giovane uomo con in mano una medaglia botticelli

ASTA LA VISTA: IL “GIOVANE UOMO CON IN MANO UNA MEDAGLIA” DI BOTTICELLI È STATO VENDUTO PER 92 MILIONI DI DOLLARI ALL’ASTA SOTHEBY’S DI NEW YORK – È IL SECONDO DIPINTO ANTICO PIÙ CARO DI SEMPRE DOPO IL CELEBRE “SALVATOR MUNDI” ATTRIBUITO A LEONARDO. POLVERIZZATO IL RECORD PRECEDENTE PER UN’OPERA DELL’AUTORE FIORENTINO, CHE ERA LA COSIDDETTA “MADONNA ROCKEFELLER” VENDUTA NEL 2013 PER “SOLI” 10,4 MILIONI…

Paolo Manazza per www.corriere.it

 

giovane uomo con in mano una medaglia di botticelli 5

Un antico orgoglio. La fierezza d’essere italiani. E’ passato oltre mezzo millennio, ma l’Italia del Rinascimento è ancora lì, venerata e amatissima da tutti. In queste ore un giovane fiorentino del Quattrocento sta facendo il giro del mondo.

 

Giovedì, in un’asta Sotheby’s a New York, il ritratto di «Giovane uomo con in mano una medaglia» dipinto dal Botticelli è stato acquistato per l’iperbolica cifra di 92.184.000 dollari (diritti compresi) conquistando il secondo posto nella classifica dei dipinti antichi più cari venduti in un’asta pubblica. Dopo il celebre «Salvator Mundi» di Leonardo aggiudicato nel 2017 da Christie’s per 450,3 milioni di dollari e prima della «Strage degli innocenti» dipinta da Rubens e venduta nel 2002 da Sotheby’s per 76,5 milioni.

 

giovane uomo con in mano una medaglia di botticelli 2

La storia del Giovane uomo con medaglia

Il dipinto fu realizzato intorno al 1480 a Firenze. In quella fase vibrante e tormentata del primo Rinascimento associata a Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico. «Il dipinto di Botticelli è così profondamente intriso dello spirito della Firenze del XV secolo che non avrebbe potuto essere dipinto da nessun’altra parte», assicura lo storico dell’arte Andrew Graham Dixon.

 

salvator mundi da 450 milioni

Che aggiunge: «Fa parte della magia di certe immagini trasportarti, in una sorta di macchina del tempo, direttamente dove e quando sono state realizzate. E nulla di più vero si addice a questo ritratto di Botticelli».

 

Botticelli alla corte del Magnifico

Questa prodigiosa e magica macchina del tempo, che è l’opera d’arte, ci proietta dove ha vissuto i suoi anni più floridi Alessandro Filipepi, detto Sandro. Ultimo di quattro figli maschi, nato nel 1945 a Firenze in borgo Ognissanti, dal padre Mariano conciatore di pelli e dalla madre Smeralda. Dubbia è l’origine del soprannome Botticelli.

 

Secondo Giorgio Vasari potrebbe derivare da tal “botticello” orefice amico del padre presso il quale il giovane stette a bottega. Mentre secondo altri sarebbe stato ereditato dal fratello Giovanni che, essendo grasso, era detto “botticella”. Sempre il Vasari, ne Le vite, ci racconta: «Ne’ medesimi tempi del magnifico Lorenzo Vecchio de’ Medici, che fu veramente per le persone d’ingegno un secol d’oro, fiorì ancora Alessandro, chiamato a l’uso nostro Sandro e detto di Botticello».

 

giovane uomo con in mano una medaglia 8

E’ all’inizio degli anni Settanta del Quattrocento che comincia a ricevere le prime importanti commissioni e dal 1475 a lavorare per i Medici, frequentando la corte e i più illustri personaggi dell’epoca. Questo ritratto si inserisce in quegli anni dorati della Firenze, città di banchieri e mercanti, ma anche delle arti e della cultura, in cui si costruisce il mito del Magnifico.

