vezzali renzi berlusconi

MATTEUCCIO EN GARDE! ARRIVA LA STOCCATA DI VALE - LA VEZZALI NON SI RITIRA (A MENO DI UNA CHIAMATA PER IL MINISTERO DELLO SPORT), VA A CACCIA DELLA SESTA OLIMPIADE SUL PODIO E INFILZA RENZI: “BUTTI GIU’ LA PANCETTA”

Estratto dell’intervista di Stefano Arcobelli pubblicata da “la Gazzetta dello Sport”

RENZI VEZZALIRENZI VEZZALI

 

Perché Valentina è sempre Valentina: vincere ogni giorno. Debuttò ai Mondiali di Essen con un 6° posto nel 1993, anno in cui conquistò il primo podio europeo (bronzo a Linz). Ha chiuso domenica la sua striscia iridata con il 16° titolo, a squadre, davanti al presidente mondiale, Usmanov, e al presidente del Cio, Bach, in una chiusura memorabile per gli azzurri di cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è complimentato col presidente Coni, Malagò, invitando i medagliati al Quirinale venerdì mattina alle 9.30.

VEZZALI BERLUSCONI 1VEZZALI BERLUSCONI 1

 

Valentina non si ritira, a meno di una chiamata per il ministero dello Sport, lei che è parlamentare: cerca un’improbabile sesta Olimpiade sul podio, come Zoeggeler. Fino alla resa aritmetica il 1° aprile, insisterà: a Rio andranno in due e lei è terza con 73 punti dietro Elisa Di Francisca (148) ed Arianna Errigo (127). Persi la gara per le medaglie con la Bauer, non feci la gara a squadre: pensavo ai Giochi di Atlanta, e nel ‘96 vinsi la prima Coppa del Mondo".

 

L’anno di grazia?

VALENTINA VEZZALI E MARIO MONTIVALENTINA VEZZALI E MARIO MONTI

"Il 1999: vincevo tutto. Sarà un caso ma conobbi mio marito Mimmo. Con lui trovai stabilità e vinsi il Mondiale: faticavo ma lo volevo, piansi tanto. Ma se vuoi una cosa e ci credi, alla fine arriva".

 

Il momento più difficile?

"Quando mi ruppi il crociato a Torino, arrivavo dalla maternità, nel 2005: difendevo il titolo e persi all’ultima stoccata dalla Granbassi. La settimana dopo mi operarono. Poi, a 32 anni dopo la maternità, aver ripreso mi fece paura anche se vinsi 4 mesi dopo il rientro nel febbraio 2007. La testa mi diceva una cosa, le gambe un’altra. Solo ai Mondiali di San Pietroburgo,il fisico tornò a rispondere. E mi ripresi il titolo"

VEZZALI 1VEZZALI 1

 

L’emozione più forte?

"Ai tricolori 1984: avevo 10 anni. Per me fu come un’Olimpiade. Pensavo di essere forte. Tiravo dalle 8 di mattina alle 10 di sera. Mio padre venne ad abbracciarmi, era convinto delle mie qualità. Poi morì e per reagire mi misi a studiare forte, presi 8 a scuola, partii per Lisbona dove persi i primi 2 match, il mio maestro Sasà mi portò a prendere un gelato e al rientro cambiò tutto: oro mondiale giovanile con la Bauer. Imparai a reagire alle difficoltà».

 

Un’atleta seduta in Parlamento: non è strano?

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"Non è facile conciliare bene le due cose. Ma ci sono persone che credono in te. Si parla sempre di cose negative, non di fair play, regole. Bisogna dare un futuro ai giovani. Lo sport è diverso dalla politica: più che risultati subito, devi portare avanti gli obiettivi. Sulle scienze motorie nella scuola primaria, l’emendamento è stato accantonato. Piuttosto che niente, dalla seconda alla quinta elementare avremo scienze motorie. Prima non se ne parlava. E’ come vincere l’Olimpiade: non si può avere tutto subito».

Valentina Vezzali SCHERMA jpegValentina Vezzali SCHERMA jpeg

 

Se la chiamasse Renzi?

"Vorrei aumentare la cultura sportiva, portarla nelle scuole: avere palestre in ogni scuola. Alle medie ci sono ragazzi che non sanno fare una capriola. E lo sport è anche per i meno giovani. Anche il premier dice che dovrebbe fare più sport. Dovrebbe dare più l’esempio e togliere la pancetta».

RENZI PANCETTARENZI PANCETTA

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