pallotta baldini totti de rossi

“DE ROSSI VOLEVA TOTTI VIA DALLA ROMA? TUTTE CAZZA*E” – PALLOTTA TUONA DA BOSTON MENTRE DE ROSSI QUERELA ‘REPUBBLICA’ – L’ARTICOLO DA SIVIGLIA E’ STATO FIRMATO DA MARCO MENSURATI E DA CARLO BONINI CHE SPIEGA LA SCELTA DELLA CITTA’ ANDALUSA - E' STATA "UNA VENDETTA" DI MONCHI? L’EX DS SI CHIAMA FUORI: “NON NE SO NULLA, NON CONOSCO BONINI E MENSURATI E NON HO MAI PARLATO CON LORO”

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Gianluca Lengua per www.ilmessaggero.it

 

De Rossi voleva Totti via dalla Roma, Pallotta: «Qualcuno prova a danneggiare il club»

JAMES PALLOTTA

«Sono tutte cazz..., qualcuno sta provando a danneggiare la Roma con continue bugie», sono queste le parole del presidente della Roma, James Pallotta, pronunciate al Messaggero. L’imprenditore di Boston ha commentato l’articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica in cui è stata riportata una mail scritta Ed Lippe (fidato uomo James Pallotta) lo scorso 16 dicembre. Il preparatore atletico racconta al presidente una trama di spogliatoio nata da Daniele De Rossi che avrebbe ritenuto l’acquisto del centrocampista Steven Nzonzi come un avviso di sfratto considerandolo un suo doppione. «Se non risolviamo la cosa, vi faccio arrivare decimi», è il virgolettato attribuito all’ex capitano romanista che si sarebbe rivolto così alla dirigenza in un momento di collera.

pallotta

 

Parole che hanno suscitato l’immediata reazione del centrocampista che ha dato mandato ad avvocato e procuratore di intentare querela. La ricostruzione continua e oltre a De Rossi vengono coinvolti anche altri tre senatori: Kolarov, Dzeko e Manolas che ritengono il gioco del tecnico Di Francesco misero sul piano della tattica. I calciatori lamentano anche le troppe cessioni estive fatte da Monchi che hanno indebolito la rosa, accusando l’allenatore di aver accettato un mercato inadatto al suo 4-3-3. L’ex direttore sportivo - secondo quanto racconterebbe Ed Lippie - verrebbe visto dallo spogliatoio come un narcisista spagnolo con doppiezza nei rapporti e capacità manipolatorie nelle informazioni in uscita da Trigoria e autore di un mercato che non è passato attraverso una corretta due diligence.

 

totti de rossi

Nella mail verrebbe citato anche Francesco Totti: lo spogliatoio chiederebbe di allontanare l’ex numero 10 e sostituito perché difensore Di Francesco a cui è legatissimo. Le fonti di Ed Lippie? Sarebbero il medico Riccardo Del Vescovo e il fisioterapista Damiano Stefanini, entrambi licenziati da Pallotta lo scorso 8 marzo dopo il ko in Champions League.

 

 

 

 

MONCHI

Da www.ilmessaggero.it

 

baldini pallotta

«Non ne so nulla, non conosco Bonini», così Monchi a ReteSport ha commentato le notizie apparse su La Repubblica di una fronda anti Totti ad opera di De Rossi e altri tre "senatori" giallorossi. A Te la do io Tokyo, su Centro Suono Sport, Monchi ha detto: «Non voglio guardare indietro. Io adesso lavoro a Siviglia e anche qui ho tante cose da fare e mi sembra non rispettoso parlare d’altre cose che non sono del Siviglia. Ma voglio che una cosa sia chiara: io non conosco i giornalisti che hanno scritto quell’articolo. Non so chi sono e non ho mai parlato con loro».

 

pallotta cessioni

Anche all'ANSA l'ex ds romanista ha detto: «Non voglio fare commenti, adesso lavoro al Siviglia e ho già tanti casini. Però non capisco la genesi di questa storia, perché io questi giornalisti non so chi siano e non li ho mai incontrati». Così Monchi da Siviglia, città da cui firmano l'inchiesta i due inviati di La Repubblica. «Non so proprio - dice ancora Monchi - e non posso parlare: sarebbe una mancanza di rispetto verso la Roma, e anche il Siviglia».

