spalletti

PAZZA INTER, LECCALA! - CON LA STAMPA CHE HANNO, I NERAZZURRI DEVONO VINCERE LO SCUDETTO. DA “GAZZETTA” A “REPUBBLICA”, TUTTI ALLINEATI A BACIARE LO SCARPINO DI SPALLETTI CHE SE LA SENTE CALDISSIMA: "LA JUVE? GUARDIAMOLI IN FACCIA PER VEDERE CHI NE HA DI PIÙ…” - MASSIMO MORATTI: "SCUDETTO? SI PUO'..." - MA DEL PIERO...

Luigi Garlando per La Gazzetta dello Sport

Spalletti

 

Chi guarda al primo posto dell' Inter come a quello di Fabio Volo nella classifica dei libri cominci a distendere le rughe del naso. Per quel che ha fatto finora, unica imbattuta, l' Inter sta dove deve stare. Magari non vanta i raffinati automatismi di gioco del Napoli, rodati da due anni abbondanti con Sarri; e non ha la personalità d' acciaio che ti lasciano 6 scudetti vinti, nè una panchina che ti consente di giocarti Cuadrado o Mandzukic a partita in corso. Ma l' Inter di Spalletti non è più solo fisicità e organizzazione. Non è più una truppa ruvida capace di difendere fino alla morte un 1-0.

 

Non basta più la sola parola «solidità» a riassumerla. Sta diventando un' altra cosa, è in evoluzione da farfalla. Facciamo pure la tara delle assenze del Chievo, ma il 5-0 di ieri smentisce la letteratura recente sulla «pazza Inter». Tipico dei nerazzurri steccare una partita tanto attesa o complicarla con epiloghi tachicardici. Ieri sul 4-0 Spalletti se l' è presa con uno della panchina che tardava la ripresa del gioco.

spalletti

 

Gestione serena e autoritaria del vantaggio, assatanata ricerca del gol, 32 tiri: una rivoluzione. In passato eccellenti individualità si perdevano, contagiate dalla mediocrità del contesto. Ora Santon e Ranocchia, sbucati da un tunnel, mettono piede in squadra e fanno un figurone, perché il contesto è virtuoso e le nuove conoscenze apprese danno sicurezza a tutti.

Non c' è squadra che sia migliorata più dell' Inter da inizio torneo.

 

Capolavoro di Spalletti che sta lavorando duro sugli incompiuti Dalbert, Joao Mario, Brozovic per rafforzare una rosa come i soldi cinesi, al momento, non sembrano in grado di fare. Le linee di gioco sono sempre più riconoscibili, il palleggio sempre più sicuro ed elegante. Soluzioni d' emergenza, come quella di Borja, abbassato ieri in regia per l' assenza di Gagliardini e Vecino, potrebbero aumentare ulteriormente la qualità: la palla in uscita arma molto meglio l' azione.

Della velenosità di Icardi sappiamo.

 

Se Perisic rinuncia alle sue pause ataviche, diventa padrone: nessuno ha la sua combinazione di tecnica ed esplosività atletica. E se sabato l' Inter supererà il crash-test dello Stadium, dopo aver passato quelli dell' Olimpico e del San Paolo (4 punti con Roma e Napoli), bisognerà guardare a Spalletti con occhi nuovi. Non è attrezzato come altri colleghi per lo scudetto, ma ha una squadra in volo verso la bellezza che riposerà nelle settimane di coppa e che al ritorno ospiterà a San Siro, mai così innamorato, Roma, Napoli e Juve.

 

