A "RAISPORT" SCOPPIA IL CASO SCONCERTI: IL SUO COMPENSO, DI 400 MILA EURO FINO A LUGLIO 2018, E’ QUASI 10 VOLTE SUPERIORE ALLA MEDIA DEI COLLABORATORI ESTERNI - INDAGA LA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI DEL LAZIO – L’ESPOSTO DEL CODACONS – QUANDO IL SINDACATO USIGRAI SI SCAGLIO CONTRO IL “PENSIONATO STRAPAGATO”
Valeria Di Corrado per il Tempo
L'acquisto di Mario Sconcerti in Rai, fatto l'anno scorso, aveva sollevato un fiume di polemiche. Perché pagare a peso d'oro un collaboratore esterno, quando esistono giornalisti sportivi, dipendenti di viale Mazzini, costretti a stare in panchina? Per verificare se questa scelta abbia comportato un danno all'erario, ora sta indagando la Procura della Corte dei conti del Lazio.
È stata l'associazione dei consumatori Codacons a presentato un esposto ai magistrati contabili e all'Anac, chiedendo la rimozione di Sconcerti e la devoluzione dei suoi compensi ai terremotati. Il contratto firmato un anno fa, infatti, vincola l'azienda a pagare il commentatore tv un totale di 400 mila euro, da agosto 2016 a luglio 2018, per partecipare alle principali trasmissioni di Rai Sport, ossia: «Domenica Sportiva», «90° minuto» e «Calcio Champagne».
«Ancora un pensionato strapagato – aveva commentato l'esecutivo del sindacato dei giornalisti Usigrai, a ridosso della nomina voluta dal direttore di rete Gabriele Romagnoli – Speravamo che la Rai avesse un sussulto di ragionevolezza. E invece no. Ha deciso di proseguire nella sua strada di ricorrere all’ennesimo esterno. Ancora una volta senza «job posting». Come previsto dalle regole del Piano Anticorruzione, la Rai ha fatto la obbligatoria preventiva verifica interna? A noi non risulta. Anzi ci risultano colleghe e colleghi senza incarico». Per quanto riguarda poi il suo compenso, si tratta di «una cifra che nessuno dei precedenti opinionisti ha mai percepito. Addirittura quasi 10 volte superiore rispetto all’opinionista della precedente stagione».
A ciò si aggiunge il fatto che, ultimamente, lo spazio che gli viene dedicato alla «Domenica sportiva» si è ridotto a una finestra di pochi minuti; tanto che lui stesso domenica scorsa ha iniziato il suo intervento nella trasmissione in onda su Rai Due con un polemico saluto ai familiari, «così non stanno in pensiero, visto che non mi sentono da un po' di tempo»