junior messias

“FACEVO TROPPA FESTA, DIO MI HA SALVATO” – LA STORIA DI JUNIOR MESSIAS, DA FATTORINO DI ELETTRODOMESTICI ALLA MAGLIA DEL MILAN – ARRIVATO IN ITALIA NEL 2011, DOPO ANNI NELLE CATEGORIE MINORI IL 30ENNE FANTASISTA BRASILIANO SI GIOCHERÀ L’OCCASIONE DELLA VITA – LA FEDE, LA FAMIGLIA, I PROBLEMI CON L’ALCOL E QUELL’INCIDENTE CHE POTEVA AMMAZZARLO: “ERO ALLA GUIDA COMPLETAMENTE SBRONZO. HO CHIUSO GLI OCCHI PER UN ISTANTE, SONO FINITO FUORI STRADA E…”

Chiara Zucchelli per www.gazzetta.it

junior messias milan

 

Chissà se in questo trasferimento al Milan c’è anche la mano di Dio. Può saperlo, dentro di sé, solo Junior Messias che, nella sua vita, ha visto sempre la mano divina in tutto quello che gli è capitato. A 30 anni sta facendo il salto nel grande calcio e il merito è suo e di quello stile di vita drasticamente cambiato negli ultimi anni. 

 

MESSIAS IN VACANZA LOW COST

Oggi Messias riga dritto, la famiglia e i figli sono la sua priorità, ma anche una sana e corretta alimentazione e un corretto allenamento. Non ha potuto fare altrimenti, considerando che l’alcol gli stava rovinando non solo la carriera e soprattutto la vita.

 

ALCOL E INCIDENTI

Lo ha raccontato lui stesso, entrando nei dettagli di un incidente che poteva costargli davvero molto caro: “Mi dicevano di andare piano e invece acceleravo, sempre di più. La macchina era un rottame, il volante tirava tutto da una parte, dovevo imprimere forza per mantenere la rotta dritta. Stavo percorrendo una strada sterrata, meno di un chilometro e sarei arrivato all’ingresso della statale.”

 

junior messias 3

“Ero stato al matrimonio di mio fratello ed ero completamente sbronzo, troppo alcol in corpo e zero minuti di sonno. Ho chiuso gli occhi per un istante, uno solo, non me ne sono nemmeno accorto. Poi un tonfo, sono finito fuori strada in mezzo ai campi. Potevo essere morto, ma qualcuno mi ha salvato”, le sue parole a "Cronache di spogliatoio". 

 

Viveva in Brasile, carne e alcol erano le sue compagnie, non era grasso ma gonfio, non in forma, e pensava di non potersi permettere di svoltare con il calcio. L’arrivo in Europa l’ha salvato, quello a Crotone l’ha fatto rinascere.

 

junior messias 2

LA RELIGIONE

“Grazie a Dio”, ha sempre detto, lui che nel nome, Messias, ha la religione e nel soprannome, “Mico”, cioè scimmietta, ha invece l’affetto dei parenti e degli amici di una vita. “Facevo troppa festa, sempre, e Dio mi ha salvato. Sono credente, nel modo più vero che esista”. 

 

Fede, appunto, in se stesso anche e nelle proprie capacità, con una vita stravolta, nonostante gli attacchi d’ansia che gli facevano compagnia nelle notti insonni quando stava per diventare calciatore ad alti livelli.

junior messias chieri

 

LA FAMIGLIA

Oggi anche quelle sono un ricordo perché Messias si è rimesso in carreggiata grazie alla religione e alla paternità: i bambini si chiamano Emanuel (5 anni) e Miguel (8), la moglie invece Thamyrys. 

 

“Con loro cerco di mangiare nel miglior modo possibile e di fargli capire l’importanza dell’allenamento, anche se poi giochiamo molto e io cerco sempre di farli divertire”. A casa e in campo.

 

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