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ITALVOLLEY “A TUTTO FUOCO”: IL 3-0 ALL’IRAN REGALA AGLI AZZURRI LA 6° SEMIFINALE OLIMPICA CONSECUTIVA - SETTEROSA DA FAVOLA: DOPO 12 ANNI LE “TIGRI” DELLA PALLANUOTO TORNANO IN FINALE – IL POKERISSIMO DI ARIANNA GARIBOTTI, MURO GORLERO E QUELLA SCOMMESSA TRA IL CT CONTI E "L’HIGHLANDER" TANIA DI MARIO

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Francesco Persili per Dagospia

Italvolley “a tutto fuoco”. Gli azzurri della pallavolo volano in semifinale per la sesta Olimpiade consecutiva. La pratica Iran viene archiviata con un rotondo 3-0 (31-29; 25-19; 25-17). I ragazzi di Blengini adesso aspettano la corazzata Usa, già battuta nel girone. Gli azzurri hanno sofferto solo nel primo set. “Siamo partiti contratti, sapevamo che non era semplice”, ammette Simone Buti ai microfoni Rai. L’Iran si conferma un avversario ostico.

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L’Italvolley forza in battuta ma sbaglia troppo. “Colpa della tensione”, spiega lo zar Zaytsev. Mentre sulle tribune del Maracazinho viene esposto uno striscione a favore delle donne iraniane a cui non è consentito assistere a spettacoli sportivi maschili, in campo è una battaglia punto a punto. Sul 23 pari salgono in cattedra Zaytsev e Juantorena. Dopo aver annullato all’Iran 4 palle set, il cubano d’Italia trova la forza per mettere per terra un altro pallone e con un muro vincente gli azzurri di Blengini portano a casa il primo set.

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“L’abbiamo strappato con le unghie e con i denti  - rivela Zaytsev – è stata la chiave della partita che si mette in discesa. Nel secondo set gli azzurri ritrovano efficacia al servizio. Il muro è un fattore decisivo così come Juantorena che continua a martellare e sigla il break decisivo del set che l’Italia chiude in scioltezza 25-19. Buti e Lanza commettono alcune imprecisioni sotto rete che tengono a galla l’Iran. Ma Zytzev è tuono, fulmine e tempesta. Il mani fuori di Lanza porta l’Italia sull’11 a 8. Birarelli consolida il vantaggio degli azzurri con un muro vincente. Le note de “L’italiano” di Toto Cutugno risuonano all’interno del Maracazinho e accompagnano i ragazzi di Blengini verso la semifinale.

 

Simone Giannelli esalta la prestazione del gruppo e concede: “Per me è un sogno essere qui. Tre anni fa non avrei mai pensato di venire a Rio a giocarmi l’Olimpiade”. L’Italvolley deve sfatare il tabù dell’oro olimpico che continua a mancare: “E’ ancora lontanissimo, adesso pensiamo alla partita con gli Stati Uniti”.

 

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Il capitano “Lele” Birarelli arringa: “Gli americani sono gli avversari peggiori? No, a questo punto non si può sperare di avere una partita facile. Siamo tra le prime quattro ma non ci vogliamo fermare qui. Raggiunto l’obiettivo delle 25 medaglie, l’Italia può togliersi ancora qualche soddisfazione. E i ragazzi dell’Italvolley faranno di tutto per incrementare il bottino azzurro. A modo loro. “A tutto fuoco”.

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SETTEROSA DA FAVOLA: DOPO 12 ANNI TORNANO IN FINALE

Setterosa da favola. Dopo aver schiantato la Cina, le ragazze di Fabio Conti trascinate dal pokerissimo di Arianna Garibotti liquidano la Russia 12-9 e conquistano la finale della pallanuoto femminile. Come nel 2004 ad Atene quando il “Settetigre” di Formiconi soffiò l’oro alla Grecia. Piangono Di Mario e compagne che ora aspettano la vincente di Usa-Ungheria: per l’Italia, l’unica nazione ad aver portato in semifinale sia gli uomini che le donne, è un’altra medaglia che arriva dalla pallanuoto.

