FOCOLAIO AL CITY: L’ACCORDO TRA ANCELOTTI E GUARDIOLA PORTA AL RINVIO DELLA PARTITA TRA EVERTON E MANCHESTER CITY - I DUE CLUB SI SONO SENTITI, LA PREMIER HA CONFERMATO IL MATCH, POI SI È ARRESA ALL’EVIDENZA – HANNO PREVALSO IL FAIR PLAY E IL BUON SENSO FORZANDO UN PO’ LE REGOLE CHE ANCHE IN INGHILTERRA SI RIFANNO AL PROTOCOLLO UEFA, QUELLO SECONDO IL QUALE SE CI SONO 14 GIOCATORI DISPONIBILI SI GIOCA E BASTA- LE DIFFERENZE CON L’ITALIA
“Full disclosure”. Divulgazione trasparente di tutte le informazioni in loro possesso. L’Everton, accettato il rinvio del big match contro il City per 5 casi di Covid nelle fila della squadra di Guardiola, ora chiede alla Premier di rendere note tutte le informazioni trasmesse dal Manchester alla Lega.
Perché la decisione di rinviare la partita è arrivata (grazie anche all’accordo tra Guardiola e Ancelotti, in nome del fair play oltre che della salvaguardia della salute di tutti) forzando un po’ le regole. Che anche in Inghilterra si rifanno al protocollo Uefa, quello secondo il quale se ci sono 14 giocatori disponibili si gioca e basta. In Italia – dove siamo noti per il ligio rispetto delle regole – non si deroga e si impegnano tre gradi di giustizia sportiva per capire se è giusto o sbagliato, all’estero prevale il buon senso. Ma poi, come è ovvio, le società tutelano i propri interessi. E l’Everton vuole che venga resa noto il processo informativo e decisionale che ha portato la Premier a rinviare una partita così importanti a 4 ore dal fischio d’inizio.
“Anche se l’Everton avrà sempre la sicurezza pubblica al primo posto, chiederemo la piena divulgazione di tutte le informazioni che il Manchester City ha fornito alla Premier League in modo che il club possa avere chiaro il motivo per cui è stata presa questa decisione”.
In realtà in Inghilterra tutte le decisioni sono a discrezione del consiglio di amministrazione della Premier League, che è improbabile che ignori i forti consigli medici per far disputare una partita a rischio, scrive oggi il Telegraph.
La Lega ha affermato che l’aumento dei casi al City “ha creato incertezza” e che il board ha accettato di riorganizzare il match come precauzione dopo “aver ricevuto il parere medico. La decisione è stata presa pensando alla salute dei giocatori e degli staff”
Il City aveva annunciato il giorno di Natale che Gabriel Jesus, Kyle Walker e due membri dello staff avevano contratto il virus ma, dopo che la squadra era stata nuovamente testata domenica, sono stati confermati altri tre positivi, portando il totale a 7 in soli cinque giorni.
Il Telegraph è a conoscenza dell’identità degli ultimi tre giocatori colpiti, ma non può rivelare i loro nomi per la privacy. Il timore del City è che la squadra possa essere stata esposta alla nuova variante altamente contagiosa del virus, che è diventata particolarmente diffusa a Londra e nel sud-est, dopo la trasferta nella capitale per affrontare l’Arsenal in Coppa Carabao, martedì scorso.
Una situazione che ricorda per molti aspetti il caso Juventus-Napoli, con il focolaio del Genoa in piena esplosione mentre il Napoli doveva partire per la trasferta di Torino. La Premier ha deciso – grazie anche all’accordo tra i manager del City e dell’Everton – di far prevalere il buon senso.