gian piero gasperini fiorentina atalanta coppa italia

GASP, CHE CROLLO! L'ATALANTA IN CADUTA LIBERA: RISCHIA DI RESTARE FUORI DA TUTTE LE COMPETIZIONI EUROPEE IL PROSSIMO ANNO – DOPO 6 ANNI DA FAVOLA, IL TECNICO GASPERINI NON ESCLUDE L’ADDIO: “SIAMO IN UNA CADUTA MORALE, A FINE STAGIONE TIREREMO LE SOMME” - LA SOCIETÀ LO RITIENE “INTOCCABILE” ANCHE ADESSO CHE L'AZIONISTA DI MAGGIORANZA È IL BUSINESSMAN AMERICANO STEPHEN PAGLIUCA. LE VOCI DI MERCATO IPOTIZZANO GIÀ I PROBABILI SUCCESSORI (JURIC IN TESTA)….

ANTONIO GIULIANO per Avvenire

 

Gasp, che crollo. Le favole cominciano e finiscono anche nel calcio, e il lieto fine non è affatto scontato, come sanno pure i bambini. Però così è davvero brutto.

gian piero gasperini foto mezzelani gmt 021

L'ultimo tonfo casalingo dell'Atalanta in campionato contro il Verona sta suscitando scenari inimmaginabili fino solo a tre mesi fa. La squadra che ha incantato il calcio italiano e non solo arranca all'ottavo posto in classifica (con una gara da recuperare) e rischia seriamente di non partecipare a nessuna competizione europea il prossimo anno.

 

La delusione per il mancato raggiungimento delle semifinali di Europa League e il nuovo assetto societario con l'ingresso di azionisti statunitensi fanno aumentare gli interrogativi sul futuro. Mai come adesso è in discussione anche la panchina: da quando è iniziata la sua epopea, nel lontano 2016, perfino il vero artefice del miracolo bergamasco, il tecnico Gian Piero Gasperini non è più sicuro di restare.

 

gian piero gasperini foto mezzelani gmt 022

«A fine stagione tireremo le somme » ha tagliato corto il mister dopo l'ultima sconfitta, la terza consecutiva in Serie A, un record negativo mai raggiunto durante la sua gestione. Le statistiche sono impietose e certificano il momento più difficile per l'allenatore piemontese da quando guida i nerazzurri. E dire che fino a fine dicembre la squadra era ancora accreditata per la conquista dello scudetto, mai così vicina alla vetta (a soli 4 punti) dopo 16 giornate. Il girone di ritorno però si è rivelato infernale: tant' è che da gennaio l'Atalanta è al 14° posto.

 

Nel 2022 una media da retrocessione, appena due punti in più della Salernitana (ultima con due gare da recuperare). Era dalla stagione 2015/2016, quando in panca c'era Edy Reja, che la "Dea" non rimediava sei sconfitte in un girone di ritorno in Serie A. Numeri sconcertanti soprattutto in casa, dove sono maturate più sconfitte (6) che vittorie (4). Ce n'è abbastanza per far suonare il campanello d'allarme: «Siamo in una caduta morale - ammette Gasperini - dobbiamo pensare a chiudere nel modo più dignitoso possibile la stagione. Lo dobbiamo alla nostra gente».

 

gian piero gasperini

Un'annata storta ci può stare, tanto più che gli infortuni soprattutto in attacco hanno pesato non poco. Però se pur si tratta della fine di un ciclo, non si possono chiudere sei anni forse inimitabili in questo modo. Non lo meritano i tifosi che che hanno continuato a incitare la squadra anche al termine della partita persa contro il Lipsia, costata l'eliminazione dall'Europa. "Gasp" lo sa e vuole essere riconoscente fino in fondo anche a chi ha creduto in lui, la famiglia Percassi, l'altro pilastro del modello atalantino. «A Bergamo sono riuscito a riscattare la brutta esperienza con l'Inter. Lì mi ero un po' bruciato ad alti livelli».

 

Un ambiente che gli ha permesso di ritrovare anche la sua vocazione dopo le prime esperienze (Crotone e Genoa) e i tanti anni alle giovanili della Juventus: «All'inizio non pensavo di fare l'allenatore. Volevo continuare a fare calcio ma ero felice di allenare le giovanili per trasmettere la mia esperienza. Non era mia intenzione però quello di aver a che fare con i professionisti. È un qualcosa che è maturato con gli anni. La mia ambizione era educativa, legata alla mia passione per il calcio, ma era anche un modo per mettere alla prova me stesso.

gian piero gasperini

 

Era il piacere di stare con dei ragazzi, di stare in campo». A Bergamo è riuscito finalmente a concretizzare il suo credo calcistico "olandese" svelando la sua fonte d'ispirazione: «Sacchi è stato un vero rivoluzionario. Tanti poi lo hanno imitato, anche nel modo peggiore. Molte squadre hanno vinto molto ma non hanno lasciato niente, non ti ricordi una sola partita. Invece di quel Milan ricordi delle prestazioni e delle emozioni fantastiche».

 

Cultore di un gioco armonico ma anche molto atletico: «Durante l'allenamento, i miei giocatori devono lottare e sudare; quelli che non sono abituati a lavorare sodo mi spaventano. Ma dal sacrificio nascono le vittorie. Se non corri in allenamento, non corri durante le partite. Poi, ovviamente, è importante divertirsi anche in allenamento perché da ciò deriva lo stile di gioco e la qualità». Una filosofia in cui viene prima il gruppo. Non per nulla, come ha confessato al Guardian, nello spogliatoio ha messo la foto di un branco di lupi, dove l'ultimo è il capo, pronto a proteggere l'intero gruppo. «Il messaggio è che un leader non si limita a rimanere in prima linea; si prende cura della squadra e questo è quello che voglio dai miei giocatori».

gian piero gasperini 4

 

Così sono nati i successi strepitosi della sua Atalanta: dal 2019 al 2021 tre volte di fila ha chiuso al terzo posto in Serie A (piazzamento mai raggiunto dagli orobici) per tre storiche qualificazioni consecutive alla Champions League. In mezzo tante vittorie incredibili (ad Anfield contro il Liverpool 2-0 due anni fa) a suon di gol (addirittura 98 al termine del campionato 2019-2020). Senza contare le decine di calciatori lanciati dal vivaio molti dei quali hanno espresso il loro maggior potenziale solo in nerazzurro. Un'orchestra perfetta o quasi che oggi sembra aver smarrito il suo spartito. E con l'Europa che si allontana per la prima volta Gasperini sembra rassegnato: «Non abbiamo più l'esigenza di dover vincere a tutti i costi».

 

gasperini percassi

La società lo ritiene «intoccabile» anche adesso che l'azionista di maggioranza è il businessman americano Stephen Pagliuca. Comproprietario dei Boston Celtics in Nba, ha messo nel mirino anche il Chelsea, ma assicura che non snobberà i bergamaschi. Nel clima di incertezza il primo nodo da sciogliere sarà proprio la panchina. Le voci di mercato ipotizzano già i probabili successori (Juric in testa). Oggi però appare davvero impensabile un'Atalanta senza Gasp. Lui però glissa sul futuro, segno che forse qualcosa è cambiato.

gasperini

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?