
MALAGÒ “QUEENMAKER” DI DIANA BIANCHEDI? LE MOSSE DI GIOVANNINO IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL CONI DEL 26 GIUGNO: L’IDEA DI LANCIARE ALLA GUIDA DELLO SPORT ITALIANO LA EX SCHERMITRICE, GIA’ VICEPRESIDENTE CONI E OGGI NEL COMITATO ORGANIZZATORE DEI GIOCHI DI MILANO-CORTINA 2026 - LE MOSSE DEI CANDIDATI PANCALLI E BUONFIGLIO E IL POSSIBILE RUOLO DEI "GRANDI VECCHI" CARRARO E PETRUCCI…
giovanni malagò diana bianchedi
Daniele Dallera per il "Corriere della Sera" - Estratti
Il nome del futuro presidente del Coni è nelle mani di 30 grandi elettori di cui al momento non si conosce l’identità. Sono 30 mister X.
Scopriremo il loro identikit tra il 15 e il 19 maggio, ora sono nomi scritti sulla sabbia.
Proprio così: gli aventi diritto al voto che avverrà il 26 giugno sono 83. Tra questi i presidenti federali ovviamente, quelli di lungo corso e i volti nuovi (pochi). Non saranno ammesse all’elezione del premier dello sport italiano le federazioni commissariate come Aci e Tiro a segno, molto probabile che all’urna non avrà accesso l’Aeroclub per una questione di tempi e scadenze.
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Tutti stanno osservando con attenzione i movimenti preelettorali di Malagò che, al di là dei suoi noti nemici (chi non li ha?) resterà nella storia dei grandi dirigenti sportivi. Dovrà fare altro. Per esempio promuovere, appoggiare, sostenere, agevolare un successore.
giovanni malagò diana bianchedi
Al momento ci sono tre candidati: Luca Pancalli, mondo paralimpico, Luciano Buonfiglio, esperto navigatore della canoa, anche di voti, e Ettore Thermes, proveniente dalla vela, senza chance. Al momento nè Pancalli né Buonfiglio raggiungono la maggioranza elettiva dei 42 voti per essere nominati presidenti del Coni: si sottolinea al momento.
Oggi sarà una giornata decisiva, battezzata dalla Giunta Coni, dal Consiglio nazionale e da alcune verità, appunto, annunciate di Malagò. Potrebbe nascere una candidatura importante, quella di Diana Bianchedi, uscita allo scoperto con una interessante intervista alla Gazzetta dello Sport . Potrebbe essere il suo momento. Per esempio oltre ad avere quello di Malagó, è lui che l’ha fatta crescere politicamente, ha già raccolto il consenso di un ex presidente del Coni, Gianni Petrucci, 79 anni, storico numero 1 del basket italiano, che per primo nominò Bianchedi vicepresidente del Coni a soli 32 anni e oggi oltre ad avere un buon seguito governa molti voti.
GIANNI PETRUCCI - FOTO LAPRESSE
Ma Petrucci ha sette vite e c’è chi vorrebbe ancora lui alla presidenza del Coni, nonostante Petrucci tenti di sfuggire alla presa, privilegiando il basket.
Ma non si sa mai, lo scenario potrebbe essere questo: Petrucci presidente, Bianchedi vicario e Mornati segretario.
Tenetevi forte perché il tam tam politico sportivo trasmette il nome di Franco Carraro, un numero 1, 85 anni portati alla grande, anche lui come Petrucci visto e interpretato come un pacificatore tra le diverse tendenze, quelle dello sport e soprattutto della politica. Quest’ultima ha avuto sicuramente un ruolo decisivo nel contrastare ed eliminare Malagó. Tolto dalle mani di Malagò, il Coni fa gola a molti, soprattutto ai politici.