luciano darderi

L’ETA’ D’ORO DEL TENNIS ITALIANO: NON C’E’ SOLO SINNER, LUCIANO DARDERI, 22 ANNI, VINCE L’ATP 250 DI CORDOBA ED ENTRA NELLA TOP 100 – L’AZZURRO NATO IN ARGENTINA CONQUISTA IL SUO PRIMO TITOLO ATP, ADESSO NEL RANKING È NUMERO 76. E PENSARE CHE QUESTO TORNEO DARDERI NON DOVEVA NEANCHE GIOCARLO. MA POI IL FATO CI HA MESSO LO ZAMPINO E… - IL TWEET DI BERTOLUCCI – VIDEO

 

Paola Caruso per corriere.it - Estratti

 

LUCIANO DARDERI

In attesa di rivedere in campo Jannik Sinner a Rotterdam, gli appassionati di tennis possono festeggiare un’altra vittoria italiana: Luciano Darderi ha vinto l’Atp 250 di Cordoba , partendo dalle qualificazioni. Il suo primo titolo Atp.

 

«Ancora non ci credo — ha detto — se penso che la scorsa settimana sono uscito al secondo turno in un torneo challenger... Ora sono qui con questo trofeo in mano davanti alla mia famiglia e alla mia ragazza».

 

Con questo successo Darderi si fa un bel regalo di compleanno (22 anni da compiere il 14 febbraio): l’ingresso nella top 100 acchiappando in un colpo solo la posizione n. 76 (ovvero +60 posizioni, visto che la settimana scorsa era n. 136). Un ingresso «salutato» anche da un tweet di Paolo Bertolucci che su X scrive: «Benvenuto nella Top 100 a Luciano Darderi».

 

 

In finale — l’azzurro nato in Argentina ma con passaporto italiano — ha battuto in un’ora e 25 minuti un veterano della terra rossa, il 34enne argentino Facundo Bagnis (anche lui qualificato e alla sua seconda finale in un torneo Atp).

LUCIANO DARDERI

 

(...)

 

E pensare che questo torneo l’italiano non doveva neanche giocarlo. Ma poi il fato ci ha messo lo zampino e la storia è diventata una splendida conquista.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…