antonio conte

“PIÙ CHE IL GIUSEPPE CONTE AL GOVERNO, NOI ITALIANI DOVREMMO TEMERE L'ANTONIO CONTE IN NOI” – LUCA BOTTURA AL VELENO: “E’ MAI ACCADUTO CHE L’EX CT ABBIA RICONOSCIUTO UN ROVESCIO A UNA QUALCHE RESPONSABILITÀ (ANCHE) SUA?” – STAVOLTA NON PUO’ NEANCHE ATTACCARSI AL FATTO CHE NON GLI COMPRANO I GIOCATORI. L’INTER HA SPESO 170 MILIONI MA RISCHIA LO “ZERO TITULI”. C’È SOLO L'EUROPA LEAGUE PER SALVARE LA STAGIONE

antonio conte

Luca Bottura per la Repubblica

 

L’altra sera l'Internazionale Milano ha pareggiato col Sassuolo Fc per 3-3. La notizia potrebbe non interessarti, amic* lettore/lettrice, a meno che il tuo cuore non palpiti per una delle due squadre o contro una di esse. Anche se per odiare il Sassuolo bisognerebbe essere un ceramista turco. Ma c'è un chissenefrega bis: al termine della gara, l'allenatore nerazzurro Antonio Conte ha sostenuto di aver dominato la partita e ha biasimato il Sassuolo perché il suo portiere, suo di Conte, non aveva dovuto fare neppure una parata. Vero.

 

IL MURO DEL PIANTO DI ANTONIO CONTE

Ma se, come dicono a Oxford, hai preso tre pere, l'assunto rischia di risultare un filo anacronistico. Ho allora lanciato un breve sondaggio social per verificare una mia sensazione: è mai successo, a memoria d'uomo, che Antonio Conte abbia riconosciuto i meriti di un avversario? Non dico qualcosa di esplosivo, andavano bene anche frasi tipo "in campo ci sono anche gli altri".

 

È mai accaduto che abbia attribuito un qualunque rovescio a una qualche responsabilità (anche) sua o si è sempre lamentato ché non gli comprano i giocatori? Hanno risposto juventini, interisti, tifosi azzurri: mai. Questo per dire che forse, più che il Giuseppe Conte al Governo, noi italiani dovremmo temere l'Antonio Conte in noi.

 

 

antonio conte

 

CONTE, FINORA E’ UN FLOP

Da www.corrieredellosport.it

 

Distacco dalla Juve capolista salito a 8 punti, che diventano 9 considerando il saldo negativo (doppia sconfitta) negli scontri diretti. Sono numeri che hanno il sapore di una sentenza: alla seconda partita dopo la fine del lockdown lo scudetto per l’Inter si è subito trasformato in un tenue miraggio.

 

Il tutto dopo aver mancato la qualificazione alla seconda fase di Champions e pure quella alla finale di Coppa Italia. Non sarà ancora il momento di stilare bilanci, anche perché c’è sempre un’Europa League da disputare, ma è naturale che in casa nerazzurra venga avviata una fase di riflessione.

 

Inter, super investimenti ma rischio "zero titoli"

Una premessa è d’obbligo: nessuno aveva chiesto a Conte di vincere subito lo scudetto. (...). Ma certo, dopo aver investito 170 milioni sul mercato e aver fatto arrivare alla Pinetina ben 11 giocatori nuovi, le aspettative erano diverse. Conte, infatti, era stato ingaggiato - garantendogli uno stipendio in doppia cifra - per trasmettere la sua mentalità vincente ad un gruppo che ancora una volta aveva dimostrato di tremare nei momenti decisivi.

 

Volendo sintetizzare, l’arrivo del tecnico leccese doveva segnare l’addio alla “Pazza Inter”. E il diretto interessato era stato il primo ad affermarlo. Beh, la sfida con il Sassuolo è stato l’ennesimo esempio della più classica “Pazza Inter”. E con le sue parole al termine della partita Conte ha ammesso che il processo di trasformazione non solo è ancora in corso, ma appare pure lungo e tormentato. 

antonio conte

 

Il pareggio con il Sassuolo è stato come una secchiata d’acqua sulle ambizioni dello stesso allenatore, che, alla vigilia, aveva lanciato una serie di proclami. A questo punto, l’unica chance per rendere la stagione vincente è l’Europa League. Non sarà la Champions, ma resta un trofeo da mettere in una bacheca impolverata ormai da 10 anni. Inoltre, regala prestigio, nonché la prima fascia nei sorteggi Champions del prossimo anno.

antonio conte foto mezzelani gmt01antonio conteantonio conteantonio conte zhangANTONIO CONTEantonio conteantonio conte marottaantonio conte foto mezzelani gmt02

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?