pennetta fognini 9

"RASSEGNATEVI. CHE, VI PIACCIA O NO, NELLA VITA SIAMO TUTTI UN PO' FOGNINI" – IL TENNISTA LIGURE SI RACCONTA IN UN LIBRO – "QUANTE RACCHETTE HO FRANTUMATO PER TERRA? MAI ABBASTANZA. PRIMA DELLA VITTORIA A MONTECARLO VEDEVO TUTTO NERO, ERO FRUSTRATO. È STATA BRAVA FLAVIA: UNA MOGLIE CHE NON AVESSE FATTO LA TENNISTA, MI AVREBBE PIANTATO. NON SONO COME AGASSI. SARO' SEMPRE GRATO AL TENNIS. CON UN’ALTRA TESTA AVREI VINTO DI PIU’? DIVENTARE COME MI VOGLIONO GLI ALTRI MI FAREBBE STARE MALE - LA PARTITA PIU’ BELLA, L’AMORE PER DE ANDRE’, L’OPERAZIONE ALLE CAVIGLIE E QUELLO "SFIZIO”...

Gaia Piccardi per il Corriere della Sera

 

Fabio, quante volte?

«Quante volte cosa?».

 

fognini

Quante volte ha frantumato la racchetta per terra?

«Mai abbastanza».

 

Fabio Fognini da Arma di Taggia, professione tennista, 33 anni, il braccio destro più veloce a ovest del torrente Argentina, non è cattivo. È che lo disegnano così. Sebbene in campo, in quasi vent' anni di carriera da professionista, abbia lasciato più cuori (la sua generosità, soprattutto con la maglia azzurra, è leggendaria) che sfuriate (un paio, però, sono rimaste proverbiali),

 

fognini

ai posteri è passata la narrazione di un giocatore irascibile tanto quanto talentuoso, in grado di strapazzare tre volte in una stagione (2015) quel satanasso di Rafa Nadal e di dare dello zingaro al rivale serbo Krajinovic («Quando perdo la calma la bocca comincia a muoversi da sola, ma poi mi sono scusato»), di battere Andy Murray a Napoli regalando la semifinale di Coppa Davis all' Italia («La partita più bella della mia vita») e di ricoprire di insulti la giudice di sedia a New York, fino a meritarsi la squalifica dall' Open degli Stati Uniti, roba che nemmeno John McEnroe.

 

 

Per spiegarci che in circolazione ci sono due Fognini, e che quello fumantino capace l' anno scorso di annettersi il torneo di Montecarlo convive serenamente con quel tenerone del marito di Flavia Pennetta, papà di Federico e Farah, Fabio da martedì manda in libreria una biografia: «Warning, la mia vita tra le righe».

fognini

 

Con la stampa ha sempre avuto un rapporto contraddittorio ma in 225 pagine, dalla nascita all' ospedale di Sanremo («Della mia terra mi porto dietro tutto, incluso l' amore per Fabrizio De Andrè») alla recente operazione alle caviglie che non lo fa partire di certo favorito agli Internazionali d' Italia posticipati dalla pandemia, al via oggi al Foro Italico, riesce a raccontarsi con calma, prendendo fiato tra gli scambi. Ne esce il ritratto di un ligure a volte ruvido però schietto, un pesto che sa di basilico buono e si ripropone solo quando gli scappa la mano ed esagera con l' aglio.

 

Un libro, Fognini: esigenza o sfizio?

pennetta fognini

«Né l' uno né l' altro. Ho 33 anni, gioco a tennis da quando ero in terza media, sono padre due volte: mi sembrava il momento giusto. Ho provato a raccontarmi come la gente non mi conosce, a spiegarmi come mai avevo fatto».

 

E come non la conosciamo, Fabio?

«Non sono diverso dagli altri, né migliore né peggiore. In ognuno ci sono due facce, nel bene e nel male. Certo io ho gli occhi più puntati addosso, per il mestiere che faccio, ma quando appenderò la racchetta al chiodo potrò dire di essere stato Fabio Fognini sotto tutti i punti di vista. Gli errori fanno parte della crescita: non me ne vanto, non ne vado fiero. E quando ho sbagliato ne ho sempre pagate le conseguenze. Mai avuto sconti in vita mia».

 

Ha sofferto per essere stato incompreso?

fognini pennetta

«Mi hanno giudicato per la persona che sono in campo. Ma c' è di più. E sono sempre stato me stesso, cosa che molti campioni di fama trasformati in peggio dal successo e dai soldi non possono dire. Sono triste per loro».

 

Ha voglia di fare qualche nome?

«No».

 

Maria Sharapova sosteneva che il rivale va odiato e che, di conseguenza, le amicizie nel tennis non sono possibili.

«Il mio migliore amico è Simone Bolelli, tennista come me, un fratellone maggiore.

Siamo cresciuti insieme, in doppio abbiamo vinto un titolo Slam in Australia. Nel tennis, è l' unico. Gli altri amici sono di Arma o di famiglia: Giuseppe, il marito di mia sorella Fulvia, e Maurizio, il marito di mia cugina Fabiana».

