CHAMPIONS DOTTO - JUVENTUS MOLTO RACCHIA, QUASI ORRENDA CHE SALVA LA PELLE SOLO PERCHÉ IL MONACO DAVANTI SPINGE MA NON FA MALE, TROPPO FRILLO PER QUEI MOLOSSI IN BIANCONERO, E PERCHÉ L’ARBITRO NON FISCHIA RIGORE LÀ DOVE IL RIGORE C’È, LAMPANTE
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Giancarlo Dotto per Dagospia
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Notte spartana dopo l’orgia della sera prima tra i feroci di Baviera e gli ipnotisti della Catalogna. Tra Madrid e Montecarlo solo lo straccio di un gol a tempo quasi scaduto. Storica la Juventus in semifinale dopo dodici anni. Barcellona, Bayern, Juventus e Real. Quattro nomi totemici per la Champions più eccitante degli ultimi anni.
Passa la Juventus, ma al fondo di una partita poverella dove Tevez è un fantasma sfregiato e solo perché la sua difesa è come sempre armatura al titanio. Puoi inebriarti qua e là dei Pirlo, dei Pogba, dei Vidal o dei Tevez, ma il big power dei bianconeri è tutto lì, in quei quattro buttafuori là dietro, Buffon Bonucci, Chiellini e Barzagli.
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L’acume tutto bertoldiano e italiota di Allegri si manifesta in pieno nella terra dove l’azzardo è invece pane quotidiano: tutti dietro a remare compatti e duri, aspettando l’eventuale fotta francese e contropiede letale. Juventus molto racchia, quasi orrenda che salva la pelle solo perché il Monaco davanti spinge ma non fa male, troppo frillo per quei molossi in bianconero, e perché l’arbitro non fischia rigore là dove il rigore c’è, lampante (lo straripante Kondogbia strattonato a sandwich in area). Sofferenza assoluta già dal primo minuto, quando Chiellini si fa rifilare il più rapido giallo della storia del calcio. Nell’ultima mezz’ora i francesi boccheggiano non avendo più uno spicciolo di polmone e quasi quel genio di Pirlo li beffa con una punizione da Cagliostro.
L’altro italiano in semifinale è Carlo Ancelotti. Il derby a Madrid è corrida pura. I colchoneros di Simeone, i soliti cagnacci che perdono litri di bava quando fiutano quella parata di figoni del Real, tengono e fanno paura fino quasi al novantesimo. Mollano solo alla fine quando restano in dieci e senza più nulla da spendere.