de rossi pallotta

''PALLOTTA VIENI QUI A SPIEGARCI PERCHÉ HAI BRUCIATO L'ULTIMA BANDIERA DELLA ROMA'' - BARBANO SUL ''CORRIERE DELLO SPORT'' LANCIA UN TORMENTONE CHE RESTERÀ IN PAGINA DA QUI AL 26 MAGGIO, ULTIMA PARTITA DI DANIELE DE ROSSI. ALLA QUALE IL PRESIDENTE AMERICANO NON SARA' NEANCHE PRESENTE, PARE - ''IL PIÙ GRANDE AUTOGOL SOCIETARIO DEGLI ULTIMI ANNI, CHIUSO CON L'AUDIO IN CUI IL CAPITANO RACCONTA IL LICENZIAMENTO IN TRONCO''

 

 

 

Alessandro Barbano per il ''Corriere dello Sport''

 

l esultanza di daniele de rossi

Fonti ufficiose dicono che Pallotta non sarà all’Olimpico il 26 maggio per l’addio di De Rossi. Gli consigliamo allora di ripensarci. Venga qui a spiegare come ha fatto a bruciare sulla pubblica piazza l’ultima bandiera che gli restava tra le mani. Ci offriamo di ospitarlo nella redazione del Corriere dello Sport, e di rimetterlo in contatto con quei tifosi che ha illuso, tradito e perduto. Ma venga a spiegare come sia potuto accadere ciò che non era neanche pensabile, e invece è accaduto. Che un campione e insieme un simbolo dell’identità sportiva romanista fosse messo alla porta senza un motivo appena ragionevole.

alessandro barbano

 

   Quarantotto ore dopo, il divorzio tra De Rossi e la Roma va assumendo i contorni del più grande autogol societario degli ultimi anni, arricchendosi di troppi dettagli paradossali. Anzitutto il racconto sconsolato che ne fa il capitano giallorosso. L’ha registrato un tifoso e da ieri mattina rimbalza sugli smartphone di mezza Capitale (l’altra metà festeggia la Coppa della Lazio).

 

De Rossi racconta in che modo è stato convocato e licenziato in tronco. Nonostante si fosse offerto di rinunciare al rinnovo del contratto e di giocare, per così dire, a gettone di presenza. Offerta in un primo momento rifiutata dal Ceo giallorosso, Guido Fienga. Il quale poi richiama il capitano umiliato e deluso per dirgli che il presidente ci ha ripensato, che a cottimo potrebbe ancora tenerlo. De Rossi a quel punto ringrazia e declina l’invito. Sentire che lo dice, con l’umiltà che è solo dei campioni, mette i brividi.

 

LO STRISCIONE DEI TIFOSI DELLA ROMA A FAVORE DI DE ROSSI E CONTRO PALLOTTA

    L’ultima immagine di gioco impressa nella memoria dei tifosi è quella del capitano che conquista la palla in un tackle coraggioso, s’infortuna ma esulta, ancora a terra e nonostante il dolore, quando pochi secondi dopo Dzeko conclude l’azione, segnando il gol della vittoria contro l’Udinese. Era il 13 aprile scorso. Una settimana prima era stato lo stesso De Rossi a regalare i tre punti della Roma a Genova contro la Sampdoria, con un gol in mischia. A un mese dall’infortunio e a sedici anni dal suo esordio, la Roma gli dà il benservito. Dopo seicentoquindici partite e sessantatré gol. Che a raccontarle tutte non basterebbe una vita.

daniele de rossi

 

   Ma ancora più inquietante è il modo in cui la Roma comunica il divorzio. Fienga parla di scelta aziendale, ma tutti capiscono che a decidere sono stati Pallotta e il suo consigliere Baldini. Poi, quando la contestazione monta, il vicepresidente Baldissoni manda a dire ai tifosi radunati a Trigoria che è disposto a riceverne due o tre nel suo ufficio dell’Eur.

 

Offerta rifiutata e clima incendiario davanti ai cancelli del centro sportivo. Così per motivi di sicurezza vengono immolati lo stesso De Rossi, Ranieri e il direttore sportivo Massara. Nessuno dei tre rappresenta la società. Ma saranno proprio loro a parlare alla folla rumoreggiante a nome della Roma. E a dire uno spicchio di verità. De Rossi è stato rottamato in una triangolazione telefonica tra Roma, Boston e Londra. “Io naturalmente l’avrei tenuto”, dice Ranieri, ricordando di essere, oltre che un tecnico, un tifoso giallorosso. E un uomo dignitoso.

pallotta baldini

 

    Fine delle trasmissioni. Ma anche fine di tutto. Di qualunque struttura, organizzazione, strategia, tattica societaria. Di qualunque immagine, o brand, come piace dire ad alcuni manager di sport, convinti che l’etica e l’educazione possano essere surrogate dal denaro che circola nelle loro tasche. Di qualunque fiducia, relazione, affidamento in uno spogliatoio che diventa da oggi la stanza dei lupi – non più in senso sportivo -, da cui non pochi colleghi di Daniele già pensano di scappare. Di qualunque fidelizzazione, solidarietà, sintonia con il grande cuore spezzato del tifo romanista. Le cui voci più popolari ieri hanno fatto vibrare di amore e di rabbia i circuiti elettronici del nostro sito, durante il forum in redazione.

 

   Alla domanda “cosa può fare ancora la Roma per riparare”, la risposta di tutti è stata unanime: “Niente”. Invece una ragione deve esserci, oltre l’assurdo, oltre l’irragionevolezza e l’errore, oltre il dolore. Ma deve venire a spiegarla Pallotta, o uno dei suoi delegati. Con delega effettiva, non fittizia. Ci offriamo di ospitarli e di farci promotori di un confronto franco. Perché il Corriere dello Sport è la piazza della passione e del dialogo. Una piazza dove le bandiere da sempre si tengono in alto, e non si calpestano.     

monchi pallotta

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...