LOTITO LA SFANGA, MAURI QUASI: 9 MESI DI SQUALIFICA AL LAZIALE, LA LAZIO TIRA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO
Matteo Pinci per "la Repubblica"
Il trionfo del compromesso. Il processo di appello per Stefano Mauri si conclude 47 giorni dopo il via al procedimento più lungo che la storia recente della giustizia sportiva ricordi. Dopo la sospensione del giudizio il 16 agosto per dare il via - inedito assoluto - a una nuova fase istruttoria, con audizioni e interrogatori incrociati, dopo un pomeriggio di camera di consiglio, la Corte di Giustizia Federale decide per una squalifica di 9 mesi. Due omesse denunce, per Lazio-Genoa del 14 maggio 2011, costata 6 mesi in primo grado, e Lecce-Lazio della settimana successiva, per cui Mauri era invece stato prosciolto.
Una perfetta via di mezzo che fa tirare un sospiro di sollievo al club di Lotito. Niente sconti, è vero, ma soprattutto niente illecito sportivo, che sarebbe costato 3 anni a Mauri e una penalizzazione per la Lazio, che pagherà invece solo 50 mila euro d'ammenda: chissà cosa ne penserà il pm di Cremona Roberto Di Martino, che aveva definito una "Frode granitica" quella capitano biancoceleste. «Decisione non solo ingiusta, ma incomprensibile », tuona invece la difesa.
La squalifica di Mauri terminerà il 3 maggio, in tempo per Lazio- Verona del giorno dopo, terzultima di campionato. I legali del giocatore, in attesa delle motivazioni, inoltreranno ricorso al Tnas («Abbiamo buone possibilità », giura l'avvocato Melandri), sperando in una riduzione di pena da quello che lo stesso presidente del Coni Malagò definì "uno scontificio".
Facile comunque immaginare che elementi come la scheda sim "coperta" utilizzata da Mauri per parlare con Zamperini e l'allibratore Aureli, le comunicazioni tra loro a ridosso di entrambe le gare, la visita dello stesso Zamperini a Formello (con Ilievski) prima della gara con il Genoa e poi nell'hotel della squadra a Lecce, abbiano indirizzato il parere dei giudici presieduti da Gerardo Mastrandrea in senso opposto a una riduzione della pena. Resta in ogni caso la forte sensazione di un verdetto salomonico.
Su cui non ha inciso poi molto la fase istruttoria supplementare chiesta dalla stessa corte per ascoltare in contraddittorio sia Mauri che il "pentito" Gervasoni. Fermato, durante l'esposizione della propria versione su Lecce-Lazio, perché "poco interessante" per la corte. Proprio su quel match, invece, è andata a colpire la mano dei giudici.
I compagni di Mauro ripartono invece stasera in Europa League sul campo del Trabzonspor, fischio d'inizio ore 19. La classifica del gruppo J: Lazio e Trabzonspor 3; Apollon e Legia Varsavia 0.
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