sassuolo napoli politano

IL NAPOLI INCIAMPA SUL SASSUOLO - LA SQUADRA DI SARRI CON 9MILA TIFOSI AL SEGUITO AGGUANTA IL PARI SOLO NEGLI ULTIMI MINUTI E RESTA DIETRO ALLA JUVE - APRE POLITANO (RINFORZO MANCATO DEGLI AZZURRI), BERARDI SI DIVORA IL RADDOPPIO, FINALE PALPITANTE COL PAREGGIO SU AUTORETE DI ROGERIO E LA TRAVERSA DELLO SCATENATO MILIK - VIDEO

 

sassuolo napoli politano

Altro colpo di scena nell'avvincente testa a testa scudetto tra la Juventus campione d'Italia e lo spettacolare Napoli di Sarri. Dopo il sorprendente pari dei bianconeri sul campo della Spal nel turno precedente, sono stati oggi i partenopei a frenare nella tana di un Sassuolo che con applicazione, generosità e un'artiglieria "leggera" ha messo in crisi la seconda della classe. Un 1-1 deludente per la squadra azzurra capitanata oggi da Insigne, che fallisce così il sorpasso alla Juve e resta dietro ai bianconeri.
 
LE SCELTE - Senza l’ormai lungodegente Ghoulam e con Hamsik recuperato ma non al meglio costretto a iniziare dalla panchina, Sarri inserisce il dodicesimo titolare Zielinski tra i suoi titolarissimi guidati ovviamente dal tridente Callejon-Mertens-Insigne. Sull’altro fronte Iachini decide di affrontare il collaudato 4-3-3 azzurro con un abbottonato 3-5-2 in cui Berardi e Politano formano il tandem d’attacco.
 

sassuolo napoli 1-1

POLITANO, ALTRA BEFFA - La gara sembra potersi mettere subito in discesa per il Napoli, che al primo affondo (5’) spaventa già gli emiliani: cross di Mertens dalla destra e colpo di testa vincente di Callejon, pescato però in fuorigioco prima dall’arbitro Fabbri e poi anche dal Var. Gli azzurri danno comunque l’impressione di voler sbrigare presto la pratica e al 7’ sfiorano ancora il vantaggio: scambio Insigne-Jorginho con un cucchiaio del brasiliano a smarcare l’azzurro, che trova però la strada sbarrata da un Consigli nell’occasione strepitoso.
 
Al 19’ si fa vedere anche il Sassuolo, ma il tiro di Berardi dai 25 metri è facile preda di Reina. È però un segnale di come la partita sta per cambiare: è il 19’ quando Mertens inciampa al limite dell’area al momento di calciare, consentendo così ai neroverdi di ripartire e costringendo Koulibaly al fallo sullo stesso Berardi. Della punizione si incarica Sensi che scodella per la testa di Peluso, palla sul palo e poi sui piedi di Politano che - vanamente inseguito dagli azzurri a gennaio – porta clamorosamente in vantaggio il Sassuolo. Il Napoli prova a reagire ma si scopre e lo scatenato Berardi va nuovamente via in contropiede, fermato però dall’intervento decisivo di Koulibaly al momento di concludere. L’occasione del pari arriva al 25’ con Insigne che su lancio di Zielinski approfitta di un’indecisione di Lirola ma poi grazia Consigli calciando incredibilmente a lato a due metri da lui.

sassuolo napoli

 
La squadra di Sarri insiste e dieci minuti costruisce un’azione da playstation: rovesciata di Mertens, rovesciata di Insigne ma sinistro al volo sballato da parte di Callejon. Ora è quasi un assedio e dopo il pallone mancato da Callejon su cross di Mario Rui al 39’ nel finale (42’) è ancora Consigli a salvare i suoi, negando di nuovo il gol a Insigne pescato solo in area da Allan. Prima del riposo c’è ancora tempo per due gialli: pesante quello per il napoletano Jorginho, che era diffidato e salterà la prossima sfida con il Chievo al San Paolo, meno quello per Berardi.
 
NON BASTA MILIK - Al rientro dal riposo non ci sono cambi e il Napoli rischia subito di subire subito (50') il colpo del ko, con Koulibaly che scivola spianando la strada a Politano a cui si oppone Reina che tira poi un sospiro di sollievo quando Berardi calcia alle stelle il tap-in a due metri dalla porta. Il copione non cambia, con i neroverdi ad aspettare compatti nella propria trequarti per togliere agli azzurri e ripartire, e a cambiare qualcosa ci prova allora Sarri al 65': fuori Jorginho e dentro il centravanti Milik per passare al 4-2-3-1 con Mertens alle spalle del polacco che spaventa subito il 'Mapei Stadium' sfiorando la traversa su corner calciato da Callejon.
 

sarri

In un Napoli che fatica a penetrare il muro neroverde Sarri si gioca anche la carta Hamsik, dentro per Mertens al 75' (Ragusa per Berardi due minuti prima e Cassata per Mazzitelli al 78' le mosse di Iachini), ma è ancora Milik a impegnare consigli in acrobazia su traversone di Zielinski, forse il più ispirato degli azzurri. All'80' il portiere però si arrende: cross di Mario Rui dalla sinistra e taglio sul secondo palo di Callejon che costringe Rogerio all'autorete. Diawara per Allan (83') è l'ultima sostituzione del Napoli, che a questo punto prova a mettere la freccia per il sorpasso ma impreca contro la sfortuna quando sulla rovesciata dello scatenato Milik è la traversa a salvare il Sassuolo. I minuti di recupero sono cinque ma non bastano al Napoli di oggi per andarsi a prendere i tre punt: Sarri rallenta e la frenata rischia di costare caro nella corsa allo scudetto.

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…