PER LE REGIONALI DEL LAZIO IL PD E’ APPESO AL M5S DI CONTE CHE VUOLE LO STOP AL TERMOVALORIZZATORE (TEMA SU CUI E’ CADUTO DRAGHI) - DA "GIUSEPPI" VIA LIBERA ALL’ALLEANZA COL PD PER TROVARE IL SUCCESSORE DI ZINGARETTI - "NON CI SONO PRECLUSIONI MA SOLO SE IL CANDIDATO SARÀ UN CIVICO" - LA STRATEGIA DI CONTE È CHIARA: TOGLIERE LO SCETTRO DEL COMANDO AL PD – NEL CENTRODESTRA IL NOME PIÙ QUOTATO AL MOMENTO È QUELLO DI FRANCESCO ROCCA, CAPO DELLA CROCE ROSSA…
Estratto dell'articolo di Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica – Roma”
Il pressing su Giuseppe Conte inizia a dare i suoi frutti. Il presidente del M5S ha recepito il messaggio degli eletti in Regione Lazio: andare da soli alle prossime regionali significherebbe arrivare, con ogni probabilità, terzi. Altro che stoccata al Pd. Di qui l'apertura dell'avvocato di Volutrara Appula sul campo largo, formula su cui «non ci sono preclusioni ». Con riserva però: l'alleanza con i dem non è da escludersi, a patto però che si trovi un nome terzo. Un civico.
Durante una riunione tenutasi lo scorso fine settimana cui hanno partecipato il gruppo pentastellato della Regione, i parlamentari e gli europarlamentari eletti nel Lazio e i consiglieri comunali, Conte ha infatti chiesto ai suoi di tirare fuori dal cilindro dei nomi spendibili per la candidatura. Magari da sottoporre proprio al responsabile degli Enti locali del Pd, Francesco Boccia, con cui l'avvocato si sta confrontando da giorni. Una rosa di nomi, se c'è, al momento è ben celata. Emergono invece suggestioni, profili ideali: da Paolo Gentiloni (un dem di spicco che però è stato candidato da M5S, Pd e Leu a commissario europeo durante il Conte II) al fondatore di Sant' Egidio Andrea Riccardi, che però avrebbe già declinato un primo invito.
MANIFESTI DI CONTE E LETTA SUGLI AUTOBUS
Si vedrà. Intanto la strategia di Conte è chiara: togliere lo scettro del comando al Pd. Non solo attraverso la richiesta di un profilo civico, ma anche stilando una serie di punti programmatici. E poco importa se già prima delle elezioni del 25 settembre il tavolo di coalizione ( con il M5S tra i partecipanti) aveva lavorato ad una sintesi. Il punto ora è rivendicare la capacità di costruire percorsi nuovi, a sinistra del Pd, magari con gli stessi dem: l'11 novembre all'Auditorium il guru Goffredo Bettini presenterà il suo nuovo libro "A sinistra da capo" insieme a Conte e, tra gli altri, l'ex ministro dem Andrea Orlando. Potrebbe essere quella l'occasione, pensano i piddini tra timori e curiosità, per gettare la maschera sulle alleanze nel Lazio.
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