 

“La finale? E’ il sogno di ogni atleta e di ogni allenatore – concede al termine della gara il ct del Setterosa Fabio Conti che manda un bacio ai bambini del Policlinico Gemelli di Roma – Appena finiti i 15 minuti di festeggiamenti, cominciamo a preparare la finale”.  Il tecnico romano esalta la prestazione delle sue ragazze specie per la reazione dopo "quella partenza che poteva tagliarci le gambe”.

 

Pronti, via, la Russia è avanti di due reti. Poi sale in cattedra Arianna Garibotti con una doppietta. Due grandi parate di Giulia Gorlero tengono a galla l’Italia. L’equilibrio del primo quarto conferma che la Russia non è quella battuta nella prima fase con uno scarto di 5 reti. Nel secondo quarto il break azzurro: Chiara Tabani concretizza la superiorità numerica e porta avanti il Setterosa. Rosaria Aiello conquista un rigore che Bianconi trasforma. Una disattenzione difensiva innesca la controfuga russa che si infrange ancora contro il muro Gorlero. L’Italia sembra smarrire il filo del gioco. E continua a subire gol in parità numerica. La Russia pressa forte e agguanta il pareggio. Emozioni a gogò.

 

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Con una staffilata di Garibotti (deviata) e una rete di Federica Radicchi l’Italia chiude il secondo quarto avanti 6-4. Il terzo tempo si trasforma in una marcia trionfale. Arianna Garibotti si conferma in giornata di grazia con una palombella da applausi. Va a segno anche la "capitana" Tania Di Mario, Highlander della pallanuoto italiana. Gorlero continua a respingere tutto quello che passa dalle sue parti. E quando non ci arriva lei, ci pensa il palo a salvarla. Nell’ultimo quarto, le russe tornano a segnare dopo 12 minuti di digiuno, poi Chiara Tabani disegna una parabola da artista. Non c’è tempo per rilassarsi.

 

La Russia non molla e si ri-porta sotto di due. Ma è ancora Arianna Garibotti a siglare la rete che mette in ghiaccio la partita. Il rigore della Bianconi e il fendente della Queirolo e i due gol delle russe servono per le statistiche. L’anello di congiunzione tra le tigri di Formiconi che vinsero l’oro nel 2004 e il nuovo Setterosa è rappresentato da Tania Di Mario: “Chiudere con una finale olimpica è il giusto coronamento di una carriera straordinaria – afferma il ct Conti che rivela: “Ho fatto una scommessa con Tania, forse si sta spaventando che potrei vincerla”…

 

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LUPO-NICOLAI NELLA STORIA DEL BEACH VOLLEY: “GIOCHIAMO COL SORRISO”

“Giochiamo col sorriso”, si sono detti Daniele Lupo e Paolo Nicolai nel momento clou della semifinale contro i russi. Nell’ultimo time-out è nata la vittoria più bella sigillata dal diagonale del beacher di Fregene. Il duo azzurro ha completato una epica rimonta (15-21; 21-16; 15-13) e consegnato una medaglia storica all’Italia, la prima del beach volley olimpico.

 

Dopo le sconfitte con Messico e Stati Uniti Lupo-Nicolai sono stati ripescati come “lucky loser”. Da lì in poi è stato un crescendo. Prima lo scalpo dei polacchi, poi la vittoria nel derby contro Carambula-Ranghieri, quindi il trionfo contro le due compagini russe. Tra loro e l’oro, adesso, ci sono solo i maestri brasiliani Alison Cerutti e Bruno Schmidt, nipote del cestista Oscar, vecchia conoscenza di Caserta. “Giochiamo contro i più forti ma non partiamo battuti”, assicura Nicolai, abruzzese di Ortona.

 

“Svegliatemi da questo sogno”, ha sibilato Lupo che un anno fa ha sconfitto un tumore. Una storia di rinascita attraverso lo sport simile a quella del velista argentino Santiago Lange, che ha vinto l’oro nella classe Nacra 17 dopo l’operazione per un cancro ai polmoni. Ha partecipato a 6 Olimpiadi ma non si è ancora stancato l’atleta 54enne che mette nel mirino Tokyo 2020: “ Se schiena e ginocchia reggono, ci sarò”. Un combattente nello sport e nella vita. Come lui anche Lupo, detto Cucciolo, dopo quell’esperienza, non ha più paura di nulla. Continua a giocare per divertirsi, senza perdere il sorriso.

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LUPO NICOLAILUPO NICOLAI

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