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MILAN PIU’ GRIGIO DELL’ALESSANDRIA - BALOTELLI (SU RIGORE) AVVICINA I ROSSONERI ALLA FINALE MA "I GRIGI" FANNO UN FIGURONE: DUE CATEGORIE DI DIFFERENZA NON SI VEDONO - FISCHI PER RIVERA - MIHAJLOVIC SBROCCA CON UN GIORNALISTA: “NO ALLE PRESE PER IL CULO"
Roberto Condio per “la Stampa”
A Torino, la giornata è stata luminosa. Difficilmente la serata poteva essere molto grigia. Così, all' Olimpico, s' è fermata la splendida corsa dell' Alessandria in Coppa Italia. Ma dopo sei vittorie, lo 0-1 contro il Milan nell' andata della semifinale non è certo una sconfitta.
Hanno persino giocato meglio, i grigi ben organizzati e vicini al pari nel finale. Il rigore di Balotelli dopo 43' non ha rovinato la festa di 18 mila tifosi emigrati al seguito di una squadra rinata. Il loro genuino entusiasmo, anzi, deve fare arrossire i vertici della Lega che si ostinano a non volere una coppa stile Inghilterra o Francia, dove sfide come quella di ieri sono l' abitudine e non lo straordinario evento che capita ogni 30 anni.
Trentotto posizioni
Due categorie e 38 posizioni in classifica di differenza sono tante. Ieri non si sono viste anche perché il Milan molle e con poche idee soffre le «piccole» che giocano con gamba e grinta. Vedi Crotone e Carpi in coppa e lo stesso Carpi e Verona in campionato. Rispetto a Empoli Mihajlovic ha confermato solo Romagnoli, Antonelli e Honda.
C' è l' Inter che incombe e c' è anche tanta gente che deve dimostrare di essere ancora importante. Soprattutto Balotelli, Boateng e Luiz Adriano, quelli di ritorno. Male tutti. E prima del rigore Mario è stato disastroso.
Protesta con l' arbitro, si lamenta con i compagni e sbaglia tutto.
Dopo 3' cicca un cross di De Sciglio, al 15' manca un controllo al limite, al 28' sciupa un bel fraseggio con un tiretto di piatto e al 40', sull' uscita di Vannucchi, butta fuori in spaccata un notevole assist di Honda. Difficilmente la precisione dal dischetto basterà a Mihajlovic per convincerlo a riproporlo nel derby.
ALESSANDRIA STRISCIONE ANTI RIVERA
Un figurone
Balotelli non è certo stato l' unico a deludere in una squadra che, in difficoltà sul pressing alto grigio, nei primi 25' si è rifugiata ben sette volte in un retropassaggio verso Abbiati (saranno 11 alla fine). L' Alessandria ha fatto un figurone. Gregucci ha riproposto per nove undicesimi la formazione del blitz al 92' di La Spezia e quindi con il match-winner Bocalon per un' ora in panchina. Ha però cambiato modulo, passando dal 4-3-3 al 4-1-4-1 con Loviso davanti alla difesa.
A lungo, l' ex di Livorno, Bologna e Toro è stato il più lucido, con capitan Morero che giocava nel Chievo ed è stato impeccabile pilastro della difesa fino all' errore in disimpegno che lo ha poi portato a sgambettare Antonelli in area. Potevano crollare, i grigi. Invece, il Milan nella ripresa ha avuto solo due occasioni (e un gol giustamente annullato), ma dal 20' in poi è andato spesso in affanno.
Vista sul derby
Se ne riparlerà il 1° marzo, per quello che sarà il grande ritorno dell' Alessandria a S. Siro 56 anni dopo l' ultimo gol segnato al Milan, firmato da Rivera, doppio ex in tribuna. Nei prossimi 34 giorni Gregucci potrà pensare solo a ridare ai grigi la serie cadetta mai più ritrovata dopo il 1975.
ALESSANDRIA 8
ALESSANDRIA MILAN
Anche Mihajlovic ha urgenti e fondamentali questioni di campionato da risolvere: arriva il derby che può avvicinare all' Europa, a prescindere dalla Coppa Italia che resta una gran bella scorciatoia. Ma il Milan di ieri non ha da offrire uomini in grado di fare la differenza nemmeno contro rivali di Lega Pro .