festa lazio incidenti

FOLLIA ULTRA’ ALLA FESTA DELLA LAZIO: TRA I TIFOSI CHE SI SONO SCONTRATI CON LA POLIZIA C’E’ ANCHE UNA DONNA - SFEGATATA SUPPORTER DEI BIANCOCELESTI, LA 35ENNE È ANCHE UNA STORICA MILITANTE DI "FORZA NUOVA" - PER IL PRESIDENTE DELLA LAZIO, CLAUDIO LOTITO, GLI INCIDENTI DI MARTEDÌ NOTTE SONO STATI COMPIUTI DA ALCUNI CANI-SCIOLTI: "SONO PSEUDO-TIFOSI”- VIDEO

 

festa lazio incidenti

Camilla Mozzetti per www.ilmessaggero.it

 

Avvolta nel suo bomberino verde e con i lunghi capelli neri coperti dal cappuccio ha iniziato prima ad inneggiare contro gli agenti di polizia del reparto Mobile per poi lanciar loro addosso tutto ciò che le capitava a tiro: sassi, bottiglie e bastoni. Nella lunga notte che ha accompagnato con un tasso di violenza del tutto inatteso , i festeggiamenti per i 119 anni della società sportiva Lazio, martedì notte, in piazza della Libertà (pieno centro storico di Roma), c'era anche una donna, la prima a prender parte a una vera e propria sassaiola contro la polizia.

 

Cambio di registro negli attacchi violenti degli ultras laziali, gli stessi che mesi fa furono criticati aspramente per aver impedito a suon di volantini proprio alle donne di sedersi nelle prime file della Curva nord. La loro posizione nel linguaggio da stadio le voleva relegate nelle retrovie. Donne per l'appunto e pertanto meritevoli solo degli ultimi posti. Ma quelle donne adesso hanno iniziato a menare le mani, a guidare le rivolte di piazze e per la prima volta da che se ne ha memoria diventano delle violenti teste di serie nelle aggressioni contro la polizia.

 

festa lazio incidenti

Corpo esile e longilineo quello della 35 enne Angela (la chiameremo così) che la scorsa notte, appunto, non si è fermata ma ha guidato insieme a un gruppo di circa 200 tifosi la rivolta contro gli agenti. Strenua supporter dei biancocelesti, è anche una storica militante di Forza Nuova (tanto che lo scorso 7 gennaio era alla commemorazione di Acca Larentia) e da almeno 4 anni fa parte dei cosiddetti Irriducibili il fronte più attivo degli ultras laziali. Lei insieme ad altri due uomini sono stati denunciati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale mentre una quarta persona, Simone D., classe 1985, è stato arrestato per gli scontri e processato ieri per direttissima. A tutti sarà imposto così come deciso dalla Questura di Roma il Daspo.

 

 

LE INDAGINI

Negli uffici di via di San Vitale, intanto, gli agenti stanno passando al setaccio tutti i filmati ripresi dalla Scientifica per ricostruire con precisioni le violenze della scorsa notte. I primi sassi a cui sono seguite poi finanche le bombe carta sono stati lanciati poco dopo la mezzanotte.

 

festa lazio incidenti

In piazza c'erano circa 2.500 persone che si erano date appuntamento a piazza della Libertà per celebrare il compleanno della Lazio. Dalla folla si sono staccati all'incirca 200 tifosi che hanno puntato contro gli agenti del reparto Mobile. Scene da vera guerriglia urbana hanno squarciato la tranquillità di una strada borghese e commerciale per oltre due ore con cassonetti riversi in terra e dati persino alle fiamme.

 

Alla fine sono partite le cariche di alleggerimento con l'uso dei fumogeni e dell'idrante da parte degli agenti. Tra loro, 8 sono rimasti feriti durante gli scontri: contusi ma non in modo grave con prognosi che vanno dai 4 ai 20 giorni. Le indagini, affidate alla Digos di Roma e guidate dal dirigente Giampietro Lionetti che ha parlato di «inaccettabile violenza», hanno escluso per il momento che nel gruppo degli aggressori ci fossero i volti storici degli ultras laziali.

 

IL GRUPPO

lotito salvini

L'assenza nella piazza anche di quello che viene considerato il capo degli Irriducibili Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik dà il peso di quale sia il blocco degli ultras che ha seminato la violenza. Ovvero un gruppo di ragazzi più giovani che, a volto coperto e incappucciati, hanno inscenato quella che per le autorità è una provocazione pianificata dopo i tanti provvedimenti tra cui i Daspo inferti ai tifosi laziali nell'ultimo anno. Una sorta di avvertimento per ricordare, proprio alle autorità, l'esistenza di una tifoseria reazionaria e violenta. Per il presidente della Lazio, Claudio Lotito, gli scontri di martedì notte sono stati compiuti da alcuni cani-sciolti. Sul caso, comunque, la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta ipotizzando i reati di violenza privata, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale.

lotito

 

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