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“LE TENNISTE UCRAINE MI ODIANO” – LO SFOGO DELLA BIELORUSSA ARYNA SABALENKA, NUMERO 2 DEL MONDO, AMICA PERSONALE DI LUKASHENKO –“NON ABBIAMO FATTO NULLA AGLI UCRAINI, MA SUBIAMO LA SITUAZIONE GENERALE. NON POSSO CONTROLLARE I SENTIMENTI DELLE ALTRE. SONO STATA MALE PER DIVERSO TEMPO, ORA HO DECISO DI METTERMI TUTTO ALLE SPALLE” – MA INTANTO GLI INCIDENTI DIPLOMATICI NEL TORNEO FEMMINILE DOVE RUSSE E BIELORUSSE GIOCANO CON BANDIERA NEUTRALE SI MOLTIPLICANO…

Estratto dell'articolo di Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”

 

ARYNA SABALENKA

«Così adesso tutti sanno che sono bielorussa». Il 28 gennaio, alzando la coppa del primo Slam vinto in Australia di bicipite e endorfine, a 24 anni Aryna Sabalenka rivendicava quel senso di appartenenza di cui oggi lamenta la zavorra. La tigre di Minsk con il felino tatuato sull’avambraccio, amica personale di Alexander Lukashenko, di ritorno da Melbourne era stata ricevuta a palazzo. Seduta al tavolo in un tripudio di frutta, fiori e vodka, il cagnolino bianco del presidente comodamente accomodato in poltrona, Aryna si era goduta i complimenti di Lukashenko: «Sei il nostro orgoglio! Ti auguro salute e vittorie».

 

 

(…)

ARYNA SABALENKA

All’invidia di certe colleghe, infatti, in tempi (lunghi) di guerra si è aggiunto anche un velo d’insofferenza per quel nazionalismo così sbandierato: «Purtroppo le cose non vanno bene con alcune ragazze ucraine — ha ammesso Sabalenka alla vigilia del Master 1000 di Miami, seconda tappa dello swing Usa —. Mi rendo conto che non è colpa di nessuno, noi non abbiamo fatto nulla personalmente agli ucraini, ma subiamo la situazione generale. Ho deciso di ignorare tutto ciò e concentrarmi su di me: non posso controllare i sentimenti delle altre. Sono stata male per diverso tempo, perché non capivo come mai la gente mi odiasse senza motivo. Adesso ho compreso e ho deciso di mettermi tutto alle spalle».

 

Aryna Sabalenka, bielorussa

Gli incidenti diplomatici nel torneo femminile, però, dove russe e bielorusse giocano con bandiera neutrale sperando nella riammissione a Wimbledon dopo il bando del 2022, sono ormai all’ordine del giorno. Tsurenko (Ucr) che ha un attacco di panico e si ritira con Sabalenka, Kostyuk (Ucr) che si rifiuta di stringere la mano a Gracheva (Rus), Potapova (Rus) che non si rende conto che entrare in campo in California con la maglia dello Spartak Mosca è come buttare fiele in un vespaio e viene ammonita dalla Wta (…)

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