hitler sgarbi

PAZZI PER L’ARTE – DA GOYA A BACON: IN MOSTRA A SALÒ OLTRE 200 OPERE SULLA FOLLIA - IN ANTEPRIMA MONDIALE ANCHE UN DIPINTO MAI VISTO DI HITLER - IL CURATORE SGARBI: “È UNA CAGATA. PIÙ CHE DA UN DITTATORE POTREBBE ESSERE STATO DIPINTO DA UNO SFIGATO”

BACONBACON

Nicoletta Orlandi Posti per “Libero quotidiano”

 

«Entrate, ma non cercate un percorso. L' unica via è lo smarrimento», è la scritta che accoglie i visitatori del Museo della Follia inaugurato ieri a Salò. La attribuiscono al curatore Vittorio Sgarbi, ma lui stesso smentisce. «L' ho fatta mia, ma l' ha inventata la mia collaboratrice Sara Pallavicini», ha ammesso mentre presenta il Museo.

 

Che non è un museo, ma una mostra itinerante che affronta il complesso tema della follia e che volutamente nasconde più di quanto esponga. «È tutto un inganno», ha fatto notare Sgarbi. Già l' inganno. Lo stesso che ha tenuto rinchiuse dentro i manicomi persone non classificabili, non omologabili, che rifiutavano di sottostare alle regole imposte dalla società. A loro è dedicata l' esposizione.

 

BASQUIATBASQUIAT

Ecco allora le streghe esemplificate da un dipinto di Tranquillo da Cremona (1837-1878), donne perseguitate solo perché non volevano sposarsi o fare figli; gli omosessuali rappresentati da due opere e alcuni disegni che Francis Bacon regalò all' uomo dei suoi desideri; i perseguitati politici che, ha spiegato Giordano Bruno Guerri, direttore del MuSa, «venivano ricoverati all' interno dei manicomi perché era la maniera più semplice per renderli inoffensivi, per neutralizzarli, evitando processi che avrebbero messo in luce la loro innocenza»; i poeti sognatori e visionari come Alda Merini presente in apertura di mostra con il suo cassetto pieno di sigarette, una collana di perle, biancheria intima, un rossetto, un taccuino, una penna.

 

HITLERHITLER

La mostra presenta oltre 200 tra dipinti, sculture, oggetti e installazioni che provocano nel visitatore un senso di smarrimento. È questo, secondo Sgarbi, l' unica vera guida per tale esposizione di opere, in parte inedite, firmate da grandi maestri della storia dell' arte come Francisco Goya, Adolfo Wildt, Jean-Michel Basquiat, il Piccio, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Fausto Pirandello, Antonio Ligabue. «Anche prima dei casi clamorosi di Van Gogh e di Ligabue», ha spiegato Sgarbi, «molti sono gli artisti la cui mente è attraversata dal turbamento, che si esprimono in una lingua visionaria e allucinata.

Ognuno di loro ha una storia, una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno».

 

Frutto di una follia distruttrice e non creatrice è, invece, il piccolo olio prestato da un collezionista privato di Berlino e mai esposto finora, opera di Adolf Hitler. A livello artistico, secondo Sgarbi, «è una cagata, è un quadro di un disperato». «Più che da un dittatore potrebbe essere stato dipinto da uno sfigato», ha infierito il critico. «E comunque dice molto della sua psiche: qui non si vede la grandezza, qui si vede la miseria».

 

SGARBISGARBI

Giordano Bruno Guerri, che ha curato la sezione Pazzi politici (dove c' è anche la scultura dedicata a Mussolini di Renato Bertelli, Profilo continuo del Duce del 1933), ha ricordato quando il Führer disse all' ambasciatore britannico Neville Henderson: «Io sono un artista e non un politico, una volta che la questione polacca sarà risolta voglio finire la mia vita come un artista».

 

«Sarebbe stato meglio, anche se pure come artista non era un granché», ha aggiunto il direttore del MuSa e del Vittoriale che in una video installazione ha messo in scena la sua analisi sulla relazione tra manicomi e politica nel periodo fascista. «L' internamento civile in queste strutture riguardava spesso soggetti considerati pericolosi per il regime. E molti sono morti», ha puntualizzato.

 

HITLERHITLER

Gli assenti di Fabrizio Sclocchini: una serie di fotografie che danno forma all' assenza di quei luoghi oggi abbandonati e sospesi in un tempo che non c' è più; e la stanza de Gli Stereoscopi dove, attraverso supporti magici il visitatore viene trasportato in un' altra dimensione, precisamente quella dell' ex ospedale psichiatrico di Mombello, luogo dove ha trascorso diversi anni della sua vita l' artista Gino Sandri, le cui opere si alternano in un corridoio di emozioni.

giordano bruno guerrigiordano bruno guerri

La presenza ipnotica di Carlo Zinelli, rompe la scena con dei coloratissimi dipinti e, attraverso uno spirito giocoso e al contempo tragico, superando ogni regola di composizione, ci conduce nel suo mondo popolato da pinocchi, pretini, uccelli, ballerine, veicoli e sagome di ogni genere, immaginati o incontrati a metà strada tra sogno e turbamento.

 

Cesare Inzerillo (altro curatore del Museo della Follia insieme a Sara Pallavicini, Giovanni Lettini, e Stefano Morelli) ha firmato le sculture di pazienti, dottori e infermieri distinguibili solo dai dettagli dell' abbigliamento, oltre che un' imponente installazione in cui vengono mostrati i ritratti recuperati dalle cartelle cliniche di alcuni pazienti di ex manicomi.

 

Sempre suoi sono i Ricordi ovvero immagini, documenti, oggetti recuperati dai manicomi abbandonati in un allestimento diffuso, che si trovano messi in relazione ai capolavori esposti per raccontare le condizioni umilianti di questi luoghi di contenzione. «Un repertorio, senza proclami, senza manifesti, senza denunce», ha voluto puntualizzare Sgarbi. «Uomini e donne come noi, sfortunati, umiliati, isolati. E ancora vivi nella incredula disperazione dei loro sguardi. Condannati senza colpa, incriminati senza reati per il solo destino di essere diversi, cioè individui». La mostra prosegue (o inizia) fuori dal Museo di Salò.

TELEMACO SIGNORINITELEMACO SIGNORINI

 

Nel container L' Intonapensieri allestito sul lungolago sono ospitate nove installazioni interattive: testimonianze poetiche di personalità come Antonio Ligabue, Franco Basaglia, Alda Merini, Friedrich Nietzsche, Pino Roveredo, ma anche voci di chi i manicomi li ha vissuti in prima persona.

Il Museo si potrà visitare fino al 19 novembre.

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!