“LA HANDBIKE DI ALEX ZANARDI VIAGGIAVA A 50 CHILOMETRI L'ORA, L'INCIDENTE FU CAUSATO DALLA PERDITA DI CONTROLLO DEL MEZZO” - LE VALUTAZIONI DELLE DUE PERIZIE DEPOSITATE COINCIDONO. NON CI SONO STATI GUASTI MECCANICI. LA VELOCITÀ DELLA HANDBIKE ERA DUNQUE ENTRO I LIMITI CONSENTITI E LO STESSO SI PUÒ DIRE PER IL CAMION. MA LA FAMIGLIA NON CI STA: SCENARIO DIVERSO
Antonio Prisco per ilgiornale.it
''La handbike di Alex Zanardi viaggiava sfiorando i 50 chilometri l'ora, l'incidente fu causato dalla perdita di controllo del mezzo'' è quanto emerge dalla perizia della difesa del dell'autotrasportatore di Castelnuovo Berardenga, al volante del mezzo pesante che, provenendo in direzione opposta, stava risalendo la statale 146 tra San Quirico d'Orcia e Pienza.
A quasi cinque mesi dal tragico impatto avvenuto sulla strada provinciale 146 di Pienza, emergono nuovi dettagli in merito alla causa dell'incidente di Alex Zanardi. Dopo le ricerche depositate in Procura a Siena dal professor Mattia Strangi, docente all’università di Bologna e perito di parte del camionista Marco Ciacci, 44 anni al momento indagato per lesioni colpose, nelle scorse ore è arrivato anche il risultato di un'altra perizia: quella svolta dal professor Dario Vangi, consulente del procuratore capo Salvatore Vitello e del pubblico ministero Serena Menicucci.
La causa dell'incidente
Esattamente come evidenziato nella prima perizia, anche la seconda avrebbe dimostrato non solo come l'handbike non avesse nessun problema strutturale durante la gara, ma anche di come non sia stata decisiva soltanto la velocità con la quale stava viaggiando Zanardi prima del tragico scontro con il tir. Secondo entrambi gli esperti, a provocare l'incidente sarebbe infatti stata la perdita di controllo della handbike che in quel momento viaggiava ad una velocità di 50 km/h, contro i 38 presumibilmente segnati dal contachilometri del camion contro il quale è andato a sbattere il bolognese.
La velocità della handbike era dunque entro i limiti consentiti e lo stesso si può dire per il camion. Nelle due relazioni, non vengono inoltre menzionati né avallamenti del manto stradale, né buche, né tantomeno viene citata l'ipotetica invasione della corsia opposta da parte dell’autotreno.
Diverse invece le conclusioni a cui è arrivato l'ingegner Giorgio Cavallin, consulente della famiglia di Zanardi, secondo il quale apparirebbe determinante una presunta invasione della corsia da parte del camion, che invece le altre due consulenze tecniche non avrebbero rilevato.
L'errore di Alex
Dunque non c'era nessun problema tecnico alla handbike del campione bolognese, concordano sia la perizia della procura sia quella della difesa del camionista, Alex avrebbe perso il controllo a una curva, con una manovra sbagliata. Secondo entrambe le ricostruzioni, il campione paralimpico finì infatti per andare in sovrasterzo e ribaltarsi, dopo aver imboccato la curva ad alta velocità (e molto vicino alla linea di mezzeria) ed essersi trovato davanti l’imponente autotreno.
Zanardi così cadde, finendo nella corsia opposta e battendo la testa contro il cerchione anteriore sinistro dell'autotreno. Le perizie dei due consulenti, verranno ora esaminate dall’autorità giudiziaria che in base ai risultati dovrà dare un suo parere e decidere se rinviare a giudizio il conducente dell'autotreno o archiviare l’accusa nei suoi confronti.
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