lazio juventus supercoppa

LA PARTITA DI SUPERCOPPA JUVENTUS-LAZIO È STATA UNA TORTURA PER I TELEPALLONARI: IL VENTO SOFFIAVA NEI MICROFONI COME IN UN WESTERN, IL PALLONE SPARIVA DALLE INQUADRATURE, REPLAY LATITANTI O INOPPORTUNI E PURE IL CRONOMETRO ANDAVA A CAZZO

1 - IL DISASTRO DELLA PARTITA IN TV LEGA E INFRONT SOTTO ACCUSA

Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”

 

mandzukic in juventus lazio a shanghai : mandzukic in juventus lazio a shanghai :

Il pallone spariva dalle inquadrature. Il vento soffiava forte nei microfoni come in un western. Vocine autoctone s’udivano dall’aldilà. Le inquadrature erano brille, i replay latitanti o inopportuni, a oscurare le rare azioni pericolose. La regia presbite. Persino il cronometro andava per conto suo, a primo tempo finito segnava 43 minuti.

 

Una produzione da tv del condominio per una gara maledetta, dalle minacce climatiche al terreno disastroso: gli organizzatori locali hanno impedito a un agronomo e due giardinieri italiani un rattoppo in extremis, vana è stata la nottata passata da Maurizio Beretta alla ricerca di una mediazione. Furiosa la Rai, e il presidente di Lega ha chiamato il dg Campo Dall’Orto per dirsi «molto rammaricato dell’accaduto», a breve un incontro.

 

juventus lazio a shanghaijuventus lazio a shanghai

Una caporetto, questa Supercoppa d’esportazione. Per ridurre un trofeo a un circo sono bastati 3,3 milioni, pagati dall’UVS, l’organizzatore cinese che si è accollato anche le spese di viaggio e di ospitalità e in cambio ha deciso su tutto. Ai club andranno 1,5 milioni a testa più 0,9 di diritti tv. Alla Lega 300mila euro. Ne valeva la pena?

 

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In tempo reale i telespettatori hanno vomitato un fiume di veleni sui social network contro la Rai (che per il pacchetto Supercoppa e Coppa Italia spende 66 milioni in tre anni) e sperato nell’intervento salvifico del tifone Souledor. Da Roma, il direttore di Raisport Carlo Paris ha subito chiamato Marco Bogarelli, il n. 1 dell’advisor Infront, che era in vacanza e non ha potuto far altro che scusarsi. Poi Paris ha telefonato a Shanghai al dg della Lega, Marco Brunelli, che nell’intervallo ha inviato alcuni uomini sul pullmino di regia per dare un sostegno, tecnico e morale, ai maldestri operatori di Shanghai Tv. Un’autogestione per limitare i danni nel secondo tempo.

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Il telecronista Rai Alberto Rimedio (in Cina con il commentatore Paolo Tramezzani e il bordocampista Stefano Mattei, tutti costretti all’impossibile) insieme alle scuse ha ripetuto all’infinito che le immagini erano confezionate dalla regia cinese. Concetto ribadito da viale Mazzini in una nota: «La Lega Calcio ha tenuto per sé i diritti di ripresa e regia dell’evento. La Rai aveva unicamente i diritti di messa in onda e rinnova le scuse ai telespettatori».

 

Laconico il comunicato della Lega: «La produzione e la regia, come in tutte le precedenti edizioni in Cina, sono state fornite dalla UVS Co.LTD, società cinese licenziataria dell’organizzazione della competizione, che le ha appaltate all’emittente locale Shanghai Tv».

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Paris aggiunge: «La Rai ha portato tecnici e registi a Kazan per i Mondiali di nuoto e lo farà a Pechino per quelli di atletica, a Shanghai non ci è stato permesso. Mi batto da sempre per il diritto alla regia, è una questione di democrazia e libertà d’informazione. Il regista sceglie cosa raccontare: uno striscione, il pubblico, un momento della gara. Altrimenti si rischiano forme di censura ».

 

Durissimo il cdr Rai: «Per evitare certe figuracce dobbiamo avere nostri registi, non abbiamo responsabilità per l’indegno prodotto trasmesso. Per il nostro pubblico, se c’è il marchio Rai è un prodotto Rai. L’azienda valuti se esistono gli estremi per chiedere i danni alla Lega».

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La Supercoppa sbarcò in Cina nel 2011: filò tutto liscio e fu stipulato un contratto per altre tre edizioni, scaduto adesso. Ora si guarda altrove, ma resta il pasticcio all’alba della prima stagione che avrà registi della Lega. Un autogol, per nulla sfuggito all’inquadratura.

 

2 - RAI, LEGA, INFRONT: REGIA TV NEL PALLONE

Gigi Garanzini per “la Stampa”

 

Chissà se per rendere omaggio al nuovo presidente e al prestigioso consiglio d’amministrazione, la Rai ci ha regalato una finale di Supercoppa girata in Superotto. Il bello è che trattasi di figuraccia per conto terzi, visto che la produzione dell’evento era affidata per intero alla Tv cinese, come telecronisti e mezzobusti non si sono stancati di ripetere per l’intero pomeriggio.

 

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Il brutto è che ad affidare la realizzazione dell’evento a quegli sventurati dilettanti allo sbaraglio è stata la Lega calcio: o meglio, la società cui la Lega si è affidata, mani e piedi, per tutto quanto attiene al calcio televisivo, dall’acquisizione dei diritti alla confezione del cosiddetto prodotto. Ed è qui, dalle parti di Infront, che è inevitabile sentir puzza di bruciato.

 

Per la buona ragione che, trattandosi di società a forte connotazione (eufemismo) Mediaset, o Fininvest che dir si voglia, c’è un dato su cui riflettere. La perfetta qualità di riprese e regia delle amichevoli cinesi trasmesse negli scorsi giorni da Mediaset Premium: e il disastro epocale non appena è arrivato il turno di una partita acquistata dalla Rai. E’ la grande guerra televisiva, bellezza, e tu non puoi farci niente.

 

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Se non prepararti al peggio, facendo per esempio mente locale al fatto che la Champions League per i tre prossimi anni ha traslocato: e bisognerà andarci piano con l’audio, anzi pianissimo, per non sentirsela ridurre a una faccenda di sciabolate. Ma almeno alle immagini continueremo ad avere diritto, non come ieri che se calciava Pogba partiva il replay di un minuto prima e se dribblava Dybala staccavano sull’espressione di Pioli, nemmeno di Allegri. Beato chi l’ha vista, la partita, e non certo lo sventurato pubblico di Shanghai dove si starà anche comodamente seduti, ma a distanza siderale da quel gioiellino di campo.

 

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Terreno pessimo, vento assai più che fastidioso, condizioni di forma delle due squadre fatalmente approssimativa. C’erano dunque le condizioni, teoriche, per un blitz della squadra sfavorita. Difatti la Lazio in qualche fase del primo tempo ci ha anche provato, dimenticando soltanto che per far gol bisogna magari provare a tirare in porta. Passato il suo momento, è arrivato quello della Juve, sigillato dall’uno-due dei suoi nuovi attaccanti. Questo non significa che l’addio di Vidal e Tevez passerà inosservato. Ma che con questi due peserà di meno.

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