"IL SISTEMA CALCIO È SBAGLIATO E LE REGOLE NON VENGONO RISPETTATE" - L'EX PROCURATORE FIGC, GIUSEPPE PECORARO, SUL CASO DELLE PLUSVALENZE SOSPETTE DELLA JUVENTUS: "MANCA IL CONTROLLO DI BILANCI, FIDEIUSSIONI, TUTTO. CI SONO GRANDI SOCIETÀ CHE TROVANO CLUB COMPLICI E FANNO LE PLUSVALENZE. QUANDO CHIEDEVO LE CARTE SULLA JUVE, MI ARRIVAVANO QUELLE SU BARI, FOGGIA, PALERMO. CI SONO SOCIETÀ SULLE QUALI È DIFFICILE MUOVERSI: JUVE, INTER, MILAN, ROMA…"
S.A. per il "Corriere della Sera"
giuseppe pecoraro foto di bacco
Una vita nelle istituzioni, Prefetto di Roma per quasi 7 anni, Giuseppe Pecoraro è stato capo della Procura federale dal 2016 al 2019. Si è dimesso per dissensi con i vertici Figc.
Pecoraro, è sorpreso da quanto sta succedendo?
«No. Il sistema calcio è sbagliato, lo dico da sempre. È un fatto culturale, la Juve ce l'ha nel Dna: interessa solo vincere. Ma per riuscirci in Europa servono risorse infinite, perché competi con colossi che si arricchiscono con il petrolio e il gas e non con il lavoro degli uomini, come la famiglia Agnelli. Per tenere il passo di Psg, City e Chelsea si ricorre alle plusvalenze. E diventa un problema di regole».
Non ci sono regole?
«Non vengono rispettate: manca il controllo di bilanci, fideiussioni, tutto. Ci sono grandi società che trovano club complici e fanno le plusvalenze».
giuseppe marotta e andrea agnelli foto mezzelani gmt 165
Lei ha denunciato con forza questo malcostume.
«Mi sono trovato in difficoltà, il Tribunale mi respingeva sempre. Dicevano che non potevo essere io a stabilire il reale costo di un giocatore. Ci ho provato con Mancini, oggi difensore della Roma. All'epoca era al Perugia e la Fiorentina aveva diritto al 50% sulla rivendita. Ebbene, il Perugia lo ha ceduto all'Atalanta per 200 mila euro e nello stesso tempo le ha dato anche il portiere Santopadre, figlio del presidente, per un milione. Ma come poteva valere più lui di Mancini? In tanti anni si è arrivati solo alla condanna di Chievo e Cesena, perché lì c'erano le intercettazioni che inchiodavano i protagonisti».
Non è soggettivo il valore di un calciatore?
«Solo entro certi limiti. Si devono stabilire dei parametri. Ora li chiamano algoritmi. Poi c'è una parte che deve essere lasciata libera, al mercato».
giuseppe pecoraro foto di bacco
Le sue idee sono state spesso frenate. E lei si è dimesso.
«Io sono per un calcio equo, giusto, che dia a tutti le stesse possibilità. Invece questo non accade. Quando chiedevo le carte sulla Juve, mi arrivavano quelle su Bari, Foggia, Palermo. Ci sono società sulle quali è difficile muoversi: Juve, Inter, Milan, Roma. Ma così non siamo tutti sullo stesso piano».