 

Il giovane del ritratto

Ma chi è il bel giovane dipinto? Non lo sapremo mai con sicurezza. L’aulica eleganza di questo giovane suggerisce che fosse un membro dell’intellighenzia umanista fiorentina e quindi collegato alla cerchia di Lorenzo il Magnifico. Secondo alcuni potrebbe essere Pierfrancesco de’ Medici, il fratello di Lorenzo.

 

giovane uomo con in mano una medaglia – asta sotheby's new york

Ma il mistero intorno all’identità lo rende forse ancora più affascinante. Una cosa è certa. Questo capolavoro è riuscito a salvarsi dai successivi e terribili anni fiorentini. Nel 1492 muore Lorenzo il Magnifico e tutto comincia a franare. Il domenicano frate Girolamo Savonarola prefigura la fine del mondo.

 

Tutto deve essere purificato.

Lo stesso Botticelli si convince a consegnare molte sue opere ai celebri “falò delle vanità” dove vengono distrutti ritratti privati e deliziose e poco velate ninfe che danzano e volteggiano nei dipinti a soggetto mitologico. Alcuni dei quali (salvati dalla furia iconoclasta) sono diventati vere e proprie icone universali, come la «Primavera» e la «Nascita di Venere» dello stesso Botticelli.

giovane uomo con in mano una medaglia – asta sotheby's new york

 

Un ritratto poteva essere visto come un atto di vanità e di eccessivo orgoglio, in quegli anni. Forse, ipotizza sempre Dixon, la presenza nel tondo che il giovane tiene in mano di un’immagine sacra può aver salvato l’opera dalla distruzione. Il ritratto respira un’aria completamente rinascimentale.

 

giovane uomo con in mano una medaglia

 Il giovane è girato nello spazio e non di profilo. Ci guarda dritto negli occhi. Per la sua stessa essenza sembra andare contro agli imperativi morali che si diffondono alla fine del 1490, con le prediche di Savonarola il quale inscenò un colpo di stato, prese il controllo della città e costrinse la stessa famiglia Medici all’esilio. Molto probabilmente è stato il Santo del tondo a salvare dal fuoco la memoria del giovane dipinto. Come conclude Dixon: «Se i ritratti erano intrinsecamente oggetto di sospetto, quale modo migliore per difendersi dalle accuse di vanità che includere una dichiarazione di fede cristiana nel ritratto stesso?»

 

Il record precedente

giovane uomo con in mano una medaglia di botticelli

Il record d’asta precedente per un’opera di Botticelli era di 10,4 milioni di dollari per la cosiddetta “Madonna Rockefeller“- Una Madonna con Bambino e San Giovanni Battista venduta da Christie’s nel gennaio 2013 e soprannominata così dal nome del suo proprietario di allora, il magnate statunitense John D. Rockefeller.

 

Per quest’opera, Sotheby’s non ha ufficialmente rivelato l’identità del venditore, ma sembra fosse di proprietà del miliardario nel settore immobiliare Sheldon Solow, che lo avrebbe acquistato in asta nel 1982 per sole 810 mila sterline. Solow è scomparso lo scorso novembre e ha lasciato una vasta collezione d’arte. Uno dei pezzi forti della raccolta era proprio questo Botticelli.

 

Secondo Katya Kazakina del The New York Times, nel settembre del 2020 era stato consegnato a Sotheby’s per venderlo e utilizzare i proventi al fine di creare un «piccolo gioiello» nel cuore di Manhattan, un museo per la sua collezione. Sembra che poi ci fosse stato qualche ripensamento, proprio nel mese della morte di Solow. Qualcuno sostiene che egli volesse tenerlo nella collezione per renderlo il fulcro del museo.

giovane uomo con in mano una medaglia – asta sotheby's new york

Come mai allora alla fine è andato all’asta? Nessuno può dirlo, ma la Kazakina nel suo articolo ricorda che quando un venditore ritira un’opera (dopo aver accettato di consegnarla) le case d’aste addebitano un importo negoziabile, in genere tra il 10% e il 25% della stima. Un prezzo troppo alto anche per gli eredi di Solow. Che però ora -con i proventi di questa super vendita- potranno certamente realizzare un magnifico museo. Grazie all’Italia rinascimentale.

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!