PIÙ CHE UN CAMPIONATO, SARÀ UN TOUR DE FORCE – DAL 4 GENNAIO, DATA DELLA RIPRESA DELLA SERIE A, FINO AL 26 FEBBRAIO, ALMENO 6 SQUADRE ITALIANE POTREBBERO GIOCARE 13 PARTITE IN 53-55 GIORNI (UNA OGNI 4) – ANCHE SE LA SOSTA PER IL MONDIALE È STATA PREZIOSA PER RECUPERARE LE FORZE E PER FAR RITORNARE IN FORMA ALCUNI GIOCATORI, QUESTO CALENDARIO FITTISSIMO E AUMENTERÀ IL RISCHIO DI INFORTUNI…
Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Si ricomincia così come ci eravamo lasciati: di corsa. Una abbuffata di calcio darà il benvenuto a questo 2023: dal 4 gennaio al 26 febbraio non ci sarà un attimo di tregua. Sei squadre potrebbero giocare sino a 13 partite in 53-55 giorni, una ogni quattro, senza possibilità di recuperare energie nei mesi più freddi dell'anno, con i campi pesanti e il rischio esponenziale di infortuni. Sarà un momento delicato, con sei scontri diretti, prima del rush finale.
La fase centrale e decisiva della stagione condita dalle incognite per una sosta invernale mai così lunga, gli strascichi del Mondiale e le tensioni del mercato aperto. Senza contare che a metà di questo tour de force, cioè tra 4 giornate di campionato, si arriverà al giro di boa e si assegnerà lo scudetto d'inverno anche se, per come è la classifica, è difficile immaginare che possa sfuggire al Napoli.
Gennaio chiarirà meglio la situazione. La capolista nelle prossime 5 giornate andrà a far visita all'Inter e ospiterà Juventus e Roma. Se supererà indenne questo filotto di partite, completato dalle trasferte a Marassi con la Samp e in casa della Salernitana nel derby campano, Spalletti avrà maturato un grande vantaggio. Ma l'inverno non è la stagione preferita di Luciano anche se questa sfugge a qualsiasi regola e previsione.
Si riprenderà nel segno della continuità o gli equilibri cambieranno? Se lo chiede chi sta davanti e chi è chiamato a inseguire. Il Milan, secondo a 8 punti, sa che per mettere le mani sul ventesimo scudetto della sua storia, ha bisogno di un exploit. Il Diavolo è una delle 6 squadre che rischiano, anzi sperano, di avere più partite nei prossimi due mesi. 12 sono sicure e diventeranno 13 se i rossoneri centreranno i quarti della Coppa Italia: 9 di campionato, una o due di Coppa Italia, una di Champions e la Supercoppa, il 18 gennaio a Riad, in Arabia Saudita, che comporterà un sovraccarico di stress considerando la lunghezza del viaggio.
Stesso discorso per l'Inter, quarta a pari merito con la Lazio e lontana 11 punti dalla testa della classifica. Inzaghi non si arrende e conta sul recupero di Lukaku, ma da qui in avanti non potrà permettersi scivoloni. Un mezzo errore può valere la stagione. Anche l'Inter, come il Milan, può arrivare a 13 partite con il derby di Supercoppa.
In questi due mesi di passione i derby di Milano saranno due, il secondo in campionato, 18 giorni dopo quello che assegnerà il primo titolo stagionale. Gli allenatori saranno figure centrali di questo momento complicato e stressante: dovranno gestire il turnover, gli sbalzi di umore provocati dal mercato, armonizzare la preparazione tra chi ha riposato e chi invece è andato in Qatar e non si è mai fermato.
Sarà curioso capire come ripartirà la Juve, che dopo molte peripezie si era ritrovata vincendo le ultime 6 partite senza subire gol. Allegri è terzo a 10 punti dalla vetta e sono molti gli osservatori che considerano i bianconeri l'anti Napoli. Nel frattempo però la società è stata travolta dallo scandalo, azzerata negli uomini e nella dignità. Un'inchiesta dalle mille ramificazioni che rischia di condizionare la squadra.
Le speranze sono il ritorno di Chiesa a tempo pieno e l'entusiasmo del campione del mondo Di Maria (anche Paredes è campione ma molto meno centrale nel progetto bianconero), l'incognita è Pogba le cui immagini sulla neve hanno fatto stizzire i tifosi della Signora e la pubalgia che tormenta Vlahovic fuori certamente contro Cremonese e Udinese e probabilmente a Napoli. Anche la Juve è attesa da un tour de force: 9 partite di campionato compreso il derby contro il Torino, 2 (forse) di Coppa Italia e i playoff di Europa League contro i francesi del Nantes.
Stessa musica per la Roma, in Europa opposta agli scomodi austriaci del Salisburgo. Tredici potrebbero essere anche le partite per Lazio e Fiorentina che aspettano i playoff di Conference rispettivamente contro i romeni del Cluj e i temibili portoghesi del Braga. Si riparte senza soste, senza certezze e senza sapere come andrà a finire. Ed è il bello di un campionato che ci è mancato moltissimo.