spalletti

Il Milan oggi sembra l' Inter di prima: chi ci gioca si perde, chi l' affronta si ritrova. Aver sparato in panca Gattuso in tutta fretta per la partita più facile, impossibile da perdere, ha creato una tensione che ha tradito questo piccolo Diavolo. Il Benevento ha strappato il suo primo storico punto in A con un colpo di testa del suo portiere. Una beffa nella terra delle Streghe che ha fatto il giro del mondo. Ma ancora più avvilenti quei due palloni rinviati dal Milan sotto assedio nella metà campo avversaria vuota di rossoneri. Nell' hockey l' avrebbero considerata «liberazione vietata». L' ex creatura di Liedholm e Sacchi, appena uscita dalle mani di Montella, maestro di palleggio, incapace di difendersi tenendo palla. Anche in 10, una squadra dalle qualità del Milan avrebbe dovuto chiudere il match segnando ancora a un Benevento che ne ha presi 36 in 15 partite o per lo meno blindare il vantaggio imponendo la superiorità tecnica. Invece si è chiusa in difesa e ha chiamato un portiere in casa. Gattuso ieri può avere sbagliato scelte, ma è arrivato da 5 minuti e qualcosa di buono ha già trasmesso. La colpa è la solita, originaria: un mercato bulimico e confuso dal quale era impossibile ricavare un' identità di gioco senza pazienza e lavoro di campo. Ora ci proverà Rino. Coraggio.

wanda nara spalletti

 

2. SPALLETTI E QUELLA JUVE CHE CHIUSE A -29 DALLA JUVE

Maurizio Crosetti per la Repubblica

 

L’Inter segna cinque gol, e nemmeno uno col portiere. Regala al tifoso nerazzurro la domenica perfetta, appena sporcata dal perfetto venerdì juventino, e sabato arriva Juve-Inter. La capolista ha righe verticali nere, le restanti però non sono bianche ma azzurre. Ha, la capolista, 18 punti in più rispetto a sé stessa di questi tempi, un anno fa, eppure con nove undicesimi di quella medesima squadra. E se ha segnato 11 gol in più prendendone 11 in meno, allora vuol proprio dire che l’allenatore rappresenta, esprime e racchiude tutto il resto: la differenza si chiama Spalletti.

 

 

 

Come in quella commedia di Achille Campanile dove tutti i personaggi si chiamano Carlo Alberto, ora nell’Inter sono tutti Luciano, da Luciano Handanovic fino a Luciano Icardi, passando per il fenomenale Luciano Perisic, con somma felicità del patron Luciano Jindong. Luciani a San Siro. L’Inter esprime potenza, e sicurezza, ha momenti da grande squadra europea, altro che fortuna, altro che bruttezza, e sul 3-0 al Chievo non pensa minimamente di rallentare (…)

 

alessandro del piero

 

3. Del Piero: "Juve troppo difensiva con il Napoli, ma rimane la più forte

Da sport.sky.it

L'ex giocatore della Nazionale ha fatto infine una riflessione sulla lotta per il titolo: "La Juve rimane la squadra più forte, l’Inter è da anni che ha una rosa da scudetto, il Napoli è quella che gioca meglio - ha aggiunto Del Piero -. La Roma è un’altra squadra che gioca bene, ha fisicità e ha qualità nei singoli. Ognuno ha la sua caratteristica. Juve tra le squadre meno fisiche? La fisicità non la danno solo i centimetri e i chili, ma anche la mentalità, la forza. È quella che ti dà fisicità". 

 

 

 

 

4. CON LA JUVE E’ IL MOMENTO MIGLIORE PER GIOCARSELA

Da gazzetta.it

 

spalletti

Ma non parlate di sfida-scudetto davanti a Spalletti: "Non lo è, assolutamente. Per noi sarà una partita complicatissima, dovremo essere bravi. Da domani ripartiremo facendo le cose che ormai conosciamo". Nella consueta conferenza stampa post-match, Spalletti ha aggiunto: "Questo è il momento migliore per giocarsela, dobbiamo guardarli in faccia per vedere chi ne ha di più. Sono convinto che sarà un bellissimo spettacolo, una partita tosta. Al netto della nostra classifica, sarei sorpreso se i miei andassero a Torino giocando con timore. Non dovremo far nulla di diverso rispetto a quanto fatto finora".

 

 

Massimo Moratti

5. MORATTI: SCUDETTO? SI PUO’

Da gazzetta.it

 

"Ieri ho visto una bellissima Inter. Contro la Juventus sarà una sfida bellissima. Lo scudetto? Si parte sempre con questo obiettivo, ci sono le basi per poterci pensare", così Massimo Moratti ai microfoni di PremiumSport all'indomani del netto successo contro il Chievo Verona

spalletti

 

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