frappart

ARBITRE NEL PALLONE! - STÉPHANIE FRAPPART, LA PRIMA DONNA AD ARBITRARE UNA PARTITA DI CHAMPIONS LEAGUE MASCHILE, SARÀ ANCHE LA PRIMA A DIRIGERE UNA GARA IN UN MONDIALE - PER LEI SARÀ UN BATTESIMO DI FUOCO CON GERMANIA-COSTA RICA, PARTITA FONDAMENTALE PER LE SORTI DEI TEDESCHI IN QATAR - CERTO, AVERE LA PRIMA ARBITRA DONNA IN UN MONDIALE, IN UN PAESE DOVE I DIRITTI DELLE DONNE SONO QUASI INESISTENTI FA MOLTO RIDERE...

stephanie frappart

Giulia Zonca per “La Stampa”

 

La arbitra debuttante Stéphanie Frappart allenava lo sguardo davanti allo specchio. Ha smesso, ormai tutti sanno l’effetto che fa quando lancia un’occhiata categorica, non c’è bisogno di aggiustare l’espressione: la signora delle prime volte sa come guardare e sa che il rispetto non dipende più da quello.

stephanie frappart

 

Con lei la profezia di Collina, «sogno il momento in cui l’arbitro sarà declinato al genere neutro», si realizza in anticipo sul tempo, soprattutto sui tempi che purtroppo non sono ancora maturi per non fare distinzioni, ma lei sta oltre. Prima. Troppe rotte mai tracciate, affrontate in solitaria e riuscite alla perfezione per lasciare in circolo altre domande o sorprese o eccessive attenzioni. Germania-Costa Rica è la prima partita arbitrata da una donna ai Mondiali maschili e una delle tante diretta da Frappart.

stephanie frappart

 

La apripista nel campionato francese, la pioniera in una competizione europea con la finale di Super Coppa, la sola in Europa League e in Champions League e quella che ha abbattuto il soffitto di cristallo, tanto per darle un non so che di casa nostra, pure nelle competizioni tra nazionali: in Nations League. Lei, come se ci fosse solo lei e ovviamente non è così, ma lei per forza lei, perché ha dato un livello, un parametro, un esempio. Stasera si presenta sotto la tenda dello stadio Al Bayt con le assistenti Neuza Back, brasiliana e Karen Diaz Medina, messicana, una delle società più machiste che ci siano, soprattutto nel calcio, dove la federazione continua prendere multe per cori scorretti.

 

stephanie frappart

La terna tutta al femminile cambia ancora il senso di questo ulteriore esordio, solo che ormai la francese Frappart non è più un’osservata speciale, è la garanzia e forse non è un caso che Collina scelga questa squadra e in una sfida complessa, con il girone ancora da decidere. Mette il nome della migliore, senza distinzioni di sesso, per dare il senso di dove siamo arrivati e scartare eventuali perplessità rimaste sul tema.

 

stephanie frappart

Se c’è lei siamo a posto ed è innegabile perché ogni suo passo sulla luna, dove nessuna era mai stata prima, finisce con la convinzione e i complimenti. Non è più strano e quindi si può andare avanti, si può passare alla terna, anche se è bene ricordare che i familiari delle donne designate per stasera non hanno seguito i loro progressi perché era impossibile reggere i commenti.

 

stephanie frappart

Siamo allo stadio Beauregard d'Herblay, in Val-d'Oise, nord della Francia, è il 1997, Frappart ha 14 anni e ha deciso di arbitrare. Gioca e bene, ma sa che non è quella la sua dimensione e anche se porterà avanti il doppio ruolo, a livello giovanile, fino al 2001, non ha alcun dubbio, risponde a una vocazione e sua madre l’accompagna al campo, si siede come sempre sulle gradinate. E poi se ne va. Dalla partita successiva passeggia per un’ora e mezza fuori dall’impianto per non ascoltare le parole che piovono sulla figlia e che in realtà non la raggiungono: «Ho la mia bolla».

 

stephanie frappart

A Santa Catarina, entroterra brasiliano, qualche anno dopo succede lo stesso, solo che il fischietto ce l’ha Neuza Back e quella che non vuole più accompagnarla è la sorella. Pure oggi, davanti alla tv, toglie il volume. Ancora, a Aguascalientes, Messico centrale, sempre negli stessi anni, Karen Diaz segue le orme del padre giocatore e lui vorrebbe ricambiare la passione, esserci a ogni tappa, solo che non ce la fa a sentire i gli apprezzamenti in tribuna, insulti e che adesso sono rari, anche se capita e proprio quando con la convocazione in Qatar, un settimanale l’ha messa in copertina con il titolo: «La donna che vi farà innamorare degli arbitri».

stephanie frappart

 

Non le interessa, Frappart ha dato la linea: bolla, sguardo deciso e sicurezza allenata quotidianamente. Germania-Costa Rica non è un inedito, è l’ennesima occasione per la signora delle prime volte. Quella che si assicura ce ne possano essere molte altre, fino all’abitudine.

stephan frappartfrappartfrappartfrappartfrappartfrappartfrappart

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…