PARIGI VAL BENE UNA MESSI-FOLLIA – PER STRAPPARE LA PULCE AL BARCELLONA IL PSG È PRONTO A SBORSARE 500 MILIONI €! (ALLA FACCIA DEL FAIR-PLAY FINANZIARIO DELL’UEFA E DI PLATINI)
Giulio Cardone e Matteo Pinci per âLa Repubblica'
Un'estate da mezzo miliardo. Più o meno quanto porterebbe nella cassaforte dei comuni italiani la mini Imu, o il valore della manovra per garantire la solidità di Alitalia. L'ultima follia del Psg rischia di trasformarsi nel terremoto sportivo della prossima estate: il presidente Al-Thani è pronto a staccare dal suo blocchetto inesauribile l'assegno più caro della storia del calcio.
Pur di portare a Parigi Lionel Messi, il giocatore più conosciuto e più caro al mondo. Il dettaglio non spaventa il re del mercato continentale, uno che dopo essersi preso Ibra e Cavani è pronto a trasformare il Psg nel "buen retiro" del numero uno al mondo. E non soltanto lui.
Cinquecento milioni, euro più o euro meno, perché dalle parti di Parigi nessuno si formalizza più sulle questioni economiche: l'obiettivo è assicurarsi Messi riconoscendo al Barça i 300 milioni della clausola rescissoria o - se servisse - i 400 della valutazione effettuata dall'esperto di marketing Gerardo Molina. Inserendosi magari nella frattura sempre meno silenziosa tra la star argentina e il club in cui è cresciuto, acuita dai rapporti non idilliaci tra il papà Jorge e la presidenza Rosell.
A Parigi hanno persino commissionato uno studio per certificare la bontà dell'operazione. Qualunque cifra pur di prendersi un giocatore che a livello di immagine e di ritorno economico vale più di uno stadio di proprietà .
L'unico in grado di trasformare il Psg nel più grande club al mondo, come desidera il suo bulimico proprietario. Ma non solo, perché a Parigi vogliono chiudere altre due grandi operazioni in Italia, per non perdere l'abitudine: Paul Pogba e Miralem Pjanic. Raiola sta ricamando con il club transalpino un'operazione da fantamercato per trasferire il centrocampista della nazionale francese.
Alla Juventus, capace di assicurarselo nell'estate 2012 senza tirar fuori un euro, qualcosa come 55 milioni. Cifra indispensabile per convincere Andrea Agnelli - che pure vorrebbe tenerlo ancora a Torino - a rinunciare alla sua stellina.
E per non sbilanciare la lotta scudetto, a Parigi pescheranno anche da Roma: per garantirsi il talento di Pjanic sono pronti 30 milioni, gli stessi della clausola che il club vuole inserire nel rinnovo di contratto (su cui il giocatore, che ha capito di dover partire in estate, ha iniziato a frenare).
Un carrello della spesa che oscilla complessivamente tra i 400 e i 500 milioni di euro, uno schiaffo dietro l'altro al fair play finanziario, bandiera del numero uno dell'Uefa Michel Platini di cui però rischia di diventare vera e propria croce. Il Club Financial Control Body della massima istituzione calcistica continentale chiede trasparenza sui conti? Il Psg replica innescando il più spaventoso affare che la storia del mercato calcistico ricordi, in grado di far impallidire i 100 milioni (scarsi) spesi dal Real per Bale.
E i francesi si sono già scontrati con l'Uefa sulla sponsorizzazione del Qatar Tourism che garantisce al club di Parigi 150 milioni all'anno: solo per capirci, cinque volte più di quanto la Qatar Foundation spende annualmente per marchiare la maglia "vergine" del Barça. Aggiramento o meno della norma? Basta chiedere a Platini: il presidente Uefa, Michel. O il legale dei qatarioti, suo figlio Laurent.
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