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MUGHINI-GOL! I 35 MINUTI CHE SEPARAVANO IL MOMENTO IN CUI IL DOTTOR CHIELLINI L’HA MESSA DENTRO DI TESTA (3-0) E IL MOMENTO (DOPO 5 MINUTI DI RECUPERO) IL CUI L’ARBITRO HA FISCHIATO LO STOP SONO STATI FRA I PIÙ LUNGHI DELLA MIA VITA. I DUE GOL DI SAN PAULO DYBALA SONO FRA I PIÙ BELLI CHE IO ABBIA MAI VISTO SU UN CAMPO VERDE DA FOOTBALL
Giampiero Mughini per Dagospia
MUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUS
Caro Dago, è talmente ovvio che una cosa era andare a giocare nell’inferno del Camp Nou di Barcellona forti di un 3-0 a Torino oppure di un 3-1. Bastava che quelli del Barcellona le mettessero dentro una sola volta e cambiava come da Polo Nord a Polo Sud.
E dunque i 30 0 35 minuti che separavano il momento in cui il dottor Chiellini l’ha messa dentro di testa (3-0) e il momento (dopo 5 minuti di recupero) il cui l’arbitro ha fischiato lo stop sono stati fra i più lunghi della mia vita, come di quella dei tantissimi innamorati della “Signora” in bianconero.
Confesso che un tale risultato non lo avrei mai e poi mai pronosticato, che non lo avevo giammai sognato o sperato. Sapevo, questo sì, che era altro circo rispetto alla finale di Champions di due anni fa, una partita che con la testa non potevamo non perdere. Altro circo, non un 3-0.
Vuol dire che in questi due anni la testa degli uomini che indossano la casacca bianconera è mutata di tanto. Gigi, Leonardo, il dottor Chiellini sono divenuti altri giocatori. (Tutto quello che ha fatto Gigi stasera era alla perfezione.) E poi c’è quello lì, San Paulo Dybala, cui Dio per errore aveva immesso troppo talento nella sua gamba sinistra, se ne è accorto e allora la gamba destra gliela ha data perché non ne poteva fare a meno, una gamba cui appoggiarsi per montare sul bus e basta.
I due gol di San Paulo sono fra i più belli che io abbia mai visto su un campo verde da football, e su questo nessuno ci può far piovere una sola goccia. Nel recente librino che ho dedicato alla Juve avevo scritto - e non perché io sia uno spaccone, non lo sono affatto - che già oggi San Paulo è uno dei tre giocatori più forti al mondo tra quelli che giocano in attacco.
Ma lo avete visto il secondo gol? Gli danno la palla dalla sua sinistra, lui fa due cose assieme: va incontro alla palla e senza guardare la porta avversaria la batte a farla passare da un pertugio che conduce all’angolino a destra del portiere del Barcellona.
E poi tutto di quegli uomini in bianconero, mai una palla su cui non si scaraventassero, non un contrasto in cui mollassero di un centimetro, non una volta che non piombassero sull’avversario a “raddoppiarlo”. O meglio non sull’avversario, su quegli avversari. Dio mio, quanto sono stati lunghi i 30-35 minuti del secondo tempo. Diventavano ancora più lunghi quando la palla era fra i piedi di Messi. E lo sguardo satanico di Suarez il dentista. E la testa calva di uno dei più grandi giocatori moderni, Iniesta, che andava su e giù lungo il prato torinese.
Grazie coach Allegri, grazie “ragazzi”. Sono talmente emozionato, che non ce la faccio ad aggiungere un’altra riga. Ne chiedo scusa ai lettori di Dagospia.