froome 11

TUTTE LE STRADE PORTANO A FROOME - IMPRESA ALLA PANTANI DEL BRITANNICO DEL TEAM SKY: ATTACCA SUL COLLE DELLE FINESTRE, RIBALTA IL GIRO E SI PRENDE LA MAGLIA ROSA: “HO FATTO UNA PAZZIA” – L’EX LEADER YATES AFFONDA, DUMOULIN RESISTE: ORA E’ SECONDO IN CLASSIFICA - VIDEO

 
Mattia Bazzoni per www.gazzetta.it
 

froome 6

Una giornata epica, non esistono altri aggettivi. Simon Yates naufraga sul Colle delle Finestre, e sul medesimo trampolino Chris Froome manda in scena l’impresa da leggenda che ribalta il Giro d’Italia. Ottanta chilometri in solitaria per conquistare la Venaria Reale-Bardonecchia, diciannovesima tappa, la più dura con i suoi 4000 metri di dislivello distribuiti in quattro salite. Il vincitore di quattro Tour e una Vuelta rifila tre minuti ai primi inseguitori: Carapaz secondo, Pinot terzo, Lopez quarto, ma soprattutto Dumoulin quinto, a 3’23’’. Disperso Yates, in piena crisi a oltre mezz’ora di ritardo: 38’51” il distacco finale. Alla mattina Froome era quarto in classifica con un distacco di 3’22’’ dalla maglia rosa e 2’54’’ dall’olandese re del Giro 2017. Dopo l’azione più spettacolare della sua carriera, si ritrova primo con 40’’ su Dumoulin e 4’17’’ su Pinot. Peccato per Pozzovivo – undicesimo al traguardo a 8’29’’ – che scivola lontano dal podio: ora è sesto. Manca ancora un altro tappone alpino prima della passerella di Roma (la Susa-Cervina, 214 km e 3 gpm di prima categoria) e tutto può ancora succedere. Ma intanto questo pazzo Giro è stato testimone di un’impresa d’altri tempi.

froome 4

 
LA GIORNATA — La Venaria Reale-Bardonecchia si incendia sul tremendo Colle delle Finestre (18,5 km al 9,2%). Il forcing di Salvatore Puccio per il Team Sky assottiglia il gruppo dei migliori, mentre vengono ripresi i primi attaccanti di giornata. Quando mancano 86 km al traguardo e 13 km allo scollinamento, ben prima che inizi il temuto sterrato, la crisi coglie Simon Yates che resta incollato a terra: da subito si capisce che per la maglia rosa sarà una giornata terribile. Il ritmo forsennato di Sky continua a mietere vittime e, a 80 km dalla fine, quando l’asfalto si sgretola nello sterrato e anche Pozzovivo perde terreno, Froome lascia la compagnia alzandosi sui pedali. Un’azione temeraria ma stupenda.
 
Il re di quattro Tour transita solo in vetta alla Cima Coppi (2178 metri) con 40’’ su Dumoulin, Pinot, Lopez e Carapaz, con 2’13’’ sul gruppetto di Pozzovivo e addirittura con 11’ su Yates. Nella successiva picchiata, il vantaggio si dilata ulteriormente. In vetta al Sestriere, terza salita di giornata, Froome prosegue nella sua cavalcata con 2’40’’ sul gruppo di Dumoulin e 4’40’’ su Pozzovivo, mentre l’ex maglia rosa sprofonda a oltre 20 minuti. In discesa, in un tunnel in semicurva, il leader di Sky ha anche la lucidità per evitare la moto del regolatore di corsa – l’ex pro’ Marco Velo, pilotata dall’iridato 2003 Igor Astarloa – finita pericolosamente a terra (nessuna conseguenza). A 34 km dal traguardo, Froome è maglia rosa virtuale. Quando inizia lo Jafferau, ultima e durissima ascesa di giornata, il vantaggio di Froome tocca i 3’20’’ sull’olandese e 8’ su Pozzovivo. La linea bianca del traguardo decreta il ribaltone: Froome vince ed è maglia rosa, Carapaz secondo a 3’, Pinot terzo a 3’07’’, Lopez quarto a 3’12’’ e Dumoulin quinto a 3’23’’. Formolo il migliore degli italiani (7° a 8’22’’), Pozzovivo è undicesimo a 8’29’’.
 

froome 11

VENTESIMA TAPPA — Le salite non sono finite. Si torna a guardare all’insù domani, sabato 26, nella Susa-Cervinia, ventesima frazione: l’ultimo tappone alpino prima della passerella di Roma. Sono 214 km con tre salite di prima categoria concentrate negli ultimi 90, per un totale di 4000 metri di dislivello. Si scalano il Col Tsecore (16 km con lunghi tratti oltre il 12%), il Col Saint Pantaléon (16,5 km al 7,2%) e infine la salita al traguardo di Cervinia di 19 km al 5%: è l’ultimo gpm del Giro 101. ARRIVO — 1. Chris FROOME (Gb - Sky) 184 km in 5.12’26’’, media 35,34 km/h; 2. Carapaz (Ecu) a 3’; 3. Pinot (Fra) a 3’07’’; 4. Lopez (Col) a 3’12’’; 5. Dumoulin (Ola) a 3’23’’; 6. Reichenbach (Svi) a 6’13’’; 7. Formolo a 8’22’’; 8. Oomen (Ola) a 8’23’’; 9. Konrad (Aut); 10. Bilbao (Spa); 11. Pozzovivo a 8’29’’: 18. Dennis (Aus) a 14’38’’; 79. Yates (Gb) a 38’51’’. CLASSIFICA — 1. Chris FROOME (Gb - Sky); 2. Dumoulin (Ola) a 40’’; 3. Pinot (Fra) a 4’17’’; 4. Lopez (Col) a 4’57’’; 5. Carapaz (Ecu) a 5’44’’; 6. Pozzovivo a 8’03’’; 7. Bilbao (Spa) a 11’08’’; 8. Konrad (Aut) a 12’19’’; 9. G. Bennett (N.Zel) a 12’35’’; 10. Oomen (Ola) a 14’18’’; 18. Yates (Gb) a 35’42’’.

froomefroome 9froome 4froome 7

 

froome 3

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…