CACCIATORE DI ANIME E TRAFFICANTE DI ESSERI UMANI” – GLI AUGURI LEGGERMENTE POLEMICI DELLA “SUDDEUTSCHE ZEITUNG” PER I 90 ANNI DI DON KING, IL LEGGENDARIO MANAGER E ORGANIZZATORE DI INCONTRI DI PUGILATO: “HA UCCISO DUE PERSONE, RUBATO SOLDI A TYSON, E CONVINTO ALÌ A COMBATTERE COL PARKINSON CONTRO LARRY HOLMES” – “RAPPRESENTA QUEL LATO DELLA VITA NEL QUALE LE PERSONE CATTIVE FANNO COSE CATTIVE E SE LA CAVANO”.
Don King, il leggendario organizzatore dei più iconici incontri della storia del pugilato, compie 90 anni. La Süddeutsche Zeitung “festeggia” l’evento con un articolo leggermente critico, dai toni pacati (siamo ironici), nel quale gli dà dell’assassino, del ladro e più poeticamente “cacciatore di anime e trafficante di esseri umani”, uno che “ha sempre saputo usare il potere di una grande narrativa per commercializzare se stesso e i suoi incontri”.
David Pfeifer ricorda che King ha davvero, materialmente, ucciso due persone: prima un uomo che cercava di rapinare il suo negozio di scommesse (è stato poi assolto per legittima difesa) e poi un altro “colpendolo a lungo sul cranio con il pomo di una pistola, e prendendolo a calci”: condannato per omicidio colposo e rilasciato dopo tre anni.
E poi c’è il Don King che tutti conosciamo, quello dei grandi incontri di Mike Tyson (“al quale ha rubato un sacco di soldi”) e soprattutto di Muhammad Ali: il “Rumble in the Jungle” del 1974 contro George Foreman dopo “aver spremuto milioni di dollari al dittatore Mobutu Sese Seko per portare l’incontro nello Zaire”, e il “Thriller of Manila”, il terzo combattimento tra Ali e Joe Frazier, organizzato col dittatore filippino Ferdinand Marcos.
King è anche – scrive ancora la Sueddeutsche – quello che convinse il vecchio Ali, già segnato dal morbo di Parkinson, alla sua penultima battaglia contro Larry Holmes. “Durante l’incontro Holmes chiese all’arbitro di interrompere il combattimento perché non voleva umiliare ulteriormente il suo ex idolo Ali. Era un campionato del mondo con due perdenti e solo Don King vincitore”.
L’uomo che provò a convincere i fratelli Vitali e Wladimir Klitschko a combattere l’uno contro l’altro, sedendosi al pianoforte davanti a loro per suonare un po’ di Mozart. E che normalmente usava piazzare un’enorme pila di soldi davanti ai pugili per farli firmare senza prima consultare un avvocato.
Anche la chiusura del pezzo è durissima: “Don King non deve piacervi, senza ma”. Rappresenta “quel lato della vita nel quale le persone cattive fanno cose cattive e se la cavano”.
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