1. ERA LA GRANDE OCCASIONE STASERA AL SAN PAOLO, PER TORNARE A RESPIRARE SUGGESTIONI TRICOLORI, MA TUTTO ALLA FINE S’AGGIUSTA SEMPRE ALLO STESSO MODO 2. STAVOLTA È UN COLPO DI TAGLIAVENTO. IL PARALIZZANTE MALEFICIO È SEMPRE LO STESSO, DA CONCETTO LO BELLO AI CONTEMPORANEI, PASSANDO PER BERGAMO E ROCCHI, NEL DUBBIO IL FISCHIO SI GENUFLETTE SEMPRE NELLA STESSA DIREZIONE, LA MECCA BIANCONERA 3. IL FUORIGIOCO DI TRE JUVENTINI SUL 2 A 1, INCLUSO CACERES, AUTORE DEL GOL, È PERCEPIBILE ANCHE A OCCHIO NUDO. NON C’È NEMMENO DOLO, MA SOLO RIFLESSO MECCANICO, COME IL BRACCIO MECCANICO DI STRANAMORE. ARBITRI SENZA LIBERO ARBITRIO
Giancarlo Dotto per Dagospia
A Rafa Benitez manca sempre una palla per fare un soldo. Era la grande occasione stasera al San Paolo, incluso l’epico lutto in memoria di Pino Daniele, per tornare a respirare suggestioni tricolori, ma, vuoi o non vuoi, tutto alla fine s’aggiusta sempre allo stesso modo. Per tutti i masochisti che non tifano bianconero, la fatica è quella di Sisifo.
Porti il masso in cima e quello ti rotola a valle. Per l’eternità. Stavolta è un colpo di Tagliavento. Il paralizzante maleficio è sempre lo stesso, da Concetto Lo Bello ai contemporanei, passando per Bergamo e Rocchi, nel dubbio il fischio si genuflette sempre nella stessa direzione, la Mecca bianconera.
Il pareggio del Napoli era sacrosanto. Troppo. Dura pochi minuti. Il fuorigioco di tre juventini sul 2 a 1, incluso Caceres, autore del gol, è visivamente percepibile anche a occhio nudo. A seguire l’annullamento del 2 a 2. Due vicende, di cui la seconda interpretabile. Risolte univocamente da Tagliavento. Non c’è nemmeno dolo, ma solo riflesso meccanico, come il braccio meccanico di Stranamore. Arbitri senza libero arbitrio.
Quella di Pogba, nel primo tempo, era stato un isolato bengala in una partita giocata dal Napoli, che troppo ha sprecato e molto si pentirà. Il 3 a 1 di Vidal a tempo quasi scaduto è solo da verbale. Non aggiunge nulla. Il fuoco era già spento. Il Napoli torna con il suo masso a valle, a faticare strabico, lontano dai suoi sogni. Restano lassù Juventus e Roma che giocano all’elastico e lo faranno, probabilmente, fino in fondo.
Per tutto il resto, la Fiorentina avanza nonostante Gomez e l’Inter torna vivo con il suo coach glamour, per qualche secondo degradato a barzelletta quando la pallaccia di uno dei suoi lo prende in piena faccia e lo stende. Detto della prima vittoria di Zola con il suo Cagliari e detto che Parma e Cesena sembrano già spacciate. C’è posto solo per una nell’ascensore per il patibolo.