SOPRA LA PANCA, L’ALLENATORE ITALIANO CAMPA (BENE) - NELLA CLASSIFICA DEI COMPENSI MOURINHO BATTE TUTTI (GUADAGNA IL DOPPIO DI ALLEGRI): 5 TECNICI DEI PRIMI 15 AL MONDO SONO TRICOLORI - 4 DI LORO (ANCELOTTI, CONTE, LIPPI E CAPELLO) LAVORANO ALL’ESTERO…
Isidoro Trovato per L’Economia – Corriere della Sera
Tattici da esportazione. Non sono esattamente paragonabili ai cervelli in fuga ma di sicuro gli allenatori italiani che trovano fortuna all' estero sono un esempio di italianità vincente. Basta scorrere la classifica dei 10 più pagati in Europa per trovarne tre (unica nazione a vantarne così tanti) ma se si allarga al resto del mondo diventano addirittura 5 su 15 (perché rientrano anche Marcello Lippi e Fabio Cannavaro che attualmente allenano in Cina).
Il punto è che dei cinque italiani più pagati, ben quattro lavorano all' estero per evidenti differenze di mercato. Nella top ten solo Allegri allena ancora in serie A, ma nell' unica squadra (la Juventus) che ha un fatturato (più di 500 milioni di euro) all' altezza delle big europee. Del resto, basta guardare la top ten italiana per capire che da noi le cifre sono sensibilmente più basse rispetto alle medie continentali.
Nella valutazione economica di un ingaggio per un allenatore, però, bisogna considerare varie voci di spesa per esempio quella legata al proprio staff: tutti gli allenatori di prima fascia ormai (e non solo quelli) quando arrivano in un nuovo club si portano dietro il vice, il tattico, il preparatore atletico, l' allenatore dei portieri.
Nel bilancio delle squadre italiane lo staff porta spesso al raddoppio la spesa per l' ingaggio di un allenatore. Per esempio, nel bilancio del Milan dello scorso anno alla voce «compensi allenatori» c' è un 9,8 milioni e di questi sono circa 5 (lordi) quelli destinati a Montella, mentre il resto va quasi interamente allo staff. Lo stesso vale per l' Inter (che però di allenatori lo scorso anno ne ha messi a libro paga tre più quello della Primavera). Una richiesta ancor più scontata quando l' ingaggio riguarda top trainer: Guardiola, Mourinho, Ancelotti, Conte (che a giorni dovrebbe rinnovare a 11 milioni di euro col Chelsea) non si muovono mai senza i loro più fidati collaboratori.
Ecco perché possono diventare preda solo dei club con maggiore potere di spesa. Nella top ten europea (stilata da Calcio e Finanza) compaiono i compensi riconosciuti agli allenatori da parte di club, invece quella stilata da «France Football» tiene conto anche degli ingaggi di sponsorizzazione siglati dai trainer. E la forbice si allarga.
Prendiamo Jose Mourinho e Massimiliano Allegri, nella classifica degli stipendi sono separati da 8,5 milioni di euro all' anno, in quella degli introiti il divario sale a 19 milioni (28 milioni l' anno il portoghese, 9 il tecnico livornese).
Questo perché Mourinho è anche uomo immagine per tanti marchi: si va da Heineken (contratto da 4,5 milioni annui fino al 2020) fino a Ea Sports passando per Adidas, Jaguar, Hublot e Lipton Tea. Magari quest' anno lo «Special one» ha messo in bacheca meno trofei di Allegri ma certamente più soldi in banca. Storia simile anche per Jurgen Klopp, tecnico del Liverpool (da cui riceve 8 milioni di euro all' anno), che è particolarmente apprezzato dalle aziende come dimostrato dai contratti con Puma, Bet Victor, Opel e Warsteiner malgrado quest' anno non abbia vinto nulla. Prova che a volte l' importante non è vincere ma guadagnare.