baggio netflix 3

L’AUTOGOL DEL “DIVIN CODINO” -  LUCA BEATRICE STRONCA IL FILM SU ROBERTO BAGGIO – “LA SCELTA DI UMANIZZARE IL CALCIATORE, INVECE DI FARCENE AMMIRARE ANCORA UNA VOLTA I DRIBBLING E I FANTASTICI GOL, RISCHIA DI RENDERLO ANCOR PIÙ ANTIPATICO DI QUANTO FOSSE. MAI CITATA LA JUVENTUS, SQUADRA IN CUI BAGGIO VINSE GLI UNICI TITOLI DI SQUADRA E PERSONALI (IL PALLONE D'ORO). BAGGIO È STATO FORSE IL GIOCATORE DI MAGGIOR CLASSE DEGLI ANNI '90, MA..." - "INTOLLERABILI LE NUMEROSE SVISTE DELLA REGIA, VERE E PROPRIE PERLE DI SCIATTERIA" – VIDEO

 

Luca Beatrice per il Giornale

 

il divin codino

La chiave di lettura del Divin Codino la offre una frase attribuita ad Andreina. All'ennesima notte insonne, inseguito dagli incubi per il rigore sbagliato a Pasadena nel 1994, la saggia moglie centra il problema che lo affligge: «Vedi Roberto, la gente ti ama ancora di più proprio perché quella finale l'hai persa».

 

 In effetti l'epopea di Roberto Baggio è quella di un magnifico perdente, o quantomeno di un incompiuto, nonostante il suo assoluto e cristallino talento. Dopo l'agiografia di Francesco Totti, arriva sul piccolo schermo per Netflix la particolare biografia di un altro numero 10, non una miniserie ma un film diretto da Letizia Lamartire e interpretato da Andrea Arcangeli. Più che il ritratto di un campione, Divin Codino sembra la seduta psicanalitica di un ragazzo chiuso, cupo e depresso, tormentato dal rapporto con un padre grezzo e ignorante, il signor Florindo, incapace di incoraggiare questo figlio così musone e geniale. Meno male che almeno le donne della famiglia, la mamma e la moglie, gli sono sempre vicine con amore.

il divin codino 1

 

Altro tema centrale, la conversione al buddismo. E non è un mistero che l'approccio alla spiritualità abbia aiutato il calciatore nei momenti più difficili seguiti agli infortuni. Il film insomma non aggiunge niente a ciò che si conosce, anzi sottrae molto con scelte francamente incomprensibili.

 

Mai citata la Juventus, squadra in cui Baggio vinse gli unici titoli di squadra e personali (il Pallone d'oro), completamente ignorate Milan, Inter e Bologna, tanta Nazionale (unica maglia con la quale si è davvero identificato), abbastanza Fiorentina e Brescia, primo amore e ultimo approdo. Ci sono i rapporti difficili con gli allenatori - Baggio era considerato un lusso nel concetto di gioco di squadra da Sacchi, Lippi e Capello, nonché un vanesio pericoloso che attraeva su di sé tutta l'attenzione mediatica - gli enigmatici silenzi e le numerose contraddizioni. Non so quanto il vero Baggio si sia ritrovato nell'interpretazione pur buona del giovane Arcangeli, mai sorridente, occhi bassi, egocentrico e vittimista. Un taglio criticabile ma comunque accettabile.

il divin codino 3

 

Invece risultano intollerabili le numerose sviste della regia, vere e proprie perle di sciatteria: si vedono i mondiali del '94 in tinelli e bar che sembrano quelli degli anni '70; Baggio risponde alla telefonata del Trap su un vecchio Nokia in cui non comparivano ancora i nomi; l'auto che guida nel 2003 porta la targa Vicenza quando già dal 1994 erano state eliminate le province.

 

Sembrano dettagli irrilevanti, eppure fanno la differenza tra un lavoro buono e uno modesto, e Divin Codino appartiene a questo secondo nutrito gruppo. La scelta di umanizzare il calciatore, invece di farcene ammirare ancora una volta i dribbling e i fantastici gol, rischia di renderlo ancor più antipatico di quanto fosse. Dicono che i timidi si nascondano dietro ritrosia e distanza, ma io non ci ho mai creduto. Baggio è stato forse il giocatore di maggior classe degli anni '90, ma la storia del calcio non l'ha scritta lui.

luca beatrice

 

il divin codino 2 roberto baggio roberto baggio roberto baggio 21roberto baggio 5roberto baggio roberto baggio

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...