dirigenti laziali - ed in primis da Giorgio Vaccaro - ad una fusione che avrebbe visto scomparire nome, simbolo e colori della società biancoceleste in favore di altre squadre a lei inferiori sotto ogni punto di vista.
Per concludere, va ricordata la ricerca effettuata da Piero Strabioni, secondo il quale, al termine della stagione 1926-1927 e dunque nell’imminenza della fusione, il predominio della Lazio nei confronti delle altre squadre della capitale risulta schiacciante: su 143 derby cittadini disputati, i biancocelesti possono annoverare ben 114 vittorie, 13 pareggi e appena 16 sconfitte.
Derby Roma Lazio by Mezzelani GMT
Strabioni evidenzia altresì come, al momento della fusione, nella capitale siano già presenti almeno ventotto squadre di calcio, e precisamente: S.S. Lazio 1900; Forza e Coraggio 1901; Società Ginnastica Universitaria Romana 1901; Veloce 1901; Esperia 1902; Libertas 1902; Virtus 1903; Fulgur 1903; Lampo 1903; Roman 1903; Atalanta 1905; Audace 1905; Cristoforo Colombo 1906; Virentes 1906; Spes 1906; Robur 1907; Voluntas 1907; Ausonia 1907; Enotria 1907; Ardor 1907; Alba 1907; Fortitudo 1908; Juventus Romana 1910; Unione Sportiva Romana 1911; Pro Roma 1912; Esquilia 1919; Tiberis 1919. Vittoria 1920, Romulea 1921. Nel 1927 la fusione, nasce la Roma che viene ripescata, la Lazio si chiama fuori, il resto è storia attuale, un derby infinito.
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Erika Menghi per Il Tempo
Le carte ingiallite del 1927 che pongono come «luogo» di nascita dell’A.S. Roma la serie B hanno riacceso la storica diatriba tra chi, laziali o romanisti, siano i veri padroni della citta. Al motto di «nati prima» i biancocelesti hanno da sempre sostenuto la loro causa, da ieri, grazie al carteggio scoperto dal Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento e pubblicato da Il Tempo, possono aggiungere il vanto di essere «nati sopra», ossia in serie A, dove la neonata societa giallorossa era riuscita ad entrare solo tramite ripescaggio.
Derby Roma Lazio by Mezzelani GMT
C’e un grosso ma: sembra che non tutti siano stati spiazzati dalla notizia, perche degli archivisti di fede romanista hanno raccolto materiale utile per sfoderare una difesa degna del miglior avvocato. «La Roma - spiegano - nacque non per gli effetti di una retrocessione, ma per evitare la retrocessione di un intero movimento calcistico. Fu una mossa di successo perché l’anno successivo vinse la Coppa Coni e nel 1931 sfiorò lo scudetto.
La conferma di questa conseguita competitività è la conquista del titolo di Campione d’Italia nel 1941-42 quale prima squadra centro-meridionale». Insomma, non solo la Roma non nacque in serie B, ma fu necessaria per rendere più combattiva la serie A, allora in mano ai club del nord. La società formata con l’unione dell’Alba, la Fortitudo e il Roman diede un nuovo slancio al movimento del centro-sud, mentre la tanto conclamata Lazio «volle rimanere ancorata al suo piccolo cabotaggio e, una volta rientrata nel girone A, incontrò grandissime difficoltà, chiudendo il torneo al penultimo posto in classifica.
Derby Roma Lazio by Mezzelani GMT
L’intuizione di Foschi, vale a dire fondare una squadra che potesse competere ad armi pari con gli altri club del nord, era perciò giusta. I laziali - continua la tesi degli archivisti giallorossi - hanno scoperto il problema del calcio centromeridionale nel 1927, ma già a febbraio di quell’anno si scatenò una campagna di stampa guidata dal quotidiano «L'Impero» sulla questione romana . La nascita della Roma il 7 giugno 1927 non fu una pezza sul problema, ma la soluzione. Nel 1912 c’erano 41 squadre romane affiliate alla Figc (27.060 calciatori), nessuna era in grado di competere col nord. Tra febbraio e marzo del 1927 sia Lando Ferretti che Arpinati confermarono che la situazione era insostenibile .
Occorreva, come disse Ferretti, «rivedere con criteri di organicità l’intelaiatura sportiva della nazione». C’è di più, ossia il caso del 1929: la Federazione decise di riformare il campionato, ammettendo 32 squadre (16 per girone), si sarebbero qualificate alla prima serie A a girone unico le prime 8 di ogni gruppo, ma il pari merito di Lazio e Napoli scombussolò i piani iniziali. Le due squadre fecero uno spareggio, finito 2-2, e si sarebbe dovuta giocare un’altra gara, ma la FIGC - su decisione del federale Vaccaro - scelse di allargare il campionato a 18 squadre, riammettendo appunto la Lazio, il Napoli e la Triestina.
Derby Roma Lazio by Mezzelani GMT
Nelle carte della «difesa» c’è un altro spunto interessante, che riguarda il campo di gioco della Rondinella, assegnato alla Lazio in quanto ritenuta la più importante squadra della capitale, mentre la Roma - in attesa di Campo Testaccio - disponeva del Motovelodromo Appio: «Il rapporto del Prefetto non fa altro che confermare lo stato di ostilità contro cui la Roma nel nascere dovette confrontarsi. Ma certo una società così ambiziosa non aveva interesse verso una struttura come quella della Rondinella, fatiscente a detta degli atleti stessi».
