CHE CE FREGA DEL RECOVERY, NOI ABBIAMO DONNARUMMA - LE PARATE DI GIGIO VALGONO 12 MILIARDI: È L'IMPATTO STIMATO DELLA "SOCCER-NOMICS", CIOÈ GLI EFFETTI DELLA CONQUISTA DELL'EUROPEO SULLA NOSTRA ECONOMIA - IL TRIONFO SPINGERÀ MADE IN ITALY E TURISMO E DI SOLITO IL PIL DEL PAESE CHE VINCE UN GRANDE TROFEO CRESCE DELLO 0,7% IN PIÙ - NEL 2006 CI FU UN RIMBALZO RECORD E LA DISOCCUPAZIONE DIMINUÌ DEL 10%...
Paolo Baroni per "La Stampa"
L'ultima parata di Donnarumma, che ha condannato l'Inghilterra alla sconfitta al termine dei calci di rigore, potrebbe valere la bellezza di 12 miliardi di euro. Dodici miliardi di crescita in più della ricchezza nazionale.
Non da oggi, infatti, i vari esperti di quella che potremmo chiamare la «Soccer-nomics» si sono prodotti in previsioni sugli effetti che vittorie come quelle di ieri sera dell'Italia possono avere sul Pil.
i festeggiamenti dopo la vittoria a euro 2020
E molte ricerche concordano sul fatto che vincere i mondiali o anche ai campionati europei di calcio costituisce sempre un volano straordinario per l'economia del Paese vincitore, il cui prodotto interno aumenta in media dello 0,7% in più.
L'effetto dei gol «Male non fa!» commenta sintetico un economista, e grande esperto di calcio, come Carlo Cottarelli prima che le squadre scendano in campo. Più cauto Mariano Bella, capo economista di Confcommercio: «In questa fase molto particolare della nostra economia, in cui già ci attendiamo un rimbalzo forte del Pil, è difficile dire quale giovamento possa portare una vittoria del genere. È chiaro che poi tutto fa brodo, ma anche i riferimenti al passato sono forzati: negli anni 80 andava bene perché anche a colpi di debito pubblico crescevamo, il 2006 invece era l'anno prima della crisi...».
Per Simona Caricasulo, che alla Luiss di Roma insegna Economia aziendale dello sport, «l'Italia dopo il Covid aveva bisogno di questa vittoria perché significa ripresa, che diventa immediatamente fiducia se la vogliamo raccontarla in termini economici, però è anche un grandissimo messaggio di speranza. Che è quella di cui tutti quanti hanno bisogno. Tutti avevano bisogno in termini emotivi di questa vittoria. L'impatto sul Pil? Difficile fare delle stime in questo momento - risponde - però è chiaro che gli Europei rappresentano per il nostro Paese una vetrina straordinaria sul mondo, che rafforza sicuramente la brand identity dell'Italia. E questo sicuramente andrà a dare una ulteriore sferzata positiva a tutto il made in Italy. E poi ci sarà un ritorno in termini di turismo, di valorizzazione dei territori e vantaggi per tutti gli sponsor della nostra nazionale».
gigio donnarumma festeggiato dopo i rigori 2
I precedenti
Se si guarda agli episodi del passato qualche conferma sull'«effetto football» lo si ritrova. «L'anno successivo all'ultima grande vittoria degli azzurri a mondiali del 2006 in Germania - segnala ad esempio Coldiretti - l'economia nazionale è cresciuta in modo sostenuto con un aumento record del 4,1% del Pil, mentre il numero di disoccupati è diminuito del 10%».
gigio donnarumma festeggiato dopo i rigori 1
E di un altro 10% sono poi aumentate le vendite nazionali all'estero «spinte dal successo di immagine dell'Italia che ha avuto un effetto traino anche sui prodotti made in Italy e sul turismo con un aumento 2,36 milioni di stranieri che sono venuti in Italia in vacanza nell'anno successivo alla memorabile vittoria».
ITALIA INGHILTERRA - SERGIO MATTARELLA E BORIS JOHNSON
Se si analizzano le ultime tredici edizioni dei mondiali, da Messico 1970 a Russia 2018, secondo un modello economico messo a punto negli anni passati da Abn Amro, balza all'occhio una crescita media del Pil dello 0,77% a favore dei vincitori. Praticamente inalterata (-0,05%), invece, la crescita reale dei secondi classificati.
ITALIA INGHILTERRA - SERGIO MATTARELLA A WEMBLEY
A vittoria sul campo, comunque, non sempre corrisponde automaticamente un rimbalzo del Pil. Su 13 coppe del mondo, infatti, in ben 4 casi (poco meno di un terzo del totale) la nazione vincitrice ha visto calare la propria ricchezza nazionale. È successo nel 1974 alla Germania e nel 1978 all'Argentina che addirittura finì in recessione. Di contro però tra il 1986 ed il 2014 tutte le 8 nazioni che hanno vinto hanno sempre migliorato la loro crescita. Difficile per l'Italia quest'anno fare più del 5% già preventivato. A meno di un miracolo «alla Mancini».