TIRI MANCINI DALLA RUSSIA – IL TECNICO EX INTER VICINO ALLA PANCHINA AZZURRA MA LO ZENIT SI INCAZZA PER L' INCONTRO DEL MANCIO COL COMMISSARIO FABBRICINI A ROMA: STA PENSANDO DI RIVOLGERSI ALLA FIFA PER CHIEDERE UN INDENNIZZO – DISSENSI ANCHE IN FEDERCALCIO: TOMMASI, SIBILIA E GRAVINA PENSANO DI…
Fabio Licari per La Gazzetta dello Sport
Roberto Mancini sarà il nuovo c.t. azzurro, ma probabilmente dovrà sudarsi più del previsto la nuova carica. Lui e anche la Federcalcio. Perché allo Zenit non hanno preso bene l' appuntamento romano del loro tecnico con Costacurta e Oriali. E ancor meno le parole del commissario Fabbricini che, di fatto, ha dato per scontato l' accordo parlando all' Ansa: «C' è stato un incontro e Mancini ha dato la disponibilità a risolvere il rapporto con lo Zenit e a fare il c.t. della nazionale. Siamo rimasti d' accordo che cominceremo a parlare di cifre e dei dettagli il 13 maggio, a conclusione del campionato russo». Sembra l' annuncio di un contratto quasi definito. Un po' presto, forse.
PROBLEMI RUSSI Il problema è che il campionato russo è in corso. Mancano due giornate e lo Zenit è in lotta per la Champions: è quarto, rischia di perderla (con i suoi 30/40 milioni minimi in caso di qualificazione), Sarebbe un brutto colpo. Il presidente Fursenko, raccontano i media di San Pietroburgo, sta meditando di reagire in qualche modo. Ma come? Nessuno può impedire a Mancini di liberarsi dello Zenit e diventare c.t. italiano.
Oltretutto è un allenatore, non un giocatore, quindi per lui non vale il divieto di essere contattato prima degli ultimi 6 mesi di contratto (il suo scade nel 2020). Non sono neanche previste sanzioni sportive in caso di rottura unilaterale del contratto, che poi è quello che Mancini proporrà il 14 maggio a fine campionato. Ma sarà una rottura «senza giusta causa».
STRATEGIA ZENIT Scenario possibile: Mancini si dimette, firmare con la Figc, ma poi lo Zenit potrebbe rivolgersi alla Fifa per chiedere un indennizzo. In concreto, potrebbe chiedere a Mancini - l' azione si può svolgere formalmente nei suoi confronti - la «restante parte del contratto», cioè lo stipendio che avrebbe dovuto versargli nei prossimi due anni.
Più i danni per l' interruzione anticipata dal rapporto, cosa che potrebbe aver compromesso la stagione in corso. A patto che lo Zenit dimostri tutto, naturalmente. Questa è la giurisprudenza sportiva. Non è detto che succeda, ma lo Zenit si sta informando con gli avvocati. Non che la Gazprom, proprietaria del club, abbia bisogno di soldi, ma...
RITORNO IN ITALIA? Era forse meglio che Figc e commissari contattassero lo Zenit, informando della trattativa. E buon senso suggerirebbe di farlo anche adesso, non è mai troppo tardi, per ammorbidire eventuali posizioni «spigolose». Lo Zenit, che aveva accolto Mancini con un «benvenuto» in italiano, e la frase del presidente che lo considerava «mandato da Dio», s' è arreso all' evidenza di perderlo. Ma non vuole accettare che la separazione si consumi così.
La qualificazione alla Champions sicuramente aiuterebbe a dimenticare molto prima la delusione. Secondo i media russi, Mancini tornerebbe a Roma domenica prossima, dopo la gara di campionato di sabato in casa del Cska, per definire nuovi dettagli. Infine il 14 - il giorno dopo la fine del torneo russo - il rientro in Italia e la firma del contratto. Se Oriali ha partecipato alla riunione è perché si sarà parlato anche di progetti e convocazioni (da fare entro il 20 maggio).
DISSENSI ITALIANI Qualche problema Mancini potrebbe averlo anche in Italia: Tommasi, Sibilia e Gravina pensano di chiedere un' assemblea, di non affrettare la nomina del c.t.
(che dovrebbe essere di competenza del presidente) e di lasciare la Nazionale a Di Biagio per le amichevoli di maggio-giugno. Propongono uno stipendio base ridotto e premi alti per andare a Euro 2020. Sì, Mancini dovrà sudarsela.
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