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Federico Nisii (conduttore romanista di Teleradiostereo) per Il Tempo
Caro direttore, quando ieri mattina ho letto Il Tempo credevo di essere vittima di un’allucinazione. Invece era tutto vero e allora ho pensato. Devo mettere per iscritto le riflessioni che in un romanista acceso puo ispirare l'ennesima perla generata dalla fervida mente dei nostri malridotti dirimpettai.
Confesso di aver esitato. Ma davvero - mi chiedevo - e il caso di contribuire a un dibattito campanilistico basato sul nulla? Sulla effettiva dimensione storica di questo nulla lascio la palla a chi ha competenza per approfondire e rispondere a regola d'arte. Io invece sono piu attratto dalla piega sociologica che questa patetica vicenda assume, se la si studia in un quadro piu ampio di Fenomenologia della Sfiga, iniziato il 9 gennaio 1900 e tuttora in corso: con modalita di partecipazione e coinvolgimento emotivo diversi, in linea con i tempi che cambiano e con i protagonisti che si susseguono in questo campionario di mestizie, sportive e non.
Un tempo, bisogna ammetterlo, il corollario di sconfitte, retrocessioni, scandali e illeciti dipanatosi negli anni conferiva al mondo laziale un'aura quasi mistica di dolorosa dignita; e un po' tutti fra loro, forse per dare un senso a un'esistenza inutile e razionalmente non giustificabile, vi si crogiolavano compiaciuti.
Anzi, per i piu illustri e longevi fra i loro comunicatori il ricorso alla lacrima facile e diventato un emblema di riconoscibilita, un inconscio tentativo di esorcizzare la piu fedele compagna delle loro vite travagliate: la Sfiga. Poi pero, caduto dal cielo a mo' di meteorite, regalo celeste tanto inaspettato quanto definitivo nella sua grandiosita, si e materializzato Lui, il Titano, la creatura mitologica sognata per anni dai romanisti, l'eroe che ha sapientemente trasformato la dignitosa consapevolezza della propria poverta calcistica in un definitivo annientamento, senza sogni ne speranze.
Gia in quel pomeriggio di luglio 2004 era stato profetico: «Vi ho preso al funerale e vi portero al coma irreversibile», ovvero la prefigurazione di una inutile tranquillita, o di tranquilla inutilita, fate voi. L'unico sussulto possibile di fronte a questa prospettiva da ologrammi era la vocazione antiquaria: il «semonatiprima», «oscuddettoderquattordici», e ora «seteripescati». E non credo sia finita qui: il ridicolo, a differenza della Sfiga, non conosce limiti
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Guido De Angelis (voce laziale di Radio Sei) per Il Tempo
Caro direttore, grazie di tutto. Avete restituito alla storia la verita oltre ad aver avuto il coraggio di pubblicare su «Il Tempo» il documento del prefetto della Capitale che certifica un altro record della Roma, oltre ai tremiladuecentotrenta di Totti. «E voi siete nati in B», ho canticchiato per molte ore questo simpatico motivetto nel corso di questa bella giornata per noi laziali. C’e poco da fare lupacchiotti, mi dispiace: noi abbiamo portato il calcio a Roma, voi la serie B e da ieri non piu dal 1951, anche da prima. Gia perche il documento del Prefetto di Roma non vi offre molti appigli e, purtroppo per voi, e custodito gelosamente dal «Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento».
Se poi si vuole discutere il Prefetto dell’epoca, allora vale tutto. E un po’ come quando alla fine di un derby perso ci si aggrappa alla sfortuna, al palo, all’arbitro, a Osvaldo e Pjanic in panchina, ad Andreazzoli, etc. Insomma come piace a noi dire da queste parti «ci si attacca al fumo della pipa». Anche perche quando vi dicevamo di "aver portato il calcio a Roma" voi, puntualmente, rispondevate che avevamo vissuto 11 anni in B. Dopo questa grande scoperta non avrete nemmeno piu l'alibi per cantarci questo «ritornello».
Per noi, ora, diventa ancora di piu motivo di orgoglio di essere la prima squadra della capitale, la prima che ha portato il calcio a Roma. Per noi la tradizione e la storia valgono piu di qualsiasi vittoria in campo! In definitiva la storia del calcio romano deve dire grazie alla Lazio... Quei 9 ragazzi che diedero vita al nostro club nel lontanissimo 9 gennaio 1900,fecero da apripista a tante squadre tra cui anche la stessa Roma che venne fondata quasi 30 anni dopo.
La «Primogenita» vi ha fatto scoprire il pallone!! La Lazio e un ideale fatto di lealta sportiva, solidarieta e fratellanza, che nel 1921 spinse lo stato italiano a nominare il club Ente Morale.
Ed ora inchinatevi alla nostra storia ultra centenaria. Passate la vita a inseguire la nostra diversita, il nostro essere scozzesi in terra inglese: noi siamo orgoglio e distinzione, nati nel cuore della Capitale in piazza della Liberta. Voi non si sa. «La Lazio non proviene da, la Lazio e», amava dire il generale Vaccaro che impedi la fusione perche come recitava uno striscione: «Noi vincemmo quando scegliemmo di non essere voi».