
QUI LOTITO, QUI LO NEGO - “IL FATTO”: "TAVECCHIO CHE RITIRA LE DELEGHE AL PRESIDENTE DELLA LAZIO SU INVITO DEL CONI PER COMPIACERE IL GOVERNO è UNA FREGNACCIA” - LA LEGA DI A, INFATTI, POTREBBE CONFERMARE LOTITO PER LE RIFORME (IN ALTERNATIVA BERETTA)
1. MALAGÒ RISCATTA TAVECCHIO: HA SENSO DELLE ISTITUZIONI
Dario Del Porto e Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”
la trimurti tavecchio macalli lotito
UNA commissione per le riforme, di cui sarà responsabile. È la proposta che Carlo Tavecchio presenterà al prossimo Consiglio federale, il 27 febbraio. Revocata la delega a Claudio Lotito, il presidente ha guadagnato crediti presso il governo e il Coni. Soddisfatto Delrio, che l’aveva convocato a Palazzo Chigi martedì sera. Prodigo di elogi Malagò: «Voglio e devo fare i complimenti a Tavecchio, ha saputo gestire con capacità e senso delle istituzioni una situazione che poteva ritorcersi contro la Federcalcio e la sua persona.
malago conte foto mezzelani gmt005
È stato bravo non solo nell’illustrare a Delrio la strategia per dare nuova linfa al processo riformatore, ma anche nel raccontare a lui e a me come intendeva affrontare con Lotito la questione della delega alle riforme». La commissione avrà un delegato per ciascuna delle componenti interessate, e Tavecchio non può e non vuole mettere veti sui candidati. La Lega di A potrebbe anche confermare Lotito, che gode della maggioranza. Sarebbe uno schiaffo al governo, dopo l’incontro di martedì. Perciò si fa largo l’ipotesi di indicare Maurizio Beretta.
Se il n. 1 Figc segna un punto per il proprio riscatto, scolora l’immagine del presidente della Lazio, che, in virtù del ruolo ampio, aveva partecipato anche all’ultimo vertice con Conte, da unico consigliere accreditato. Ma in sostanza cambia poco: Lotito ha in mano la A (tranne Juve, Roma e Fiorentina) e la maggioranza in Lega Pro. Ed è noto il suo pensiero sull’autonomia di Beretta e Macalli, i due vicepresidenti della Federcalcio.
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Intanto le accuse del dg dell’Ischia arrivano in Procura: Iodice sarà sentito domani, come persona informata sui fatti, dai magistrati napoletani che hanno aperto un’inchiesta. I pm Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, vogliono capire se possano essere ravvisati illeciti nei fatti emersi in questi giorni. Per ora non sono state formulate ipotesi di reato. Ai magistrati, il dirigente potrebbe consegnare altro materiale, oltre all'audio del primo colloquio: registrazioni e sms.
Capitolo Lega Pro: ieri al Tribunale di Firenze la prima udienza sul licenziamento dell’ex dg Ghirelli. In aula anche Macalli, è fallito il tentativo di conciliazione. Prossima udienza il 7 aprile. Sul dossier presentato da Ghirelli per denunciare irregolarità nella Lega, anche Palazzi ha aperto un’inchiesta: oggi via alle audizioni.
2. LA “ROTTURA” CON TAVECCHIO TRANQUILLI, LOTITO IL VENTRILOQUO È ANCORA IN SELLA
Paolo Ziliani per “Il Fatto Quotidiano”
claudio lotito e carlo tavecchio
Clamorosa svolta di Tavecchio: Lotito sfiduciato. Finalmente la mossa giusta” (Gazzetta dello Sport); “Tavecchio ritira deleghe a Lotito per le riforme. Malagò: Bravo, senso delle istituzioni” (Repubblica.it); “Tavecchio esonera Lotito e rassicura governo e Coni: Avanti con le riforme del calcio, me ne occuperò io” (Corriere della Sera).
Con questi titoli abbiamo dato conto, ieri, dell’esito del summit a Palazzo Chigi tra governo (Delrio), Coni (Malagò) e Figc (Tavecchio) dopo la bufera su Lotito, detto Benito per il piglio molto mussoliniano con cui si muove specie da quando è riuscito – col suo cartello – a paracadutare Tavecchio sul trono della Figc. Domanda: siamo proprio sicuri che sia successo quel che i giornali ci raccontano, e cioè che Tavecchio a mo’ di Bruto abbia pugnalato con lucida fermezza Giulio Cesare Lotito?
È credibile che Tavecchio, animato dal ventriloquo Lotito, abbia assunto d’incanto voce e volontà proprie compiendo il taglio del cordone ombelicale che lo legava, nutrendolo, al proprio benefattore & tiranno? A noi scappa da ridere. Per ammissione stessa di Lotito, le figure che siedono oggi sulle poltrone che contano nel Palazzo (Tavecchio in Federazione , Beretta in Lega, Macalli in Lega Pro) sono assolute nullità, contenti anche di ricevere insulti, come Beretta dopo gli sproloqui di Lotito. E insomma, Tavecchio che ritira le deleghe a Lotito su invito del Coni per compiacere il governo è – nella realtà dei fatti – una fregnaccia.
Fermo restando che Lotito rimane consigliere federale in quota alla Lega che conta (quella di Serie A), perché le probabilità che Palazzi lo squalifichi sono inferiori a quelle che il Parma ha di vincere lo scudetto, ve lo immaginate il n. 1 della Figc, alla prossima riunione, rivolgersi a brutto muso a Lotito – alla presenza di Beretta, Belloli e Ulivieri – e dirgli: stai zitto tu, miserabile guappo, e non farmi perdere tempo che sto lavorando alle riforme tanto care ad Albertini, Andrea Agnelli, agli arbitri e agli allenatori?
Ve lo immaginate annunciare a Macalli l’introduzione delle squadre B in Lega Pro facendogli venire il coccolone? Ve lo immaginate dire che a Juve, Inter e Milan, per bacino d’utenza e numero di tifosi, spetta una fetta maggiore di diritti-tv: e che gli spiace molto per le leghe minori, ma i 100 milioni avuti nel 2014-2015 si ridurranno della metà?
La verità è che dopo il teatrino di Palazzo Chigi non cambierà proprio nulla. E se prima Tavecchio stava a Lotito come Rockfeller al ventriloquo Moreno, oggi sta a Lotito come i burattini a Mangiafoco: che li manovrava muovendone i fili e nascondendosi nell’ombra. D’altronde, pensare che chi regge il calcio voglia il bene di questo sport, più che il bene della banda cui appartiene, è da folli.
“C’è una lotta di potere – ha detto bene Zamparini, che di Lotito è compagno di merende –, quello che c’era prima e che Lotito ha cercato di occupare. Da una parte c’è la Juve, dall’altra c’è Lotito che ne ha occupato la posizione saldamente tenuta per 40 anni”. Insomma, siamo messi così: o Moggi o Lotito.