luna luna luna park drake

QUANTO È DEPRIMENTE QUESTA GIOSTRA DELL’ARTE! – A LOS ANGELES RINASCE “LUNA LUNA”, IL LUNA PARK IDEATO E REALIZZATO DA JEAN-MICHEL BASQUIAT, DAVID HOCKNEY E KEITH HARING AD AMBURGO NEL 1987 – A RESTAURARE LE ATTRAZIONI ARTISTICHE SARÀ UN GRUPPO DI INVESTITORI AMERICANI, CHE COMPRENDE IL RAPPER DRAKE – RIELLO: “SARÀ UNA GRANDE OPERAZIONE NOSTALGICA. LA SENSAZIONE È CHE LA CREATIVITÀ DELL'OCCIDENTE OGGI SI SIA MOLTO RALLENTATA. NELLA MUSICA E NELLE ARTI VISIVE SI VIVE IN UN DIFFUSO CLIMA DI ARCHEOLOGIA. CI MANCANO LE RIVOLUZIONI...”

Antonio Riello per Dagospia

 

Il Luna Luna a amburgo nel 1987

Ci sono intellettuali (più o meno impegnati) che hanno il vizio di parlar male, con sussiego, dei Luna Park: luoghi corrivi votati ad un consumismo ignorante e magari anche maschilista. Forse sbagliano. O meglio, probabilmente si ricordano male.

 

The Sunday Times, il quotidiano britannico, infatti riporta che nel 1987 ad Amburgo fu aperto un parco di divertimenti "artistico", "Luna Luna", dove la maggior parte delle attrazioni erano state disegnate/decorate da artisti del calibro di Jean-Michel Basquiat (ruota panoramica), Kenny Sharf, David Hockney e Keith Haring (giostra tradizionale). Anche Salvador Dalì, Roy Lichtenstein e Sonia Delaunay (assieme ad altri "pezzi da novanta") hanno contribuito.

 

Keith Hering davanti alla sua giostra del luna luna

L'idea fu di un originale artista-collezionista austriaco, André Heller. "Luna Luna", dopo una breve esperienza, non esaltante dal punto di vista degli incassi, purtroppo chiuse baracca: tutte le giostre furono smontate, impacchettate in 44 container ed inviate in Texas.

 

La notizia è che un gruppo di investitori americani ha rilevato il tutto e vuole far rivivere Luna Luna negli USA, nell'area di Los Angeles. Si vocifera di un investimento sui 100 milioni di dollari. Nella cordata di uomini d'affari interessati primeggia il famoso rapper Drake (Aubrey Drake Graham il suo vero nome, nato a Toronto nel 1986 e naturalizzato americano) con la sua società DreamCrew.

 

Andre Heller al luna luna di amburgo 1987

A parte gli indispensabili restauri, sembra che solo una parte delle giostre saranno completamente operative (più che altro per ragioni di sicurezza: non tutto quello che era autorizzato nel 1987 lo sarebbe ancora al giorno d'oggi). Una data precisa non c'è ancora, ma con tutta probabilità si inaugurerà entro uno/due mesi.

 

Praticamente sarà come ri-scoprire un tesoro sepolto e dimenticato (Titanic Art?). Emozionante e, in questo caso, sicuramente divertente. Ma soprattutto sarà una grande operazione nostalgica. La sensazione diffusa (abbastanza deprimente e preoccupante in verità) è che la creatività dell'Occidente alle soglie del Terzo Millennio si sia in pratica molto rallentata.

 

Ovvero che, soprattutto nel campo nella musica e delle arti visive, a partire dalla fine degli anni 90 del XX Secolo, siano mancate quelle figure geniali capaci di suggerire nuove - potenti e seminali - visioni. In pratica si vive in un diffuso (ma non dichiarato) clima di Archeologia delle Arti. L'idolatria del passato è pratica comune, se non viene messa in discussione da qualche guaio legato a comportamenti etici oggi non-ammissibili. Ci mancano le Rivoluzioni...

il luna luna restaurato a los angeles 1

 

Un continuo recupero di inossidabili mitologie insomma è la norma. L'elenco sarebbe lunghissimo: dagli ABBA letteralmente resuscitati dalla tecnologia olografica, alle geriatriche - seppur ancora acrobatiche - performance dei Rolling Stones. O basta pensare agli infiniti rifacimenti musicali, onestamente a volte un po' patetici, di cui pullulano i programmi televisivi di tutta Europa.

 

Sul versante delle Arti Visive le grandi fiere internazionali dell'Arte (Art Basel o Frieze, nelle loro varie localizzazioni geografiche) dimostrano apertamente la stessa attitudine. Ma maggiormente lo fanno i Musei e le tante Biennali, sempre più alla ricerca dell'artista perduta o dimenticata.  Sono abbastanza significative le ultime stagioni espositive della Tate Modern. Se poi qualche giovane artista emerge è per forza il frutto di qualche paese emergente o (meglio) di qualche ex colonia.

il luna luna restaurato a los angeles

 

Non che ci sia niente di male nel guardarsi indietro e cercare tra le cose impolverate del nostro passato. Si possono fare delle belle scoperte, ma nascono inevitabilmente anche delle domande.

 

1) Questo ennesimo "Declino dell'Occidente" (è da un bel po' che viene evocato...) è principalmente il frutto di nuove generazioni - Generazione Z nello specifico - troppo rincoglionite e distratte dai social/tecnologie-digitali-pervasive e quindi incapaci di fare, come i predecessori, lo "sporco e faticoso" lavoro di concentrazione, introspezione e ricerca in studio? Se c'è qualche novità ci sembra in effetti sempre relegata/imprigionata nel campo digitale....molta orizzontalità e poca profondità.

 

Circo Riello – antonio riello

2) Oppure la psicologia collettiva contemporanea, così profondamente legata al paradigma del riciclo e al riuso, ha influenzato anche i nostri gusti?

 

3) O sono invece le comuni ansie legate al futuro prossimo del pianeta che ci stanno spingendo, inesorabilmente e inconsciamente, alla ricerca di una passata Età dell'Oro, parcheggiata appena dietro l'angolo?

 

4) Più banalmente, potremmo essere di fronte ad un caso di gerontocrazia: l'aumento vertiginoso del numero delle persone sopra i 50 anni ha innescato un perverso cortocircuito nostalgico che rende incapaci molte persone di leggere e valutare con la necessaria attenzione le nuove proposte (la creatività giovanile c'è ma non riusciamo, se non raramente, a coglierla, legati come siamo a vecchi schemi)?

 

drakeIl Luna Luna a amburgo nel 1987

Certamente quest'ultima è la più confortante tra le quattro ipotesi, ma è facile che la diagnosi più attendibile coinvolga, a qualche titolo, anche le altre tre.

il luna luna restaurato a los angeles Il Luna Luna a amburgo nel 1987 DrakeIl Luna Luna a amburgo nel 1987 il luna luna restaurato a los angeles 2

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