 

Novak Djokovic non è un amico?

«Lo conosco molto bene, lui è uno di quelli che non sono mai cambiati».

 

Per vincere devi per forza essere egoista?

pennetta fognini

«Sì ma per un tempo limitato. Mi spiego: quando io gioco contro di te non siamo amici, ma se poi vogliamo andare a bere una birra, io ci sto. Quello che succede in campo, finisce lì.

Ecco perché dopo ogni multa o incidente di percorso sono sempre ripartito».

 

Ha mai detestato il tennis, come Agassi?

«Al tennis sarò sempre grato: per me è la vita. Certo ci sono stati periodi in cui non si è fatto voler bene. Nel 2019, ad esempio, prima di vincere il Master 1000 di Montecarlo, ero incavolato con il mondo: spaccavo due racchette a allenamento, vedevo tutto nero, ero frustrato. Lì è stata brava Flavia a sopportarmi: una moglie che non avesse fatto la tennista, mi avrebbe piantato. Ma non ho mai pensato di smettere, nemmeno nei momenti più bui».

 

Ecco, parliamo del buio. Quando cala, con quale intensità, scatenato da cosa?

pennetta fognini

«Non so neanche io perché mi succedono certe cose. Pure Flavia mi dice che non capisce: è come se in campo a volte Fabio smettesse di esistere e al suo posto arrivasse all' improvviso un altro tizio totalmente fuori controllo. Un nemico che mi porto dentro e che a volte non riesco a trattenere».

 

L' ha fatta più maturare il matrimonio o la paternità?

«Due momenti diversi, ma connessi. Flavia comprende le mie ombre, senza il suo appoggio non so dove sarei. Federico e Farah mi hanno reso meno menefreghista e più attento ai piccoli dettagli delle cose».

 

Fognini con un' altra testa avrebbe vinto molto di più di 9 titoli Atp: verità o stereotipo?

fognini

«È tutta la vita che me lo sento ripetere, mi sono anche stufato. A me va bene così: sono entrato nei top-10 del ranking restando fedele a me stesso. Diventare come mi vogliono gli altri mi farebbe stare male».

 

Chi le somiglia di più, Federico o Farah?

«Fede è il mio ritratto: cammina con la pancia in fuori e i piedi a papera! La bimba ha 9 mesi, è presto per dirlo. Maschio e femmina, la famiglia perfetta... Sono un uomo fortunato: nel privato non mi manca proprio nulla».

 

E nello sport quale riconoscimento le manca, Fabio?

«Vado avanti finché mi sento competitivo. L' operazione alle caviglie l' ho fatta proprio per allungarmi la carriera di qualche anno. Ora, dopo sei mesi che non giocavo a tennis, mi fa male tutto! Non mi vedo da numero 80-90 del mondo a remare nei challenger per risalire la classifica. Sono n.12, vorrei togliermi ancora qualche sfizio: un altro Master 1000, magari Roma, se poi è uno Slam meglio».

 

fognini

Nessun rimpianto di non aver fatto il calciatore, magari dell' Inter, come sognava suo padre?

«Vicino a casa nostra, ad Arma, vivevano i Dellacasa: lui era il massaggiatore ufficiale dell' Inter ed era cliente al ferramenta di mio papà, che è anche un buon amico di Altobelli, tanto che nell' 82 l' aveva invitato a seguire la Nazionale in Spagna per i Mondiali. Tutti i miei idoli di bambino sono calciatori: Materazzi il ribelle, Zamorano il guerriero.

 

Con mio padre andavamo alla Pinetina a vedere gli allenamenti.

Ma quando a 13 anni mi sono trovato davanti al bivio, non ho esitato: nel tennis sei solo, tuo il merito, tua la colpa. Non ci sono giustificazioni. È così che funziona».

 

fognini fiorello

Come si immagina l' ultimo match?

«Davanti alla mia famiglia, con i miei figli che vedono il papà che finisce il suo lavoro».

E poi?

fognini pennetta

«Se ne parlava con Flavia durante il lockdown, un periodo che ci ha costretti a riflettere. Ad allenare non ci penso proprio. Una scuola tennis con il mio nome non mi interessa. Mi vedo più titolare di una società di scouting, come Francesco Totti nel calcio, con sede a Milano. L' occhio per il talento tennistico ce l' ho. È un' idea che mi intriga».

 

Alla fine, Fabio, dopo tutti questi anni cosa non abbiamo ancora capito di lei?

«Che, vi piaccia o no, siamo tutti un po' Fognini. Rassegnatevi».

fognini fognini bolelliFABIO FOGNINIfognini berrettinifogninifogninifognini berrettinifognini berrettininadal federer fognininadal federer fogninifognini murrayfogninifognini murrayfulvio fognini 2fabio fogninifulvio fognini 1fogninifabio fognini si incazza a wimbledonfognini pennettafabio fognini si incazza a wimbledon 5fabio fognini si incazza a wimbledon 4fognini federerfabio fognini curato a wimbledonfogninifognini racchetta spaccatafogninipennetta fogninifognini pennettafognini pennettafogninifogninifognini alle iene 5fognini

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!