 

 

BONINI: "SORPRENDE LA LACERAZIONE TRA TOTTI E DE ROSSI, TIFOSI E SOCIETÀ SFRUTTATI DAI GIOCATORI"

 

Da www.laroma24.it

 

 

TELE RADIO STEREO - Carlo Bonini, giornalista de "La Repubblica" e uno degli autori dell'inchiesta dal titolo "La rivolta di De Rossi e tre senatori contro Totti"è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica. Questo il suo intervento

Lo chiediamo con il massimo pudore: si è reso conto di cosa ‘ha combinato’?

“Lo so, sono nato a Roma e sono romanista da quando sono bambino, immaginavo perfettamente quale sarebbe stato l’effetto che questa storia avrebbe avuto. E lo so bene, ha avuto effetti in primo luogo su di me, il primo laboratorio emotivo l’ho misurato su me stesso. Posso assicurarvi, se questo può servire, che se normalmente metto attenzione in ciò che scrivo, in questo caso l’attenzione è stata tripla. Scrivevo di qualcosa che amo e soprattutto perché quando si scrive di calcio, in particolare a Roma, è evidente che le considerazioni fattuali vengano inghiottite da considerazione di altro genere, di tipo emotivo. Lo immaginavo, al punto tale che ho messo ancor più cura del solito. Credo di essere riuscito a stare il più possibile in una situazione di pura oggettività, non amo fare processi alle intenzioni e ho cercato di non farlo mettendo a punto questa inchiesta” 

 

Cosa si aspetta dai suoi lettori?

“I giornalisti sono i loro lettori, il problema dei miei lettori me lo pongo. Ognuno è libero di reagire come crede. Su una cosa mi piacerebbe che almeno tutti fossimo d’accordo: quello che stamattina è scritto è qualcosa che è accaduto. A partire da questo, ogni considerazione va bene, naturalmente nei limiti della civiltà e del rispetto. Poi il processo alle intenzioni, i ‘cui prodest’ le domande sul perché è stato scritto tutto ora, sul disegno che c’è dietro… Faccio questo mestiere da qualche anno on tutto il rispetto per la Roma, mi sono occupato di questioni ben più delicate, che riguardavano la sicurezza nazionale, conosco i meccanismi che governano le reazioni ad una notizia che di per sé mette di fronte ad una realtà impensabile. Lo dico con una battuta, spero che non sia infelice: la verità è sempre rivoluzionaria, consente sempre di misurarsi con dei fatti da cui farsi un’opinione. In una città abituata ad alimentarsi di voci e confidenze, spero che questo pezzettino di verità inviti questa tifoseria straordinaria a riflettere non solo su quanto accaduto nelle ultime settimane nell’ultimo anno. E sul modo e sulle difficoltà evidenti nel fare calcio a Roma. Si parla di ambiente romano, si abusa di questo termine, ma che significa?”

 

Alla luce di tutto questo, la Roma è consapevole di questa vicenda. Come mai la società propone a De Rossi un ruolo dirigenziale? 

"Quello che ho capito è che le società di calcio, come succede non solo a Roma ma basti pensare all'Inter, cercano finché possibile di tenere tutti i pezzi assieme anche se questi sono diventati cocci. Ho avuto la sensazione che la società in quel momento abbia fatto questo ragionamento, abbia cercato di ricomporre un quadro che si era fortemente incrinato intorno alla vicenda di questa mail. Non a caso la indichiamo, non sono nella testa di Ed Lippie e non ho le registrazioni dei colloqui che scrive di aver avuto con Tizio o Caio, questo sia chiaro.

 

Detto questo, la Roma ha provato a percorrere questa strada, che non ha funzionato. Non è qualcosa peculiare alla Roma, di solito le vicende di spogliatoio si dice che debbano rimanere nello spogliatoio. Il problema è che, nel caso specifico, a Roma le vicende di spogliatoio non restano nello spogliatoio, spesso diventano qualcos'altro e poi finiscono per diventare acido corrosivo, che rischiano di compromettere una stagione, scelte di mercato e ciò che le governano. Una volta ricostruita questa storia, mi sono sembrati più chiari, sia da giornalista che da tifoso, alcuni passaggi avvenuti durante la stagione"

 

Intesi come passaggi di rendimento?

