totti mughini

LA VERSIONE DI MUGHINI – "LE BANDIERE PURTROPPO PASSANO COSÌ COME I SOGNI. NON C’È DUBBIO CHE TOTTI SIA STATO UNA ECCELLENZA SPORTIVA DELL’ITALIA DEGLI ULTIMI 20 ANNI. QUANTO ALLA SUA CARATURA DA DIRIGENTE NON ERA DETTO CHE NE AVESSE UNA. ALTRA COSA È DIRE CHE L’ATTUALE DIRIGENZA “AMERICANA” DELLA ROMA È STATA MALDESTRA E TALVOLTA VOLGARE NEL GESTIRE IL FINE CARRIERA DI DUE CAMPIONI COME LUI E DE ROSSI. SICURO CHE LO È STATA. NON È UN CASO CHE…"

Giampiero Mughini per Dagospia

 

giampiero mughini

Caro Dago, che Francesco “Pupone” Totti sia stato una eccellenza sportiva (calcistica) dell’Italia degli ultimi vent’anni non c’è il minimo dubbio. Difficile trovare tra gli atleti che battono la palla coi piedi uno che fosse alla sua altezza nell’azzeccare il punto di impatto con la palla, nell’imprimerle traiettoria e potenza, nell’indirizzarla ovunque lui volesse, nel rendere impossibile al portiere avversario la parata.

 

francesco totti arrivederci roma foto mezzelani gmt 064

Non era velocissimo di gambe ma lo era di pensiero, e poi in quella zona del campo dove sostava lo faceva al modo di un imperatore. Solo che questa eccellenza non tutti gli italiani la gustavano e ne approfittavano allo stesso modo. Per i romanisti era un romanzo pressoché quotidiano dedicato alla Bellezza Infinita. Per tutti gli altri italiani era una rappresentazione da gustare poche volte in un anno e a meno che uno non facesse di mestiere il giornalista sportivo. Io che guardo il calcio per piacere e non per dovere, Totti lo vedevo giocare quattro o cinque volte in un anno, non di più. Quelle poche volte gustavo le sue mirabilie, non di più.

francesco totti arrivederci roma foto mezzelani gmt 045

 

E’ ben diverso che non per un mio caro amico come Francesco De Gregori, romanista quanto di più fervido, uno che cambia espressione del viso e tono della voce quando parla di Totti. Ai suoi occhi la conferenza stampa di ieri - quella in cui Totti ha annunciato di dimettersi dall’Associazione Sportiva Roma e che le future partite della Roma andrà a vederle in curva assieme al suo amico Daniele De Rossi  -, aveva qualcosa di “shakesperiano”. E io gli do ragione, anche perché Totti ha di per sé una maschera degna del grande teatro. Lo adoperassero come si deve in un film di qualità, farebbe concorrenza a tipini come Robert De Niro.

 

Detto questo nessun italiano che non sia romanista può intendere a fondo la “Totteide” che sta sconvolgendo gli animi di cittadini romani a milioni. Loro Totti lo hanno avuto innanzi agli occhi, o meglio installato nella loro anima, giorno dopo giorno, anno dopo anno, partita dopo partita, meraviglia balistica dopo meraviglia balistica.

giampiero mughini

 

Non era così per noi tutti, anche perché fuori dal campo della Roma e dei suoi matches Totti non è che rifulgesse così tanto. Ahimé. In nazionale è stato raramente un protagonista, a parte il famoso e decisivo rigore calciato al Mundial del 2006. Mai, dico mai, Totti è entrato nelle top ten relative al Pallone d’Oro europeo. Una volta in tv e tanto per fare una battutaccia (a me Totti piace moltissimo umanamente), gli dissi che lui era un campione che rifulgeva agli occhi degli abitanti del Testaccio, molto meno fuori da lì. Lui se ne adontò, e se è per questo ancora gli chiedo scusa della battutaccia.

 

TOTTI

“Le bandiere non passano”, ha detto Totti nella sua conferenza stampa. E mi immagino il tumulto nelle anime dei romanisti a sentire queste parole. E qui non ci siamo davvero. Ogni campione, ogni atleta sa che c’è un momento in cui la faccenda finisce. Un pomeriggio di un giorno qualsiasi dei suoi 33 anni, alla fine della partita domenicale, Giampiero Boniperti si avviò verso quello che governava lo spogliatoio della Juventus e gli diede le sue scarpe da football: “Tieni, a me non servono più”. C’è stato un giorno in cui Bolt ha finito di correre i cento i metri, in cui il cestista americano Michael Jordan (“il più grande atleta nordamericano del XX secolo”) ha smesso di balzare lassù in cielo dalle partite del canestro, in cui Michel Platini ha smesso di indossare i pantaloncini da corti da giocatore di calcio.

TOTTI1

 

I tifosi romanisti non ne vogliono sapere. Non se ne danno pace. Per loro Totti avrebbe dovuto scendere in campo ancora all’infinito, e anche se nelle ultime partite da lui giocate la zona di campo in cui lui si muoveva non era più ampia della vostra sala da pranzo. Quanto alla sua caratura da dirigente (un ruolo per cui comunque gli “americani” gli hanno versato in un anno 600mila euro), non era detto che ne avesse una. Sei stato un grande colpitore di pallone con i piedi, non è detto che tu sia un grande dirigente. Luciano Moggi e Fabio Paratici con i piedi non sapevano far nulla.

mughini tiki taka

 

Altra cosa è dire ad alta voce che l’attuale dirigenza “americana” della Roma è stata maldestra e talvolta persino volgare nel gestire il fine carriera di due campioni come Totti e De Rossi. Sicuro che lo è stata. D’altra parte anche questo è uno specchio dell’Italia del terzo millennio. Non è un caso che a Roma non ci sia più una famiglia come i Sensi, una famiglia che si dissanguò per fare grande l’Associazione Sportiva Roma. In tutto e per tutto c’è un proprietario italoamericano che ci spera proprio di costruire lo stadio in quel di Roma. Le bandiere purtroppo passano, così come i sogni. Eccome se passano. Ciao, Totti. Ciao, grande campione.

 

baldini pallotta

 

 

mughini l'appello del martedìmughiniamendola tottifiorello e totti foto mezzelani gmt16pallotta baldinifrancesco totti foto mezzelani gmtfrancesco totti arrivederci roma foto mezzelani gmt 001

GIAMPIERO MUGHINI

PALLOTTA BALDINIfrancesco totti foto mezzelani gmt 09totti verdoneTotti dimissionimughinimughinimughinimughini e dagoFRANCESCO TOTTIgiampiero mughinigiampiero mughinimughini bibi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…