benedetta pilato

TU CHIAMALE, SE VUOI, MESTRUAZIONI - AI MONDIALI DI NUOTO DI BUDAPEST, BENEDETTA PILATO HA ROTTO UN TABU' PARLANDO DI COME IL CICLO INFLUENZI LE PRESTAZIONI DELLE ATLETE - OGGI GLI ALLENATORI ALL'AVANGUARDIA STUDIANO METODI PER SFRUTTARE AL MASSIMO OGNI MOMENTO, ALLINEANDO LE TABELLE D'ALLENAMENTO AL PROCESSO CHE PORTA ALL'OVULAZIONE: ECCO COME...

Claudio Cucciatti per il corriere.it

 

benedetta pilato

Ai Mondiali di Budapest Benedetta Pilato ha parlato del suo ciclo mestruale con la stessa disinvoltura con cui nuota e vince in piscina. «Nella finale dei 100 ero in fase pre-ciclo anche se non dovevo esserlo, non mi sentivo bene e infatti il tempo non è stato dei migliori». Col sorriso sincero dei suoi 17 anni ha frantumato un tabù che ha condizionato le atlete per decenni. La forza di una generazione che si sente libera.

 

Prima di lei aveva toccato pubblicamente l'argomento Federica Pellegrini, dopo la finale dei 200 stile dei Giochi di Rio 2016. «Mi sentivo come su un'altalena, con cali repentini e stanchezza». Vanessa Ferrari ha svelato invece di prendere la pillola per avere un calendario più regolare.

 

Ciclo mestruale, come gestire allenamenti e gare

Dolori e reazioni sono soggettivi, ma gli allenatori all'avanguardia studiano oggi metodi per sfruttare al massimo ogni momento del corpo delle atlete. Tanto da allineare le tabelle d'allenamento al processo che porta all'ovulazione. Ma come si gestisce oggi il ciclo di professioniste che devono presentarsi con frequenza in pista o in vasca?

 

BENEDETTA PILATO 2

Prendiamo come riferimento, giorno 1, il primo di mestruazioni. Per 4-7 giorni le perdite possono generare dolori, stanchezza, sbalzi di condizione fisica e d'umore. Poi qualcosa cambia. «Intorno al decimo o undicesimo giorno - spiega Antonio Gianfelici, presidente della sezione romana medico-sportiva Fmsi e medico federale di pesistica, canoa kayak e badminton - il corpo femminile entra nella fase anabolizzante, quella col maggior numero di ormoni in circolo. In teoria, il periodo di maggior resa fisica». In allenamento, quindi, si può provare a spingere di più. Ed è il momento migliore per trovarsi in gara in un Mondiale o alle Olimpiadi. 

 

LA PAURA DELLE MESTRUAZIONI

Poi le donne entrano nella fase catabolica, in cui conviene allenare la ventilazione e stressare meno il fisico, che inizia a prepararsi per la nuova ovulazione. Quella fase "pre" che ha smontato parte dei piani di Benedetta Pilato a Budapest. Fino a tornare al punto di partenza, alle mestruazioni. Nei giorni delle perdite, il periodo più delicato da gestire, l'atleta deve ascoltare e rispettare il proprio corpo.

 

«Ogni donna ha la propria sindrome mestruale. C'è chi non se ne accorge neanche, chi invece non riesce a muoversi. L'importante è ribadire - prosegue Gianfelici - che il ciclo deve avere regolarità, è un sintomo di buona salute. Se salta significa che nell'organismo c'è qualcosa di strano che altera le funzioni vitali». 

 

mestruazioni1

La pillola anticoncezionale prima di un'Olimpiade

Tra le sportive professioniste, con l'avvicinarsi di Olimpiadi e Mondiali, è consuetudine abbastanza diffusa l'utilizzo della pillola. «In un quadro clinico sano - spiega il medico del Coni - si può introdurre per un breve periodo, due-tre mesi prima, per regolare al meglio il ciclo in vista di un grande evento come l'Olimpiade. Ma si tratta di una scelta personale che deve spettare sempre all'atleta».

 

Sport di squadra, il ciclo si sincronizza

Operazione più facile per gli sport individuali, meno per quelli di squadra. Anche se gli ultimi studi, effettuati su alcuni gruppi di suore di clausura, hanno dato risultati inaspettati. «Se delle donne stanno a contatto per molto tempo, come può accadere per una squadra di nuoto sincronizzato o di ginnastica ritmica - chiarisce Gianfelici - il ciclo di tutte tende a sincronizzarsi e a stabilizzarsi nello stesso periodo. È una risposta ancestrale del corpo umano che la scienza sta approfondendo». Un altro aspetto da tenere in considerazione, quindi: un buon tecnico deve saper ascoltare il corpo delle atlete ed esaltarlo in ogni momento.

 

Le atlete prima di Benedetta Pilato

sara simeoni 19

Sfogliando i libri di storia, uno dei primi casi divenuti pubblici di prestazioni condizionate dal ciclo risale alle Olimpiadi di Hitler, Berlino 1936. L'oro degli 80 ostacoli femminili era una questione italiana. Ma quel giorno il duello tra Claudia Testoni, la favorita, e Ondina Valla fu condizionato dal ciclo mestruale, che nella notte della vigilia aveva fatto tremare entrambe di freddo nonostante fosse agosto. Prima della partenza fu consegnata una zolletta di zucchero imbevuta di cognac a testa. Rimedio rudimentale come rudimentale era il cronometro che decretò la vittoria di Valla (netta) e il quarto posto di Testoni (più incerto). Eppure Testoni era stata nella prima metà di gara in testa, per poi cedere di botto. Sara Simeoni, nel 1978, saltò 2,01 metri durante il primo giorno di ciclo.

SARA SIMEONI 9sara simeoni

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…