 

"Incroci di partite, passaggi di rendimento, se vogliamo anche l'allontanamento di Stefanini. Ricordo che quando accadde la cosa mi colpì, nel momento in cui lasciavano allenatore e ds se ne andavano anche medico e fisioterapia. C'erano cose che non tornavano. Così come mi colpì molto l'episodio della rissa nello spogliatoio tra Dzeko ed El Shaarawy a Ferrara, mi ha colpito il fatto che Dzeko venisse dato già d'accordo con l'Inter, le intemperanze e il nervosismo di Kolarov e Manolas... Tutte cose che riviste a valle ora mi danno un'altra impressione" 

Ci sarà la replica di qualche protagonista?

"Francamente non lo so perché non sono nella testa della società. Per quello che posso dire sono tranquillo, rispetto ai fatti che ho raccontato sono in grado di rispondere a qualunque replica che abbia a che fare con i fatti di cui ho dato conto. Se qualcuno mi chiede "perché l'hai scritto oggi?", è un'osservazione che si basa un'opinione. Non temo che qualcuno mi dica "l'email non esiste'"

Perché scrivete da Siviglia?

"Abbiamo viaggiato parecchio per mettere insieme tutti questi pezzi e alla fine abbiamo deciso di mettere quella città, ne avremmo potuto metterne 5-6, ma anche qui non c'è un motivo particolare. Le città in cui siamo stati sono state più d'una, ecco"

Alcuni ascoltatori ci chiedono dell'email di Lippie, se è vero che ce l'avete, ma conoscendo come lavorate...

"Ha già dato la risposta. Cerco di darmi delle regole facendo questo mestiere, ho un direttore che fa del rigore la sua religione. Non ci saremmo mai avventurati in una storia del genere senza avere più che contezza del documento chiave"

 

Il passaggio con quel virgolettato di De Rossi sul "vi faccio arrivare decimi"

"Non è presente nell'email, come si evince anche dall'articolo. Questa frase ci viene riferita da più di una persona a cui De Rossi fece questo sfogo, sono fonti diverse e ognuna sganciata dall'altra, che riportano lo stesso contenuto e certificano il fatto che in quel momento Daniele De Rossi era molto scontento, molto arrabbiato dell'acquisto di Nzonzi e non fece mistero della sua insoddisfazione al punto, ed è una circostanza che abbiamo verificato, da chiedere la rescissione del contratto"

 

Qual è l'informazione o il passaggio che ti ha colpito di più?

"L'informazione che francamente mi ha colpito di più, e mi ha sorpreso, è la lacerazione anche simbolica che a un certo punto avviene dentro lo spogliatoio. Non conosco il contenuto dei colloqui avuti da Lippie con i suoi interlocutori, ma mi ha colpito la lacerazione simbolica tra lo spogliatoio e Totti, tra De Rossi e Totti. E' una cosa che mi ha sorpreso, da una parte. E' come se in qualche modo due anime diverse di Roma, della tifoseria, si riflettessero in questi due grandi calciatori. Uno una leggenda come Totti, l'altra un grande calciatore come De Rossi. E' qualcosa che non avrei mai immaginato. L'altra cosa che mi ha sopreso è che, come in tutta questa vicenda, si ha la sensazione che la componente sportiva, i calciatori, abbiano a un certo punto messo da parte quello che dovrebbe essere il bene supremo, il bene della squadra. La sensazione è che la Roma (intendo il club, i tifosi e la loro passione) sia stata un po' sfruttata. Come se ognuno avesse deciso di pensare innanzitutto a se stesso e credo che questa città, tutto sommato, non lo meriti"

 

de rossi totti bruno conti

de rossi ranieri foto mezzelani gmt71de rossi ranieri foto mezzelani gmt73cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt44cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt40cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt41cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt42cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt43cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt46cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt47cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt45de rossi ranieri foto mezzelani gmt120cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt48de rossi conti foto mezzelani gmt121cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt30cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt14cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt12cuore di roma per daniele de rossi foto mezzelani gmt11addio daniele de rossi foto mezzelani gmt49addio daniele de rossi foto mezzelani gmt59de rossi roma parmade rossi kolarov foto mezzelani gmt119

francesco totti foto mezzelani gmt 06francesco totti foto mezzelani gmt 10totti de rossi conti

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...